A cura di Enrico Vigna *
Falih al-Fayyadh, il capo delle Forze di mobilitazione popolare (PMF), ha dichiarato che i recenti attacchi degli Stati Uniti contro il quartier generale delle PMF nella provincia occidentale irachena di al-Anbar “non rimarranno senza risposta”.
Al-Fayyadh, in un discorso pronunciato durante un funerale pubblico per i combattenti delle FMP uccisi negli attacchi statunitensi nei distretti di al-Qa’im e Akashat, ha dichiarato che ” …l’aggressione statunitense è stata volutamente diretta contro le forze delle FMP, sappiano che questo incidente non rimarrà senza risposta….Non accetteremo che il sangue dei nostri figli sia materiale politico a buon mercato…”, ha detto, chiedendo di “ripulire il territorio iracheno dalla presenza straniera”.
Solo nei due mesi del 2024, l’esercito statunitense ha lanciato 85 attacchi in Iraq e Siria, contro le forze che sostengono il popolo siriano e palestinese. Gli attacchi solitamente sono effettuati da bombardieri strategici e altri aerei da guerra, e sono ritorsioni ordinate dal presidente USA Biden, per fiaccare la resistenza anti statunitense nella regione.
Almeno 16 persone sono state uccise e altre 25 sono rimaste ferite in Iraq nell’ultimo mese, compresi civili, ha detto il governo iracheno. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra, altre 18 sono state uccise nel governatorato siriano orientale di Deir Ezzor, anche con vittime civili.
L’avvertimento di Al-Fayyadh potrebbe avere gravi implicazioni e conseguenze. Oltre alla sua posizione nel PMF, l’eminente leader sciita, che è sanzionato dagli Stati Uniti, è anche tra i capi dell’Alleanza Fatah, una parte importante del quadro politico iracheno. Il blocco di Fatah è il più grande nel parlamento iracheno.
Le PMF sono costituite da circa 80 milizie, prevalentemente sciite, ma vi sono anche brigate sunnite, cristiane, yazide e popolari. Il comandante delle PMF è Faleh al-Fayadh. Esse sono ufficialmente riconosciute dal governo iracheno. Secondo un censimento effettuato dal Parlamento iracheno a fine 2017, il loro numero era di circa 110.000 combattenti. Non essendo riuscito a farle divenire una Guardia repubblicana e sottostare al Parlamento iracheno, esso ha allora riconosciuto le PMF come una componente delle forze armate irachene, dipendente dal Primo Ministro iracheno, ma di fatto le milizie restano largamente autonome.
L’Alleanza Fatah o anche chiamata Alleanza per la Conquista, è una coalizione politica irachena, di fatto un blocco ombrello, formata per entrare sul terreno politico e elettorale. I componenti principali sono milizie e brigate, già parte delle Forze di mobilitazione popolare.
26 febbraio 2024
* IniziativaMondoMultipolare/CIVG