DANILO TOSARELLI – MILANO
Chi di noi non tiene alla propria salute?
La tutela l’articolo 32 della nostra splendida Costituzione.
Ma purtroppo, le cose peggiorano sempre più.
Dove è carente la Sanità Pubblica, si afferma il Privato.
La Sanità Pubblica continua ad essere depotenziata.
Ecco allora nascere anche il Pronto Soccorso (PS) privato.
Già da qualche anno, esiste l’alternativa al PS pubblico.
Strutture accreditate dalla Regione Lombardia e non solo.
Qualche anno fa è partita Milano a fare da battistrada.
Galeazzi- Sant’Ambrogio e il Policlinico San Donato.
Poi a Brescia ed ora al Policlinico San Marco di Zingonia (BG).
Tale fenomeno è in espansione. E non è un passo avanti.
Oggi esiste il PS privato per i ricchi e quello pubblico per noi.
Nessun populismo e sarà bene che mi spieghi bene.
Nel PS privato paghi 149 euro e ti spetta l’assistenza medica.
Da subito, su appuntamento, per codici bianchi e verdi.
I codici gialli e rossi vengono inviati invece al PS pubblico.
Nel PS pubblico, l’assistenza medica prevede lunghe attese.
Chi non le conosce? Ed il servizio offerto è spesso frettoloso.
Perché sono allo stremo. Causa mancanza di personale. E sì.
Eccessiva la mole di lavoro, dovuta ad assenza di investimenti.
Finalmente liberi di scegliere? Non credo sia proprio così.
Solo chi ha soldi può scegliere. Ed ecco le conseguenze.
4 milioni di italiani rinunciano alle cure mediche. Troppo care.
Altri 2 milioni rinunciano invece, per le lunghe liste d’attesa.
Per molti italiani la Sanità è un peso economico insormontabile.
Nel 2023 il 33% degli italiani dovrà rinunciare alle cure.
È una previsione ISTAT, ma non è così improbabile.
Nel 2022 il 42% degli italiani ha pagato di tasca propria.
La spesa sanitaria di tasca propria si aggira sui 40 miliardi annui.
1 euro su 4 spesi per la Sanità, in Italia li aggiunge il cittadino.
Tutti dati ISTAT incontrovertibili, nessuno in controtendenza.
Ma voglio aggiungere un particolare che ISTAT sottolinea.
Quel cittadino GIA’ PAGA LE TASSE per sostenere il SSN.
Quel SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE che nasce pubblico.
Grazie alla legge 833 del 1978 che prevede accesso universale.
Un Sistema Sanitario invidiatoci dai popoli di tutto il mondo.
Oggi è un lontano ricordo, perché il privato lo sta snaturando.
Qualcuno ne ipotizza persino, un prossimo smantellamento.
Perché la Sanità Pubblica è antitetica ai Servizi Sanitari privati.
Cambiano gli interessi ed è diversa la logica ispiratrice. Ovvio.
Ma se chi ha la responsabilità della Sanità Pubblica, sposa ciò..
Le aziende private in Sanità cercano di massimizzare il profitto.
Hanno bisogno di malati e malattie. La prevenzione è nemica.
Più ti ammali e più sei costretto a spendere per curarti.
Il pubblico invece deve prediligere la prevenzione. Meno malattie.
Più investe in prevenzione e diagnosi precoci, più risparmia.
Curare i malati ha un costo sociale che va poi distribuito su tutti.
Oggi il nostro SSN è un disastro e nessuno sta correndo ai ripari.
Mancano 30-40mila medici. 100mila infermieri. 180mila operatori.
Vi è una fuga dal servizio pubblico e non si investe più. Come mai?
Le scelte degli ultimi 30 anni hanno favorito la Sanità Privata.
Perché non si stabilizzano i tanti precari che lavorano in Sanità?
Ha un senso il numero chiuso alle facoltà di Medicina?
Con quali stipendi lavorano gli operatori della Sanità Pubblica?
Sono tra i più bassi in Europa e questo può fare la differenza.
È accettabile continuare con la logica del “medico a gettone”?
E le Case di Comunità? Un altro grande bluff. Non funzionano.
Ma forse stanno meglio i medici di famiglia? Sono abbandonati.
Evidentemente esistono delle responsabilità. Lombardia docet.
La legge regionale 21/2022 equipara soggetti pubblici e privati.
Si parla di EQUIVALENZA nell’offerta sanitaria e sociosanitaria.
Lo spiegavo prima. Le finalità sono diverse, purtroppo.
La vera bestemmia, è cercare di far profitto, lucrando sulla salute.
Tutto questo, è deontologicamente inaccettabile. Ma è già realtà.
Per finire, ecco i numeri della nostra spesa Sanitaria.
Nel 2023 il rapporto con il PIL è stato del 6,7%.
Nel 2022 era del 6,9%. Una diminuzione.
La spesa prevista è cresciuta di 4,3 miliardi ( +3,8%).
Però tale aumento è stato annullato da una inflazione al 5%.
È previsto che dal 2025 la spesa scenderà al 6,2% del PIL.
Voglio concludere con un dato che rende bene l’idea.
Negli ultimi 20 anni sono stati tagliati 80mila posti letto.
Nel 2020 in ospedale, se ne contavano 189mila.
3,18 ogni mille abitanti. Una media tra le più basse in Europa.
In Lombardia, un terzo dei posti letto è gestito da strutture private.
Continuerò a difendere strenuamente la nostra Sanità Pubblica.
La nostra salute è un tesoro inestimabile. Va preservato.
Difendiamolo, questo articolo 32 della Costituzione. È prezioso.
I fondi per la spesa sanitaria vanno incrementati e non tagliati.
I soldi per le spese militari non hanno mai subito riduzioni.