Lo scorso 26 di settembre sono stati registrati improvvisi cali di pressione in una delle diramazioni del gasdotto Nord Stream 2, completato ma mai entrato in funzione, e poi in due sezioni del Nord Stream 1. Mentre due giorni dopo sono state segnalate in totale quattro perdite di gas.
A seguito degli eventi i governi occidentali hanno puntato il dito verso Mosca, ma l’’intelligence russa dispone già di materiale che indica un’impronta occidentale nell’organizzazione e nell’esecuzione delle esplosioni nel sistema di gasdotti Nord Stream che corrono nelle profondità del Mar Baltico, ha dichiarato il capo dei servizi segreti esteri russo, Sergey Naryshkin.
A sua volta, il Segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolai Patrushev ha indicato che è il principale beneficiario degli attacchi terroristici contro questa importante rotta del gas naturale tra Russia e Unione Europea.
“Letteralmente fin dai primi minuti dopo la notizia delle esplosioni sui gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, l’Occidente ha lanciato una campagna attiva per trovare i colpevoli. Tuttavia, è ovvio che il principale beneficiario, soprattutto dal punto di vista economico, sono gli Stati Uniti”, ha dichiarato Patrushev in occasione di una riunione a Mosca dei capi dei servizi segreti della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), un’organizzazione composta dalla maggior parte delle ex repubbliche sovietiche.
L’alto funzionario ed ex capo del Servizio di Sicurezza Federale (FSB) ha ricordato che una situazione simile si è verificata in Nicaragua nell’ottobre 1983, quando fu attaccato l’oleodotto sottomarino di Puerto Sandino, per il quale il leader sandinista Daniel Ortega incolpò “i commandos della CIA”.
“Appare necessario fare sforzi coordinati per smascherare i mandanti e gli esecutori di questo crimine, che sarebbe un buon esempio della nostra efficace cooperazione”, ha dichiarato Patrushev secondo quanto riportato da RIA Novosti.
La Russia ha avviato mercoledì un procedimento penale per terrorismo internazionale in seguito al danneggiamento del sistema di trasporto del gas naturale tra Russia e Germania.
Il presidente russo Vladimir Putin ha confermato giovedì che Mosca sta convocando una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla questione.
30 Settembre 2022