di MOWA
«Chi ha ucciso una volta, quasi sempre ricade nel delitto; non fosse che per tentare di assicurarsi l’impunità.» (Agatha Christie)
Facciamo l’ipotesi di cosa potrebbe succedere a tutti coloro che hanno partecipato al massacro di Gaza se fosse confermata la condanna degli esponenti del governo israeliano (Netanyahu, Gallant) da parte del Tribunale Penale Internazionale dell’Aja. Bisognerebbe, però, elencare tutti i crimini compiuti a partire dal trattamento fatto alla popolazione civile palestinese da parte dell’esercito israeliano che non ha rispettato quanto regolato dalla Convenzione di Ginevra del 1949, e quindi, stante il principio della responsabilità penale individuale, aggiungere, all’accusa di «genocidio», «crimini contro l’umanità».
Un processo che dovrebbe coinvolgere a 360 gradi tutti gli attori in campo che hanno contribuito a perpetrare i crimini contro la popolazione civile palestinese compreso quel migliaio di italiani, che ha la doppia nazionalità, milita nelle fila dei militari israeliani (dichiarazioni di Tajani l’8 ottobre 2023 a “il Giornale”) e si è macchiato del sangue di una popolazione inerme in fuga in quell’area geografica del Mondo denominata Gaza. [1]
Ricordiamo che la nazionalità israeliana, (come doppia nazionalità) a prescindere da dove risieda un cittadino, è riconosciuta da parte di Israele dal 1967 quando il progetto sionista deliberò di dare la possibilità agli ebrei nel Mondo, che mostrassero radicamento ai valori del paese, di assumere la nazionalità di quello Stato.
Una “furbata” che ha dato modo al progetto sionista di avere un’estensione tale da coinvolgere mezzo Mondo e, nel contempo, solidificare un nazionalismo sciovinista prodromo di una follia razzista che vede, come massimi esponenti, quei coloni che hanno usurpato il territorio dei palestinesi e che, oggi, manifestano tutta la loro furia omicida sotto la copertura, purtroppo, di un subito Olocausto da parte di un altro fanatismo, il nazismo.
Sarebbe interessante sapere come e cosa sono disposti a fare i vari Stati nel Mondo verso i propri cittadini che, avendo la doppia nazionalità (un esempio sono cittadini italiani), hanno partecipato al massacro di civili a Gaza. Li processerà? Perché non è sufficiente avere un doppio passaporto per essere liberi di eseguire brutalità di quella portata. Infatti, sarebbe come avere una paradossale “iustitia”, una “iustitia” monca, un doppio standard ad hoc che assolve indipendentemente dalla portata criminale in atto.
E, se la “iustitia”, quella vera, non verrà applicata verso costoro che hanno compiuto tali atrocità vuol dire che il lavoro dei nazisti ripescati dai vari servizi segreti nel Mondo non è mai cessato, anzi… ha messo radici, fatto proseliti e continuato.
A conclusione si vuole ricordare come vennero utilizzati alcuni criminali nazisti, il Mossad, ad esempio, ebbe tra le proprie fila Walter Rauff, che, durante “la guerra era stato un ufficiale del servizio di sicurezza delle Ss e aveva preso parte allo sviluppo delle camere a gas mobili con le quali furono uccisi migliaia di ebrei.” Oltre ad essere “coinvolto nello sterminio degli ebrei francesi. Nel 1945 sfuggì a ogni processo e trovò rifugio in Siria, dove si mise al servizio del dittatore Husni Za’im, che lo incaricò di creare un’unità ispirata alla Gestapo con l’obiettivo di annientare gli ebrei della Palestina, un piano che alla fine rimase soltanto sulla carta”, oppure “Otto Skorzeny” il quale venne incontrato, addirittura, da quello che sarebbe stato il futuro direttore del servizio di sicurezza interna, lo Shin Bet, Avraham Ahituv, per “arruolarlo con il compito di sabotare i programmi missilistici dell’Egitto”. [2]
Purtroppo la storia insegna. Sono gli uomini che devono, sia fermare la spirale dell’odio fra i popoli e capire che solo col dialogo e il rispetto reciproco ci potrà essere un futuro, che togliere il potere a chi, a capo dei governi, per arricchire i produttori di morte, si arroga il potere di decidere della vita di tutti noi.
NOTE:
[1] La nuova indagine di Amnesty International sui crimini di guerra israeliani a Gaza
[2] Segreti inconfessabili: la seconda vita dei criminali nazisti al servizio di Israele