di MOWA
«I fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l’uomo contro l’uomo.» (Italo Calvino)
Nella conferenza stampa del 22 novembre 2022 il presidente del Consiglio ha spiegato la manovra economica del paese ai giornalisti. Durante il discorso si è potuta rilevare, in pochi secondi, quale sia la vera essenza del politico Giorgia Meloni e, cioè, l’avversione per un possibile contradditorio e questo ha suscitato l’evidente risentimento della stampa presente (quella che non fosse compiacente) tanto che lei si è lasciata sfuggire «Siete stati così coraggiosi in altre situazioni…». [1]
Una idiosincrasia della Meloni nel non voler dare risposte ai giornalisti perché, forse, consapevole che la suddetta manovra economica non rientra nei parametri promessi al popolo italiano prima delle elezioni e, quindi, qualche domanda scomoda avrebbe potuto distruggere il castello dorato in cui si sta crogiolando dopo i risultati elettorali ottenuti. O, forse, perché qualcuno avrebbe potuto sollevare l’obiezione che la sua manovra rientra nel piano dei poteri forti di cui Draghi è sostenitore, e che, quindi, la sua suddetta opposizione era solo opportunistica e menzognera.
Non sapremo mai la verità vista la doppiezza della cultura di cui la Meloni è un’ottima estimatrice e sostenitrice sin dalla tenera età. Cultura (che lei ha adottato) che si basa sul mimetismo sin dal suo sorgere agli albori dell’unità d’Italia e che ha dato i suoi primi frutti con la fondazione dei Fasci di combattimento nella sede milanese dell’Alleanza industriale e commerciale di piazza San Sepolcro, sino ad arrivare alla dittatura, come rivelato nel più recente video del documentario della televisione Canal+, dal fascioleghista Mario Borghezio al meeting tenutosi a Nizza dal movimento di estrema destra francese, Nissa Rebela, in cui svelava il trucco all’ex-portavoce del Blocco identitario, Philippe Vardon, su come fare per insediarsi nella stanza dei bottoni del potere istituzionale:
«Occorre insistere molto sul lato regionalista del movimento. Certo, ma ci sono buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici, ma come un movimento regionale, cattolico, eccetera… ma, sotto sotto rimanere sempre gli stessi.» [2]
Ma, negli ultimi decenni, esempi concreti di tale mimetismo, se ne trovano a dismisura come nel caso dei politici che fanno il saluto romano o indossano divise naziste o fasciste smentendo, poi, l’evidenza e mettendola in goliardata o festa in maschera pur di non ammettere la propria adesione ideologica.
Ma il fascismo è sempre stato la stampella organica del massocapitalismo, come già scoprì Giacomo Matteotti quando denuncò in Parlamento la corruzione del governo Mussolini per una vicenda di tangenti per la concessione di estrazione del petrolio alla compagnia americana Sinclair Oil, o come, ancor oggi, dimostrano sia le carte giudiziarie che quelle delle commissioni parlamentari sulla loggia massonica P2 del “camerata” Licio Gelli che ha consolidato, nella Repubblica antifascista, un humus sfavorevole a tale paradigma tanto da inquinarne le sedi democratiche che siano politiche o di servizio come, ad esempio, i servizi segreti, l’esercito, le forze dell’ordine, i magistrati… sino, ahinoi!, alla elezione di propri Presidenti del Governo e dello Stato. [3]
Sarà grande il giorno in cui gli ultimi, togliendosi, finalmente, la benda dagli occhi, capiranno come qualcuno trasformi ed utilizzi a proprio uso e consumo (per arrivare a dominare) il potere e inizieranno, invece, a costruire una propria solida base di solidarietà tra oppressi con una cultura scevra dal condizionamento dei potenti…
NOTE
[1]
42 secondi.
A chi possiede un minimo di cultura bastano quarantadue secondi per vedere in anteprima la fine della nostra nazione.
42 orribili secondi (Neanche nei peggiori bar di borgata..).
Buona visione.#conferenzastampa#GovernoMeloni pic.twitter.com/HLv4agx58H— Stefano (@Stefano173456) November 22, 2022
[2] https://youtu.be/O6mLgqSYxzY
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Appartenenti_alla_P2