di MOWA
«L’italiano della televisione è diventato un italiano trasandato, malissimo usato.» (Tullio De Mauro linguista)
E’ possibile continuare a comunicare con i cittadini italiani (anche se il fenomeno è internazionale) utilizzando sostantivi svuotati e resi insignificanti, avulsi da quello che dovrebbe essere il compito della politica nel suo intrinseco ruolo per avviare un cambiamento di vita?
Purtroppo, nei media televisivi, o nei quotidiani, si continuano ad usare sostantivi come destra, sinistra, centro come se fossero un vero contenitore di idee e non, invece, una vuota prospettiva di vita.
Il danno culturale che viene fatto non lo si percepisce subito ma, in prospettiva, ricade sull’aspetto cognitivo degli individui tanto da provocare un decadimento di conoscenza generale anche in coloro che sono deputati a legiferare [1] e, via via, a cascata, in chi vive in questo paese.
Continuando così, si eccede nell’ errore diseducante di dare ai vari movimenti e/o partiti politici nomi che, storicamente, hanno un valore ma che oggi vengono “incollati” ed utilizzati prosciugandoli del significato che ebbero i reali sostantivi e che rappresentano (rappresentavano) le vere espressioni, comunismo, repubblicano, socialismo… I media sono arrivati, addirittura, a orwellizzare quegli impropri sostantivi con sinistra-sinistra, destra-destra e chissà quali altre trovate ci sottoporanno pur di sviare l’opinione pubblica dai reali contenuti portati avanti dai partiti.
C’è da chiedersi se questa modalità sia casuale o se invece non sia un’orchestrata degenerazione etimologico-lessicale utilizzata da quel potere élitario capitalista che vuole (riuscendoci) allontanare la popolazione da chi veramente voleva quel comunismo [2] per cui i beni di questo Mondo, in un sistema sociale comunista, devono essere goduti in comune da tutti.
Un masso-capitalismo che si è attrezzato contro la stragrande maggioranza della popolazione mondiale con l’unico ed inequivocabile scopo di dominarla invece di liberarla dalla prigione culturale arrivando, persino, a creare e gestire (privatamente) le nuove tecnologie pur di conservare i propri privilegi dando, però, l’illusione di regalare libertà. E, invece, è diventata una prigione senza mura fisiche che è molto peggio! E, come sostiene, a pagina 110, del suo libro “Tecnofeudalesimo. Cosa ha ucciso il capitalismo”, Yanis Varoufakis:
«… fu così che, svincolati dal mondo materiale del capitale fisico, legittimati dall’ideologia del neoliberismo alimentata da una nuova virtù chiamata “avidità”, avvolti nella complessità dei loro computer, i finanzieri si reinventarono – non senza qualche giustificazione – come padroni dell’universo. In quell’universo, dove gli algoritmi erano diventati le ancelle dei finanzieri, l’Internet originario, simile ai beni comuni, non aveva alcuna possibilità. Nuove enclosures erano solo una questione di tempo. Come con le enclosures originali, sarebbe necessaria una forma di recinzione per tenere le masse lontane da una risorsa importante.»
NOTE:
[1]
Ditemi che non è un video fake!!?゚リᄈ pic.twitter.com/BKcTYwfqnO
— ANTONIO (@blusewillis2) March 12, 2024
[2] https://www.etimo.it/?term=comunismo&find=Cerca