di MOWA
«Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori.» (Euripide, V sec. a.e.c)
Gli italiani, negli ultimi tempi, stanno assistendo alle azioni empatiche compiute dalla Presidente del Consiglio come, ad esempio, la partecipazione alla festa ebraica dell’Hannukah [1] dove si è asciugata le lacrime per la commozione, o la visita, in uniforme, ai soldati italiani in Iraq, dove ha ricevuto omaggi [2] … Ma, sinceramente, un po’ da maliziosetti, ci è venuto un dubbio, non è che quelle lacrime siano state una pietosa messinscena per addolcire quanto è stato fatto contro l’umanità dai propri antenati politici fascisti o dai supporter atlantici in giro per il Mondo che non hanno mai mostrato, nonostante la propaganda, alcun segno di ravvedimento o inversione di tendenza verso la vera pace e/o verso il rifiuto della guerra come valore costituzionale? [3]
Purtroppo, si assiste, continuamente, ad un brutto campionario di retorica suggestione (ampliata dai media) che nulla ha a che spartire con la voglia di mettere fine alla corsa alle armi e, finalmente, giocare la carta del buon senso e della razionalità. Vengono, anche, rispolverate parole come identità e nazione, con una connotazione negativa, a riempimento di una povertà culturale che non tiene conto dei giganteschi passi positivi civili fatti, in avanti, dagli italiani nei decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Quelle lacrime, ci scusino i “benpensanti”, cozzano con quell’humus culturale che ha innumerevoli scheletri nell’armadio di tentati golpe, stragi, assassinii, infiltrazioni, sodalizi con mafiosi e ‘ndranghetisti, massoni, servizi segreti deviati, gladiatori, … e che, sull’onda di quell’armata Brancaleone aveva tentato di soffocare lo sviluppo e la crescita, sia economica che sociale, dei lavoratori, i quali, invece, sotto la bandiera di quel 33,3%, dal nome P.C.I., [4] erano riusciti ad ottenere un consenso pubblico tale da mettere in atto riforme istituzionali importanti e combattere la mafia o la dipendenza clientelare dai politici.
Lacrime, ci scusino la franchezza, che non reggono con quanto fatto dal capostipite di quel simbolo della fiamma tricolore che non rinunciò mai a chiedere scusa per la firma apposta sul manifesto della razza il 14 luglio 1938 contro gli ebrei o dai simpatizzanti dei componenti della X Mas, dove Junio Valerio Borghese (il “principe nero”) nel 1970, tentò un joint venture con persone della ‘ndreangheta, dell’eversione nera e servizi segreti deviati dando vita ai moti nella rivolta di Reggio Calabria dei “Boia chi molla” o ai tentativi eversivi, in combutta con la Cia nella persona dell’ingegnere Hung Fendwich, del “golpe bianco” di Edgardo Sogno.
E’ inquietante e increscioso assistere alle lacrime di chi promuove, “ parole”, come ordine e giustizia mentre nel proprio schieramento è presente un’alta quantità di indagati, in attesa di giudizio se non, addirittura, già condannati [5] dimostrando, con ciò, che tra il dire e fare … e che, quelle lacrime, aumentano la distanza dalla sincera onestà di cui il Paese necessita.
I pensionti, i disoccupati, e la rimanente società avrebbero bisogno, invece delle lacrime (come quelle già versate in passato da Elsa Fornero), di maggiore concretezza, atti di coraggio e autonomia politica per far uscire dal tunnel, in cui è stato infilato, il paese Italia … Una prospettiva che, purtroppo, invece, non si vede nello schieramento di governo che rimane allineato sulle posizioni oltreoceano che fanno intravvedere, solo, ulteriore povertà e sfascio delle istituzioni democratiche.
NOTE
Video https://youtu.be/xeR5BzM9ZhQ
[2] https://www.nextquotidiano.it/meloni-in-uniforme-iraq-doni-soldati-italiani/
[3]
Le attività dei #Carabinieri in #Niger confermano le finalità reali delle missioni militari internazionali: la “formazione” alla repressione popolare delle forze armate e di polizia di regimi autoritari, dal Corno d’Africa (Somalia e Gibuti) e per finire in Iraq, Libano e Kosovo pic.twitter.com/UqlAZtvrtB
— Antonio Mazzeo (@mazzeoantonio) December 22, 2022
Fratelli d’Italia o fratelli di ‘ndrangheta? La Meloni e tutti i suoi mafiosi calabresi
Foto di furkanfdemir