di MOWA
«Questi sono i miei princìpi, e se non vi piacciono ne ho degli altri.» (Groucho Marx)
Quante volte si è scritto che le forze dell’ordine, in un paese democratico, devono essere riconoscibili attraverso un numero identificativo impresso in modo visibile sul casco? E, quante altre volte, le diverse istituzioni preposte in tal senso, hanno fatto muro di gomma acché ciò si realizzasse?
Tutti hanno fatto spallucce, sottovalutando il problema, e chi indossa la divisa si è sentito sempre più forte e legittimato nel permettersi azioni [1] o frasi [2] fuori dal contesto del dettato costituzionale a cui è stato assegnato e/o delegato. Un po’ come alcuni parlamentari, assessori, ecc. che negano i video che li immortalano quando fanno pubblicamente il saluto fascista. [3]
Non sono credibili tutte quelle figure che dicono di non essere a conoscenza dell’esistenza di queste idee serpeggianti o azioni antidemocratiche all’interno delle forze dell’ordine e che questi funzionari hanno la compiacenza di altri soggetti, ad ogni livello, offendendo, in tal modo la stragrande maggioranza di tutti i loro colleghi/e che servono il Paese con onestà e dignità e che, purtroppo, in diversi casi, hanno pagato con la vita la difesa delIe Istituzioni. A costoro va tutto il nostro rispetto che gli deve essere tributato come servitori dello Stato. Ma sappiamo, anche, che questo martoriato paese è stato allievo prediletto di altri Stati dove, più o meno consapevolmente, è stata creata confusione nelle istruzioni al punto da destabilizzarne i principi e i valori costituzionali. Si guardino, ad esempio, quegli episodi afferenti le strane esercitazioni di alcune forze dell’ordine congiuntamente alla CIA dal nome “Aquila Bianca” [4] che hanno avuto il compito di “simulare attentati” nelle gallerie (cosa che, poi, incredibilmente, è successa realmente!) o la penetrazione nelle organizzazioni politiche [5] con lo scopo precipuo di indurle ad azioni violente che fanno venire alla mente, anche, la “strana presenza” di figure di Gladio, come il colonnello dei carabinieri Camillo Guglielmi, sul luogo del rapimento dell’Onorevole Aldo Moro da parte delle Brigate rosse. [6]
Troppo spesso, quando succedono fatti del genere, le Istituzioni preferiscono girare lo sguardo da un’altra parte e minimizzare, non capendo che è proprio questo il contributo culturale che viene dato a costoro per poter continuare imperterriti nell’impunità e disconoscendo il valore della Costituzione e delle leggi annesse. [7]
Ed è stata proprio quell’impunità, quel girare lo sguardo dall’altra parte che ha, nel tempo, in questo Paese, contribuito a creare quell’humus che ha legittimato, poi, altri a far uccidere quelli onesti, quelli che non sono mai venuti meno al dettame costituzionale quelli come il generale/prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, o Falcone e Borsellino e gli uomini della scorta, solo per fare alcuni nomi e citare quelli più conosciuti. Praticamente si sono sovrapposte due entità una legittima e l’altra no, dove, però, quest’ultima ha potuto influenzare se non, addirittura, storpiare il percorso legale della prima, come avvenuto nei casi della Trattativa Stato-mafia o nei programmi della P2 rimasti in itinere invece di essere perseguiti concretamente.
Non si dia credito alle giustificazioni a posteriori da parte di chi è stato sorpreso a commettere atti che sviliscono il proprio ruolo [8] perché, come si dice in quegli ambiti, “la divisa che si indossa è il biglietto da visita delle Istituzioni che si rappresentano”, e se ciò non avviene…
Note
[1] https://www.articolo21.org/2024/01/la-polizia-vieta-la-distribuzione-di-un-giornale-antifascista/
[2]
La dichiarazione di un carabiniere in servizio al presidio per il cessate il fuoco in Palestina: “Mattarella non è il mio presidente, non l’ho votato e non lo riconosco”. Sono questi gli uomini delle forze dell’ordine a cui affidiamo la nostra sicurezza? https://t.co/arXdiy5gDM
— Lettera43 (@Lettera43) January 29, 2024
[3]
L’ascesa del “console fascio-rock”: Mario Vattani diventa ambasciatore di grado. Nominato dal governo Meloni. Nel 2011 l’esibizione sul palco di CasaPound tra saluti romani e canzoni neofasciste.
Il mio pezzo su @repubblicahttps://t.co/P1gJiuYZIS
— Paolo Berizzi (@PBerizzi) January 25, 2024
[4]
#Gladio Doc Procura Militare su esercitazione congiunta #AquilaBianca svolta da #Carabinieri e ufficiali #USA?゚ヌᄌnel 1965
Scopo, simulare un attentato mediante esplosivo alla Galleria di #Ceraino nel preciso momento in cui sopraggiungevano da opposte direzioni 2 treni..(1991) pic.twitter.com/ajhQH1lLmj— Wikileaks Italian ?゚ヌᄍ (@Wikileaks_Ita) January 27, 2024
[5]
#OperazioneStabilità USArmy ?゚ヌᄌ riguarda la penetrazione del controspionaggio #USA nei gruppi eversivi filo-comunisti nei paesi alleati, per formare gruppi d’azione tra elementi più radicali che, sotto i loro controllo, agiscono per compiere azioni violente e non#TOPSECRET 1970 pic.twitter.com/aFcd9VHtEY
— Wikileaks Italian ?゚ヌᄍ (@Wikileaks_Ita) January 28, 2024
[6] https://www.peacelink.it/schede/a/47542.html
[7] https://sitmappe.comune.bologna.it/VittimeUnoBianca/
[8]
Ep.139 – Il caso Aldrovandi con Patrizia Moretti – Muschio Selvaggio Podcast