di MOWA
«Faust, siamo venuti in persona dall’inferno a mostrarti qualche visione che ti svaghi: siedi, e vedrai apparirti i sette peccati mortali nei loro veri aspetti…Tu non dovresti più pensare a Dio» (Johann Wolfgang von Goethe, Faust)
Esiste, nelle “pagine” dei social, una bella e realistica storiella, di tal Attilio Ela Durante – riportata più sotto, nelle note [1] – che narra le gesta di una “giovane donna che urlava alle folle” e prometteva, prometteva, prometteva… sin quando, “divenuta IL presidente” e raggiunto il proprio obiettivo, cambiò idea.
Una straordinaria parodia di chi promette cose che, in realtà, non ha nessuna intenzione di fare, e che, invece, se realizzate, aiuterebbero veramente le persone a stare un minimo a galla e sopravvivere alle pressioni economico-finanziarie nazionali e internazionali. Tutto ciò dimostra la poca serietà professionale, e il fatto che chi comanda non intende, assolutamente, risolvere i problemi… ma che, anzi, lo scopo era solo quello di occupare un posto di potere, “il” posto per eccellenza.
Esempi di mutazioni comportamentali di gente poco seria che occupa posti di potere nelle istituzioni ne abbiamo a bizzeffe, e, vista la grande quantità e quindi scelta a nostra disposizione, ne riportiamo, a campione, una, quella del collega di partito della di Lei “divenuta IL presidente”, quando era ministro della difesa del Governo Berlusconi. Costui, alla trasmissione di Michele Santoro, Annozero, nel 2010 [2], esibì arroganza e prepotenza come palesato in questo spezzone di trasmissione, nonostante tutta la drammaticità di chi si nasconda, realmente, dietro quel pizzetto. Una metamorfosi ovidiana della spregiudicatezza di costumi, un Belzebù (identificato con Lucifero, nella Divina Commedia – Inferno, XXXIV), alla Dante Alighieri, che parla del “principe de’ dimoni e de’ traditori di loro signori”, o, ancora più semplicemente, secondo la tradizione cabalistica, quel Belzebù, che insieme a Bodon, comanderebbe il gruppo di spiriti della menzogna.
A questo punto, verrebbe da porsi una domanda: “che si aggiri, forse, tra gli scranni istituzionali lo spettro del dottor Jekyll e mister Hyde?”.
Note
[1]
C’era una volta una giovane donna che urlava alle folle: “Elimineremo le accise, perché quando vado a fare 50€ di benzina, io non voglio darne la metà allo Stato. Io non voglio pagare questo pizzo”.
Le folle, a loro volta applaudivano e urlavano:
“Si brava, basta più tasse, è te che vogliamo”.
Nella piazza successiva, la giovane urlatrice, aizzava sempre più chi la stava ad ascoltare: “Basta migranti, faremo il blocco navale. Se ne stiano a casa loro e se vogliono, vengano in aereo”.
Le folle, ancora una volta applaudivano e urlavano:
“Si brava, basta più migranti, è te che vogliamo”.
Oramai l’urlatrice aveva ben compreso che le folle volevano le sue parole, quindi nella piazza dopo continuò urlando: “1000 euro a tutti e subito, con un click. Bisogna aiutare chi ha bisogno”.
Le folle, oramai entusiaste applaudivano e urlavano:
“Si brava,1000 euro a tutti, è te che vogliamo”.
La giovane urlatrice era oramai inarrestabile (i suoi un po’ meno, perché nel frattempo qualcuno finiva ammanettato) e continuava a urlare: “basta con questa Europa, basta con la legge Fornero, basta con l’agenda Draghi…”
Le folle erano in delirio, applaudivano sempre più e urlavano:
“Si brava, basta, basta, basta! E te che vogliamo”.
Così la giovane donna fu eletta e divenne il capo.
e le folle, adesso, urlano: “E quindi?”
La giovane donna -che nel frattempo era divenuta IL presidente- urlò alle folle: “Datemi tempo, un conto è fare opposizione e dire e urlare, un altro è fare”.
E le folle? Continuano ad applaudire e urlare:
“Si brava, più tempo! Più tempo! È te che vogliamo”.
Folle… vero?
Attilio Ela Durante
[2] https://www.facebook.com/watch/?v=632057865694211