di MOWA
«Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore.» (Bertolt Brecht)
Ogni politico, ahimè!, della cosiddetta “seconda” Repubblica, (e figliastri del Piano di Rinascita del piduista Licio Gelli) che passa in rassegna sui media ci richiama alla mente quei politici che stavano sul palco con il ravveduto candidato Antonio La Trippa, impersonato da Antonio de Curtis, in arte ” Totò “, nello stupendo film, del 1963, “Gli onorevoli”, che, nel comizio conclusivo, incitava il popolo ad aprire gli occhi e a guardarsi bene da coloro che stavano alle sue alle spalle (destra monarchica), urlando:
«E allora sapete cosa vi dico? Che siete degli ingenui, dei fessacchiotti, dei deficienti, degli incoscienti! Perchè io una volta eletto per Roccasecca non potrò fare un cacchio dico cacchio!! Perchè questi signori appena saranno eletti poseranno i loro sporchi deretani sugli scanni della camera e penseranno solo ai loro sporchi affari, vi faranno fessi perchè sono papponi!! Papponi!!»
Un ravvedimento preventivo ma efficace a bloccare una deriva politica che avrebbe, con il voto e le elezione di quei candidati, messo milioni di persone nella situazione di soffrire le pene dell’inferno sul versante sociale.
Quella era una finzione cinematografica che spiattellava, però, la cruda realtà a cui sono sottoposti, quotidianamente, gli italiani con determinati politici al potere che hanno di vero solo la faccia (di bronzo), e che promettono cose che, sino a qualche giorno prima, criticavano ed osteggiavano dicendo che non erano sensate e che, invece, ora, come per magia, ribaltano facendo affermazioni (che escono proprio dalla loro bocca) che indicano quale sia il modo per aiutare il popolo ad uscire dalla crisi in cui si trova…
Ma, allora, c’è da domandarsi chi abbia messo gli italiani in questa situazione visto che al governo c’erano e ci sono gli stessi che ora, durante la campagna elettorale, criticano e sembra facciano proposte rivoluzionarie.
Non è dato sapere, quindi, chi siano i responsabili perché, oggi, tutti parlano contro quelli che, ieri, (omettendo di dire che erano sempre loro) hanno combinato disastri sia sul piano economico che sociale.
Una vera iattura abbattutasi sugli italiani proveniente da questi imbonitori politici che dicono di voler porre rimedio alle disgrazie in corso e pregresse, addossando la responsabilità a qualche entità sconosciuta. Ma davvero se costoro verranno riconfermati alle prossime elezioni, riusciranno a operare miracoli per uscire dalla crisi?
Un ossessivo e perdurante castigo culturale a cui vengono sottoposti milioni di persone per l’incapacità, l’insulsaggine, l’ebetismo… di uno stuolo di portaborse di un potere massocapitalistico, che ha dettato le regole alla base della “convivenza” del paese, regole assolutamente ferree: divisione e individualismo. La prima, con funzione di separare le varie realtà sociali del paese illudendole che una vale più dell’altra; la seconda, con funzione di complementarietà alla prima ma con in più un obiettivo più profondo e più incisivo rispetto il microcosmo della società e cioè l’atomizzazione dei rapporti tra le persone. In un paradigma consumistico voluto dai massocapitalisti sarà ben difficile tornare indietro se non ci si mette di buona volontà a superare quanto propinato sino ad ora dai think thank che producono solo distruzione e non operano certamente per la salvaguardia del pianeta.
Foto di akiragiulia / 84