Aaron Pettinari
Plauso alla lettera scritta dai giovani studenti
L’invito a censurare voci libere come quelle del magistrato Nino Di Matteo e del giornalista Saverio Lodato dall’elenco degli invitati nelle scuole per parlare di mafia, è una “brutta pagina di un pezzo del mondo accademico” che si scontra con la “bella pagina” scritta da studentesse e studenti che ribadiscono il loro diritto di invitare chi vogliono per parlare di certi argomenti. E’ la sintesi del pensiero di Luigi de Magistris, politico ed ex magistrato intervenuto nel dibattito che si è generato con l’intervista rilasciata a “Il Foglio” da parte del docente palermitano Costantino Visconti in cui si parla anche di “antimafia della fuffa”.
“Viviamo in un periodo in cui una parte della magistratura legittima la convivenza tra pezzi di Stato e mafia – ha ricordato de Magistris – C’è una insofferenza da parte di un pezzo della classe dirigente a sentir parlare persone credibili sulla mimetizzazione delle mafie nelle istituzioni, sulla criminalità istituzionale, sulla borghesia mafiosa su come Cosa nostra, la ‘Ndrangheta e la Camorra entrano sempre di più nel cuore dell’economia, della politica e delle istituzioni. Censurare una personalità come Nino Di Matteo, a cui il Paese deve tanto, non perché le sue tesi e le sue parole non possano essere criticate, anzi, il dibattito, l’Università, l’informazione servono proprio a confrontarsi per cercare tutte e tutti insieme verità e giustizia. Ecco dunque la brutta pagina di un pezzo del mondo accademico del nostro paese. Bella pagina dei giovani che hanno detto ‘invitiamo chi vogliamo e continueremo a farlo'”. De Magistris ha poi parlato del forte rischio di banalizzazione e normalizzazione della mafia in quei rapporti che da sempre sviluppa all’interno del Sistema criminale.