“Che Dio la benedica per questa domanda” (in risposta ad una giornalista) “perché io ritengo che questo sia una vergogna.
Parlerò in faccia a voi giornalisti, quello che sto per dire vale per voi e vale per me.
È una vergogna che un giornalista che ha denunciato gli inganni di uno Stato verso gli altri sia arrestato, condannato a morire in carcere e non facciamo nulla per liberarlo.
È una follia che noi, che lottiamo per la libertà d’espressione e di protestare, lo permettiamo.
Ossia, il tipo sta in galera perché ha denunciato le menzogne e la stampa non si muove in difesa di questo giornalista.
Io sinceramente no riesco a comprenderlo, non lo capisco.
Io chiedo perdono e prometto che appena torno in Brasile chiamo il Primo Ministro perché mi sono dimenticato di parlare di questa cosa con lui.
Io ho già scritto una lettera ad Assange, ho pubblicato una lettera, ho scritto un articolo su di lui, ma ritengo che sia necessario un movimento della stampa mondiale in sua difesa.
E non solamente in difesa di Assange in quanto persona, ma in difesa della libertà di denunciare.”
Così ha risposto il presidente socialista brasiliano Lula nella conferenza stampa, durante la visita ufficiale nel Regno Unito, ad una giornalista che gli domandava “quale fosse la sua opinione rispetto al prigioniero politico in Inghilterra Julian Assange, detenuto in quel preciso momento a soli 10 km di distanza da lì”.
Link con il video della domanda e della risposta durante la conferenza stampa: https://twitter.com/Lemuste…/status/1654982464153026564…
Link del tweet del presidente Lula: https://twitter.com/LulaOfi…/status/1654878777208455169…