di Francesco P. Esposito *
Vivo in una villetta arancione, radical chic, petalosa e finta borghese.
Nonostante ciò non ho un porto d’armi, non ho una pistola e non ho intenzione di comprarla.
Se entrassero i ladri non avrei nulla da difendere, nulla.
Un televisore vale più della vita mia o di un ladro?
Un computer vale più della vita di un minore rom?
La catenina della nonna scomparsa vale di più della vita di un ladro albanese, napoletano o milanese?
Un telefonino vale di più di una vita qualsiasi?
Del materiale edile vale più di una vita?
E non ditemi che le pistole servono per evitare che entrino i ladri e stuprino le donne.
1) conosco di persona diversi ex rapinatori di ville e dopo aver parlato con loro vi confermo che vogliono entrare senza che ci sia nessuno in casa e uscire il prima possibile, figuriamoci se hanno voglia e tempo di violentare qualcuno (certo che anche tra i ladri ci sono quelli più violenti e ogni tanto accade);
2) ma l’80% delle violenze sessuali avvengono nella coppia, in famiglia e tra la cerchia di amici stretti.
Dovremmo dormire sempre con un’arma? Uscire a mangiare la pizza con gli amici portandoci il ferro sotto la giacca o nella borsetta? Aggiungere la canna della rivoltella per sentirci più maschi?
Io dico no anche perché i dati sono chiari: la legge sulla difesa domiciliare non è servita a nulla.
21 febbraio 2024
* Criminologo forense, Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell’Osservatorio