di Daniele Pallotta
A Milano un presidio di cittadini ha testimoniato solidarietà al pubblico ministero Nino Di Matteo, impegnato nel processo sulla Trattativa Stato Mafia, ed oggetto di un ordine di attentato proveniente dal capomafia Totò Riina.
All’iniziativa svoltasi nelle vicinanze del carcere di Opera, dove è detenuto il boss di cosa nostra, hanno preso parte il Movimento Agende Rosse, Azione Civile, Il Movimento 5 stelle, l’ associazione Articolo 54, l’associazione Sole. Nessun simbolo o bandiera appartenente a partiti o movimenti è stato esposto. I cittadini hanno tenuto alti gli striscioni recanti scritte di solidarietà a Di Matteo ed agli altri magistrati che rischiano la vita per il loro lavoro.
Davanti al centro di detenzione in cui Riina, come emerge dalle intercettazioni disposte dalle procura di Palermo, prosegue a minacciare e dettare ordini, si sono riunite persone provenienti da Milano, da Varese e da altre città della Lombardia e di altre regioni Italiane che hanno dedicato la mattina del 25 gennaio, così come tante altre giornate, all’impegno civile e all’attività di sensibilizzazione. Lo scopo è coinvolgere quanti più cittadini è possibile per informare su questioni giudiziarie che racchiudono pagine oscure della Storia d’Italia, accordi e verità definiti “indicibili”, che continuano ad avere ripercussioni sul presente. Un percorso graduale, che richiede tempo, perché poco sostenuto dai mass media, ma che passo dopo passo sta seminando nella coscienza civica del Paese un seme prezioso, da coltivare: la consapevolezza che conduce al cambiamento.
27 gennaio 2014