DANILO TOSARELLI MILANO
La strage di Lampedusa avvenne il 3 ottobre 2013.
Il naufragio provocò 368 morti. Si salvarono in 155.
Il peschereccio proveniva dalla Libia con a bordo eritrei ed etiopi.
Subì un guasto a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa.
Causa il panico a bordo, l’imbarcazione stracolma si rovescio’.
Lentamente, ma inesorabilmente colo’ a picco.
Alcune imbarcazioni civili e pescherecci in luogo, diedero l’allarme.
Prestarono anche soccorso, ma i naufraghi erano tantissimi.
E la Guardia Costiera? L’allarme era stato lanciato subito.
Giunse sul luogo del naufragio, quasi un’ora dopo.
Stiamo parlando, di una distanza dalla costa di 805 metri.
Quasi un’ora per raggiungere quel luogo. Incredibile e drammatico.
Molte le testimonianze in merito, ma accadde l’impensabile.
Nessuna indagine fu avviata in merito ai ritardi nei soccorsi.
Furono invece indagati i superstiti, per reato di clandestinità.
Presidente del Consiglio era Enrico Letta.
Questa terribile catastrofe marittima è rimasta senza giustizia.
Nel 2016 il Parlamento italiano a maggioranza, si è espresso.
Il 3 ottobre sarebbe diventata una ricorrenza solenne.
“Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione”.
I governi della UNIONE EUROPEA, affermarono ” Mai più “.
Peccato, che poco meno di 10 anni dopo, ci fu la strage di Cutro.
Nella notte tra il 25 e 26 febbraio 2023, sulle coste calabresi.
Ancora, il terribile dubbio di una grave omissione di soccorso.
L’imbarcazione era partita dalla Turchia con a bordo 180 persone.
Mare impetuoso, fu segnalata quando era a 40 miglia dalla costa.
2 unità della Guardia di Finanza, partirono con compiti di polizia.
Senza supporti per il soccorso, rientrarono causa maltempo.
Misteriosamente non parti’ alcun soccorso della Guardia Costiera.
L’imbarcazione, alla deriva, si spezzo’ a pochi metri dalla spiaggia.
I morti furono 94, riconsegnati un po’ alla volta dalle onde.
Molti anche i bambini e non a caso si parla di strage evitabile.
Presidente del Consiglio era Giorgia Meloni.
Il Mediterraneo è considerata la rotta più fatale del Pianeta.
Tra il 2014 e la metà del 2023 i morti accertati sono stati 30mila.
Solo tra gennaio e metà agosto sono stati 2652.
Persone provenienti da Libia, Tunisia, Turchia, Libano, Egitto, Siria.
Tanti, troppi i soccorsi mancati, ma anche ostacolati.
Papa Francesco continua ad indicarci la corretta via.
Da Marsiglia il 23 settembre 2023 un nuovo discorso illuminante.
“Non abituiamoci a considerare i naufraghi come un fatto di cronaca.
Sono nomi e cognomi. Volti e storie. Vite spezzate e sogni infranti.
Il Mediterraneo grida giustizia. Da un lato le sue sponde trasudano
opulenza, consumismo e spreco. Dall’altro vi sono povertà, precarietà
e guerre. Ci troviamo di fronte ad un bivio di civiltà.”
” INVASIONE ed EMERGENZA. Ecco le parole che spaventano la gente.
Chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, cerca vita.
Il fenomeno migratorio non è un’urgenza momentanea. Si sappia.
E’ un dato di fatto dei nostri tempi.”
Credo di poter dire che nessuno lascia volentieri il proprio Paese.
Li’ ci sono I tuoi affetti, i tuoi ricordi, la tua cultura, la tua storia.
Ma credo anche, che nessuno possa amare la guerra e la miseria.
Questi dati arrivano dall’Università svedese di Uppsala.
Oggi nel mondo, vi sono 170 situazioni di conflitto e guerra.
E dalle guerre con annessa disperazione, la gente fugge.
E se scappa, da qualche parte deve pur cercare riparo e speranza.
Sono 8 milioni le persone che hanno dovuto lasciare L’Ucraina.
E stiamo parlando di un solo palcoscenico di guerra…
Provate ad immaginare i numeri di 170 situazioni drammatiche.
Ma torniamo ai problemi italiani, alla nostra immigrazione.
Non è mai troppo tardi per fornire dati utili a comprendere.
Non stiamo vivendo un’invasione. Chi lo sostiene è in malafede.
Oggi vivono da noi 5,2 milioni di stranieri. 8,45% dei residenti.
Il PIL prodotto dai lavoratori stranieri in Italia, è il 9% del totale annuo.
Equivale a 131 miliardi. Superiore a quello Ungherese e Sloveno.
Il saldo attivo è mediamente di 1,4 miliardi all’anno.
Gli immigrati in età lavorativa garantiscono più entrate che uscite.
Noi italiani ed in generale l’intera Europa, ha bisogno di immigrati.
La logica del puro respingimento è miope ed antistorica.
Sono le economie dei vari Paesi, a richiedere nuova manodopera.
Il calo demografico, impone la scelta di favorire l’immigrazione.
Cernobbio dal 1 al 6 settembre 2023. FORUM AMBROSETTI.
È scattato l’allarme generale. Anche i sordi dovranno capirla.
Si è parlato DELL’APOCALISSE DEMOGRAFICA. Attenzione.
Ipotizziamo di fermare d’ora in poi, l’immigrazione in Italia.
I risultati sarebbero devastanti per la nostra economia e non solo.
L’ultimo italiano nascerebbe nel 2225. Nel 2307 muore l’ultimo.
Nel 2050 avremo il 34,9% di popolazione oltre i 65 anni.
Vacillerà sempre più il sistema pensionistico e la Sanità.
L’Italia ha il più basso tasso di natalità d’Europa. 1,24 figli per donna.
Molto lontani da quel 2,1, che garantirebbe continuità nei numeri.
Ecco allora, l’estrema necessità di una immigrazione adeguata.
Il FORUM, ne chiede l’ingresso di 250mila all’anno per 5 anni.
E specifica senza remore, anche senza contratto di lavoro. Badate.
Giova precisare, che oggi I decreti flussi sono inadeguati e miopi.
Si prevedono ingressi legali per lavoro, di circa 82 mila immigrati.
Sono solo un terzo del fabbisogno espresso dalle aziende.
2 imprenditori su 3 sono scontenti del click day. Inadeguato.
Perché questa insufficienza nelle quote e tempi burocratici farraginosi?
Perché non guardare avanti per tempo, favorendo gli ingressi?
In Europa, abbiamo davanti l’esempio della Gran Bretagna.
La Brexit ha fatto rientrare i tanti lavoratori europei. Prima era ok.
Il governo conservatore ha sempre voluto frenare nuovi ingressi.
Ciò ha provocato cali di produttività, nel 78% delle imprese inglesi.
Quale il risultato? Nel 2023 arriveranno nuovi lavoratori stranieri.
Entreranno in Gran Bretagna un milione 200 mila nuovi immigrati.
La mancanza di manodopera ha determinato scelte obbligate.
In Germania, il salto qualitativo è stato fatto il 31 agosto 2015.
Angela Merkel pronunciò la famosa frase ” Possiamo Farcela”.
Iniziò l’ingresso graduale, di un milione di richiedenti asilo.
Soprattutto siriani che stavano vivendo la guerra nel loro Paese.
Iniziò un vero processo di integrazione. Lingua e formazione.
In Germania, se ti viene rifiutato l’asilo, non vieni rimpatriato.
Da anni vi sono 200mila persone in “status tolleranza”.
Sono migranti economici in attesa di regolarizzazione.
Da poco, ne sono stati regolarizzati con sanatoria 137 mila.
Bisogna favorire chi vuole arrivare per lavorare. Non chiudere.
È opinione condivisa da molti tedeschi, che servono all’economia.
Il problema demografico esiste anche da loro e quindi…
Persino Orban in Ungheria ha dovuto tornare sui suoi passi.
Orban è ostile all’immigrazione, ma vi è carenza di manodopera.
E allora, ecco che la necessità si scontra con il populismo.
L’Ungheria sta aprendo le porte a migliaia di cittadini di altri Paesi.
Sono i cosiddetti “lavoratori ospiti”. Ma è la sostanza che conta.
Il FORUM AMBROSETTI ha individuato i rimedi necessari.
Il calo demografico in Italia va fortemente contrastato, innovando.
Innanzitutto favorendo politiche per la famiglia adeguate.
Con facilitazioni sul lavoro per le donne ed imprese più amichevoli.
Occorrerebbero investimenti per 17,5 miliardi, oggi sono solo 5.
Le famiglie non crescono, perché il costo della vita è insopportabile.
Rate del mutuo casa in continuo aumento ed affitti alle stelle.
Aumentano benzina, generi di prima necessità ed ogni servizio.
Gli stipendi poi, sono tra i più bassi d’Europa. Inadeguati da 30 anni.
Preoccupa, la scarsa sensibilità dimostrata dalla nostra politica.
Che appare impreparata nelle sue scelte e poco lungimirante.
Neppure la questione immigrazione riesce a trovare delle sintesi.
L’immigrazione non va combattuta. Va semplicemente gestita.
I popoli esistono e migrano. E per fortuna vengono anche da noi.
L’immigrazione, oggi più che mai, è una risorsa da valorizzare.
Invece si insiste nella logica del respingimento. La direzione sbagliata.
La politica dei blocchi navali e dei porti chiusi ha fallito clamorosamente.
Anche i recenti accordi con la Tunisia lasciano il tempo che trovano.
Già ve ne erano stati nel 2016 e con la Libia nel 2017. Fallimentari.
Peccato, che neppure l’Europa riesca ad essere un buon esempio.
Tutti d’accordo nel superare la convenzione di Dublino, ma poi?
Siamo ancora lontani da quella “solidarietà obbligatoria” che serve.
Può la Polonia, dichiarare da subito che non accoglierà nessuno?
Il Parlamento Europeo affronterà a breve la questione.
La bozza in discussione è piena di luci ed ombre. Serve più onestà.
Convengo che ricette miracolose non ne esistano. Però una cosa.
Mi auguro, che il rispetto dei diritti umani venga messo al primo posto.
Probabilmente pura utopia, ma abbiamo il dovere di ribadirlo sempre.
L’ Europa, sarà ancora una volta matrigna?