di Francesco Dall’Aglio
In Russia, e non solo, si sta discutendo dei risultati dell’ultimo sondaggio di Levada sulla figura di Lenin e sul suo ruolo nelle storia del Paese.
Le risposte alla domanda “quale ruolo, secondo voi, ha avuto Lenin nella storia del nostro Paese?” sono per il 21% “del tutto positivo”, 46% “abbastanza positivo, 11% “abbastanza negativo” e 5% “nettamente negativo”, mentre il 17% “trova difficile rispondere”. Il confronto con gli anni passati è abbastanza netto e quanto più si va indietro nel tempo tanto più si nota la differenza tra giudizi negativi e positivi.
La risposta standard a questo tipo di sondaggi è “quelli che hanno espresso un giudizio positivo sono tutti vecchi”. La seconda immagine chiarisce che se, effettivamente, nel gruppo dai 55 anni in su il giudizio “del tutto positivo” è il più alto col 26% (il più basso è nel gruppo 25-39 anni col 17%, sostanzialmente uguale al gruppo successivo, 40-54, col 18%), il gruppo dai 18 ai 24 anni arriva secondo, col 20%.
Il giudizio “abbastanza positivo” varia dal 44% al 48%, e sia il gruppo 18-24 e che quello dai 55 esprime la stessa cifra, 48%. Inoltre il gruppo dai 18 ai 24 anni è quello dove sono meno presenti i giudizi “abbastanza negativo” (7%) e “nettamente negativo”, il più basso di tutti col 3% come nel gruppo degli ultracinquantenni (nel grafico non c’è la cifra, ma l’aritmetica ci aiuta). Lo stesso gruppo, però, è anche quello che ha più difficoltà nell’esprimere un parere, visto che gli indecisi sono il 22%.
Insomma, che significa questo sondaggio in un Paese dove a Lenin sono stati attribuiti, recentemente e pubblicamente, un bel po’ di responsabilità per gli eventi passati e presenti? Forse niente, forse qualcosa. Sicuramente, per citare Majakovskij, “Lenin visse. Lenin vive. Lenin vivrà”. Almeno al 67%.
23 aprile 2024