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Gli Usa fornisccono coordinate per gli strike e vogliono riattivare un programma segreto, svela il Washington Post e segnala il Corriere della Sera. «Programma 1202». Gli Usa hanno fornito a Kiev coordinate precise per la maggioranza degli strike degli Himars. E fin qui siamo nella conferma del noto o facilmente sospettabile. Ma sul reale ruolo Usa si rinvia a «Programma 1202».
Quindi, caccia al segreto da svelare. E questa è ‘la notizia’. Oltre al classico dello spiare le spie assieme a quelli per cui spiavi.
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‘Secondo fronte’ prima di «Programma 1202»
Mentre il poco nobile Eton Musk cerca di monetizzare i suoi satelliti civili ‘Skylink’ usati ‘fuori contratto’ da Kiev a scopo militare, come ovvio e scontato, e ora cerca di alzare il prezzo col Pentagono, molto altro dallo spallo spazio guarda, aiuta, dirige e spia gli stessi amici che sta aiutando. Ora il Washington Post rivela che gli Usa hanno fornito a Kiev coordinate precise per la maggioranza degli strike degli Himars, mentre il Pentagono vuole riattivare un ‘programma riservato’. Riservato in casa e non certo per chi lo subisce. Quindi, qualcosa tra il ‘poco nobile’, e la porcata (allora sarebbe ‘molto riservato’).
Lo spionaggio occidentale schierato
La prima rivelazione è una conferma di quanto facilmente sospettabile «dopo i primi colpi assestati dai lanciarazzi nelle retrovie degli invasori», spiegano Andrea Marinelli e Guido Olimpio sul Corsera. Decine di depositi spazzati via, molti i centri comando con numerosi ufficiali uccisi. «In quei giorni Washington non smentì il ruolo diretto nella ricerca di target ma cercò di prendere le distanze dall’eventuale eliminazione di personaggi della gerarchia». Ora il quotidiano, citando fonti ucraine, precisa che gli americani sono informati in modo sistematico sugli attacchi ai quali contribuiscono, garantendo indicazioni in modo che siano accurati.
Gli ucraini che dicono tutto e gli americani-Nato ci credono?
«L’esercito di Zelensky ha le sue informazioni, le mappe, le posizioni ma i dati sono ‘perfezionati’ -per così dire-, dai satelliti spia statunitensi e della ricognizione strategica». Considerazione di parte italiana, «L’Ucraina non chiede il permesso, però informa l’alleato e un centro creato in un Paese Nato gestisce lo ‘scambio’». Beh, ma allora, perché riemerge questo aspetto dopo mesi?
Comportamenti e intenzioni
«’Rivelando’ che c’è la cooperazione sui bersagli, gli ucraini provano a ridurre le preoccupazioni statunitensi sui loro comportamenti». Fonti americane più attente ribattono che il partner mantiene ‘grande libertà d’azione’. Anche perché non sono state poche le occasioni in cui i funzionari americani lamentavano di non avere un quadro preciso perché gli uomini di Zelensky non raccontavano tutto.
«Programma 1202»
E ora scopriamo -sempre dal mondo delle ombre-, che la Difesa ha chiesto al Congresso di riaprire il piano «Programma 1202», sospeso all’inizio dell’invasione. Di cosa si tratta? Due opzioni di partecipazione Usa al conflitto, prima dell’intervento diretto e pubblico di proprie truppe.
A) le forze speciali Usa scendono sul terreno e assistono i loro colleghi ucraini in raid e controinformazione (quello che sappiamo per certo è accaduto sino ad oggi);
B) si limitano a guidarli «da remoto», come dei droni, e come accaduto nel contrasto armato ai jihadisti. «Di fatto i militari di Stati amici sono dei ‘surrogati’ finanziati, addestrati, supportati con il meglio dell’high tech. Il progetto, scrivono Marinelli e Olimpio, sarebbe nato per contrastare il ‘terrore trasnazionale’, Al Qaeda e le Isis varie, ma verrebbe riadattato all’emergenza sul fronte orientale».
Combattenti ucraini ‘surrogati Us’
Il Pentagono sta esortando il Congresso a riprendere a finanziare un paio di programmi top secret in Ucraina sospesi prima dell’invasione della Russia lo scorso anno, scrive il WP. Se approvata, la mossa consentirebbe alle operazioni speciali americane di impiegare agenti ucraini per osservare i movimenti militari russi e contrastare la disinformazione. I funzionari militari sono ansiosi di riavviare queste attività in Ucraina per garantire che le relazioni acquisite duramente non vadano perdute mentre la guerra va avanti, ha affermato Mark Schwartz, un generale a tre stelle in pensione che ha guidato le operazioni speciali statunitensi in Europa quando i programmi sono iniziati nel 2018.
‘Alleati surrogati’ e avversari non ancora nemici dichiarati
«I commando americani, hanno pagato per molti anni unità militari e paramilitari straniere selezionate in Medio Oriente, Asia e Africa, impiegandole come “surrogati” in operazioni antiterrorismo contro al-Qaeda, lo Stato islamico e i loro affiliati», scrive Wesley Morgan sul WP. «I programmi surrogati più recenti , come quelli utilizzati in Ucraina, sono considerati una forma di “guerra irregolare”. Sono destinati all’uso contro avversari, come Russia e Cina, con i quali gli Stati Uniti sono in competizione, ma non in aperto conflitto».
I combattenti ucraini ‘surrogati’ Usa?
E qui iniziano i guai: problema di rapporto di conoscenza e di comando, come si poteva facilmente intuire. Chi sa tutto ciò che accade sul campo e chi comanda di fatto veramente. «A livello ufficiale, il ’Programma 1202’. proibisce la partecipazione a conflitti ‘tradizionali’ come è ormai quello in corso in Ucraina», informa il Corriere. Anche se -Opzione A-, «è noto che per un lungo periodo ancora prima della guerra i consiglieri statunitensi -non gli unici- hanno insegnato ai militari di Kiev come individuare radar, li hanno preparati a infiltrazioni dietro le linee ed hanno migliorato l’uso di apparati di comunicazione protetti» (la Cnn ne aveva svelato i contenuti un anno fa).
Presenza militare Statunitense
Poi quando sono iniziati i combattimenti, gli specialisti statunitensi sarebbero stati ritirati, «affermazione messa in dubbio dalle tante indiscrezioni sul ruolo dei commandos occidentali al fianco della resistenza». Liberi di crederci, e sareste tra i pochi, ma il lungo articolo del Washington Post sottolinea l’esistenza di due ‘partiti’ Usa rispetto al livello di coinvolgimenti americano nel conflitto e alle richieste ucraine.
Plateale e sempre in corso la partita sul tipo di armamenti da fornire -i caccia e razzi a lungo raggio-, e il margine di rischio su tensioni ulteriori con la Russia. Ma anche questo non è scoop ma banale conferma del noto. Solo dubbio, come andrà a finire.
11 Febbraio 2023