di: Luciano Scateni
Ne abbiamo date, ne abbiamo prese: in uscita dal Ventennio botte da orbi. Eravamo la gioventù democratica, il duro contrasto con l’aggressiva, tracotante nostalgia di coetanei allevati a pane e fascismo, ci battevamo per mettere fine alla violenza di frange eversive della Napoli ‘nera’. Non è finita lì, anzi, per responsabilità dei governi che hanno tollerato il mancato rispetto della Costituzione e di leggi che vietano l’apologia del fascismo si sono moltiplicate le esplicite, inequivocabili manifestazioni di neo nazifascismo fino a indurre il trenta per cento degli italiani a consegnare il Paese alla destra. Deludente effetto collaterale di questa iattura è stata la colpevole, prolungata passività dei giovani, demotivati per la crescente distanza del loro tempo dalla tragedia del fascismo. Di recente, in risposta ai giovani che ritrovano le motivazioni per riappropriarsi dei diritti negati e denunciare il genocidio di civili palestinesi, il regime risponde con la violenza dei manganelli, di arresti, divieti dei cortei di protesta.
A proposito di manganelli, Orban e in assonanza con lui la destra italiana dell’amica Meloni, inventano il falso, tipico di chi è a corto di motivazioni. Ilaria Salis avrebbe avuto nella borsetta un ‘manganello retrattile” da usare nello scontro con nazisti ungheresi, inverosimilmente incapaci di difendersi da una donna e comunque aggrediti senza patire alcun danno fisico apprezzabile. Con acredine velenosa, da neofascisti “siamo tutti Vannacci’, la destra dimentica vigliaccamente quanto Ilaria Salis ha subìto in quindici mesi nel carcere-lager ungherese, lo sdegno per le torture subite, l’inconsistenza delle accuse. Infanga la sua candidatura con la sinistra per le europee. Riflessione: Ilaria senza volerlo, evoca il tempo di quelle botte date e ricevute per difendere la democrazia conquistata con la Costituzione antifascista e allora, ai democratici delusi, al popolo dei ‘non voto’ che ha favorito il melonismo, .il ‘caso Ilaria’ suggerisce un motivo supplementare al dovere di non disertare le urne di giugno: tanti voti alla Salis, a supporto della sinistra parlamentare di Strasburgo.
17 Maggio 2024