E’ una brutta storia quella che arriva da Monte San Giovanni Campano, un paesino della provincia di Frosinone. Nella notte tra sabato e domenica due ragazzini di 12 e 13 anni hanno divelto i tappetini in gomma che proteggevano i giochi per bambini posizionati nel parco pubblico e poi, con gli stessi, hanno disegnato un’enorme svastica. Il primo ad accorgersi dell’accaduto e a stigmatizzare il gesto è stato il sindaco, Emiliano Cinelli, che ha pubblicato la foto dello sfregio di piazza Aldo Moro. “Sono rammaricato, come sindaco di Monte San Giovanni Campano condanno fermamente il vile gesto di chi tenta di mettersi in mostra con argomenti di cui non sa nemmeno il significato e con il solo risultato di aver distrutto lo spazio giochi dei bambini”, ha scritto. Gli autori sono talmente piccoli che è difficile pensare abbiamo compreso la gravità dell’uso della svastica, eppure la vicenda pone una serie di interrogativi. I due minorenni che hanno realizzato la svastica molto probabilmente verranno inseriti in un percorso di recupero sociale, fermo restando il danneggiamento arrecato al parci giochi. Peraltro Monte San Giovanni Campano è stato uno dei centri del Basso Lazio che hanno pagato il prezzo più alto durante la seconda guerra mondiale e nella sanguinosa battaglia che si è consumata lungo la linea Gustav. In quella zona l’esercito nazista portò avanti una barbara persecuzione nei confronti dei civili. Ma forse questa storia non è ancora sufficientemente spiegata nelle scuole medie.