DANILO TOSARELLI – MILANO
I giovani sono sempre più lontani dalla politica.
L’apatia e l’indifferenza della maggioranza dei giovani è un segnale.
Ma anche questo diffuso voto volatile è preoccupante.
Denotano l’inadeguatezza di questa politica dei giorni nostri.
Non credono nel valore della politica come strumento utile.
Per cambiare in meglio le loro condizioni di vita.
Per dare un senso ed una prospettiva alla propria esistenza.
Abbiamo bisogno di una sinistra più consapevole del proprio ruolo.
Più umile, meno saccente e con tanta disponibilità all’ascolto.
Non può più bastare, il dire che gli italiani non capiscono un cazzo.
La supponenza di avere la verità in tasca è deleteria ed allontana.
Oggi ha vinto la Meloni, ma tutto ciò non mi stupisce. Prevedibile.
Continuare ad urlare al pericolo fascista non ha evitato tutto ciò.
Ai nostri giovani va spiegato cosa sia stato il fascismo.
Loro non hanno vissuto quella tragica e dolorosa esperienza.
Per loro è una pagina della storia, che spetta a noi raccontare bene.
Perché inevitabilmente, tenderà nel tempo a sbiadirsi. È così.
Sapremo tenere vivo il ricordo ed alta la guardia?
Oggi esiste una destra che ha attualizzato il suo pensiero.
Le sue radici arrivano da la’, ma si propone in modo diverso.
Con la capacità di farsi accettare anche da chi si dichiara antifascista.
Non stupitevi di questa affermazione, perché lo dicono i fatti.
Il voto alla Meloni, ha trovato un consenso molto trasversale.
Dove manca la sinistra, cresce e vince la destra.
E la sinistra non può pensare di vivere sempre di rendita.
Lo sforzo dei nostri padri costituenti va costantemente rinverdito.
Ma per farlo, occorrono fatti che siano coerenti con quello spirito.
Parlare bene per poi razzolare male, è controproducente.
Mi concedete adesso, di sputare un rospo di cui poco si parla?
Voglio portare un esempio che la dice lunga e si ricollega ai giovani.
È la mia esperienza personale e quindi mi tocca da vicino.
Lavoro da 30 anni in un Corpo di Polizia e sono comunista.
Tutti i miei colleghi, prevalentemente giovani, lo sanno.
Godo di piena stima, perché mi riconoscono grande coerenza.
Nell’impegno sindacale, nel lavoro ed anche nella vita personale.
Molti colleghi spesso discutono e propongono certi concetti.
Sono catalogabili alla destra, ma tutto ciò ha un suo perché.
Sicurezza, immigrazione, giustizia, sono tematiche molto vive.
Situazioni vere, molto sentite dalla cittadinanza che chiede risposte.
Un agente di polizia ne è a contatto quotidianamente.
Su questi temi, la sinistra spesso sorvola, elude le questioni.
La destra incalza e la sinistra si comporta come un analfabeta.
Esistono gravi ritardi di elaborazione che non vengono colmati.
Dimostrano una grave inadeguatezza culturale e politica.
Purtroppo esiste diffidenza, verso chiunque indossi una divisa.
È il cruccio da sempre, di quei compagni come me.
E nel frattempo, la Meloni e Salvini raccolgono i frutti.
Il consenso, di una fetta importante di Operatori di Polizia.
Sono lavoratori con stipendi modesti che fanno fatica a campare.
Non sono forse anch’essi, parte di quel nostro popolo di riferimento?
Perché fare questi regali alla destra? Si può far finta di nulla?
Quanti giovani fanno il mio mestiere e cercano risposte diverse?
In attesa di queste e tante altre risposte, becchiamoci la Meloni…