di MOWA
Partendo dall’ultimo episodio accaduto a Brindisi, dove esplodeva una bomba (fatta con timer applicato a 3 bombole di gas) uccidendo una ragazzina di soli 16 anni e “offendendo” altri ragazzini che andavano a scuola c’è da chiedersi se quello che è successo sia, solo, l’atto di un folle… o altro.
Nella storia di questo paese, purtroppo, ci sono state tappe negative che hanno portato a momenti di tensione sociale e di confusione politica…
C’è da chiedersi se questa confusione politica si sia generata casualmente oppure sia stata “aiutata” da qualcuno.
Se partiamo dal passato dovremmo supporre che ciò che accade non sia casuale ma… anzi!
Potremmo cominciare dall’instancabile lavoro fatto dal “potere di casa nostra” contro le masse dei lavoratori (operai, contadini, ecc.) soprattutto quando, questi ultimi, erano spinti da ideali comunisti ed ovunque vivessero. Un esempio sono i sabotaggi avvenuti nel 1937 contro la Spagna rossa ed effettuati dal “nostro” servizio segreto di allora che agì sia contro il porto di Genova (che veniva usato per portare supporto ai compagni operativi sul fronte spagnolo) che direttamente in terra straniera.
Il “nostro” servizio segreto aveva addirittura stabilito un preziario, come premio, (sic!) per i vari atti terroristici:
“a) per la distruzione di un piroscafo lire 25.000;
b) per la distruzione di una locomotiva o deragliamento di un intero convoglio L. 15.000;
c) per la distruzione di un carro ferroviario, carico, fermo in stazione, L. 5.000;
d) per la distruzione di un autocarro carico di uomini L. 10.000 – di materiali L. 5.000;
e) per la diffusione di malattie infettive o ingenti danni ad opere d’arte, ferroviarie, etc., il premio sarà commisurato agli effetti ottenuti.” (1)
In caso di inconvenienti all’operatore si provvedeva, anche, a…
“Se arrestato: i mezzi di sostentamento fino alla liberazione;
Se deceduto: un indennizzo di L. 50.000….”
“… Arresto non superiore a 5 mesi: L. 5.000.
Arresto e condanna (pena inferiore a 10 anni) L. 10.000.
Arresto e condanna (pena superiore a 10 anni) L. 25.000.
Morte L. 50.000.” (1)
E questo giusto per renderci conto di quale sia la “gente” che abbiamo in “casa”.
Se continuiamo nell’immediato dopoguerra troviamo Portella della Ginestra: l’1° maggio 1947, ad opera del bandito/mafioso Salvatore Giuliano, fu perpetrata una carneficina sia di adulti che di bambini smentendo coloro i quali sostengono, ancora oggi, che la criminalità mafiosa non uccide bambini. Recentemente dagli archivi di Stato si è scoperto che Giuliano si era fatto “aiutare” dai servizi segreti, anche stranieri, per commettere l’atto criminoso. Da questi documenti vediamo che, oltre ad ambienti mafiosi, si fa riferimento (come coinvolto) a “il ministero degli Interni piuttosto che ai servizi segreti militari” (1) e, l’immancabile, massoneria. Non bisogna dimenticare, inoltre, che gli USA avevano creato in quel periodo l’Office of Policy Coordination (OPC), quale braccio dell’azione clandestina della CIA, con lo scopo di intraprendere operazioni politiche propagandistiche e paramilitari segrete.
Potremmo, anche, parlare della trasformazione della formazione “Osoppo” in una organizzazione militare segreta (6 aprile 1950): una struttura (a tutti gli effetti) dal nome “Gladio”.
Questa struttura che lavorava (?) per evitare che il PCI potesse prendere piede nelle istituzioni compì azioni di dubbia fedeltà alla nostra Costituzione e, sinceramente, non so se si possa dire storia passata o meno… perché molto di quel personale è tuttora in vita e (personalmente) credo non abbia mai smesso di operare sotto “traccia” per rendere il nostro paese colonia (politica-economica-culturale) di altri paesi.
Nel tempo si scoprirono anche altri organismi come la “Rosa dei Venti” o il “Noto servizio” detto anche “Anello” che operavano a latere delle istituzioni. Dell’ “Anello” fecero parte tra gli altri: Giorgio Pisanò (ex senatore MSI), Sigfrido Battaini, padre Zucca (religioso milanese che trafugò la salma di Mussolini dal cimitero milanese), Adalberto Titta (collaboratore esterno del SISMI), Felice Fulchignoni (imprenditore legato al piduista del PSDI Pietro Longo), Tom Ponzi (investigatore privato con specialità nelle intercettazioni telefoniche e legato all’estrema destra).
Le “rivelazioni” le abbiamo avute con le indagini sugli omicidi di diverse persone che indagavano in quella direzione Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rocco Chinnici i quali avevano scoperto la creazione del “caos per normalizzare”, progetto politico-terroristico-mafioso di apparati “infedeli” dello Stato (e legati al “blocco occidentale”) che operavano con la complicità della massoneria (“deviata”-?), la criminalità organizzata e la Destra estrema.
Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rocco Chinnici, ma anche il vice-questore Giuseppe Peri scoprirono, infatti, il “network criminale” che costruì il periodo della strategia della tensione dal dopoguerra agli anni ’80.
Si deve ricordare, difatti, che in quegli anni imperversavano esplosioni di bombe che causarono centinaia di vittime inermi: piazza Fontana a Milano, la stazione ferroviaria di Bologna, il treno Italicus, piazza della Loggia a Brescia, ecc.
A sostegno di ciò, il generale Bozzo (collaboratore del generale Dalla Chiesa) nel maggio del 1993, testimonierà al giudice Salvi: “Dalla Chiesa era molto interessato a ipotesi di lavoro che aveva cominciato a elaborare a seguito degli attentati di Savona nel 1974-75. Si era infatti accorto che poteva intravedersi un collegamento operativo tra ambienti della Destra eversiva, la criminalità comune e organizzata, la massoneria e settori dei servizi deviati. Successivamente il generale mi invitò in più occasioni ad approfondire questa ipotesi che a suo parere si fondava sulla esistenza di una struttura segreta paramilitare con funzioni organizzative anti-invasione ma che aveva poi debordato in azioni illegali e con funzioni di stabilizzazione del quadro interno”. (2)
Da questa testimonianza vengono evidenziati i rapporti avuti dagli estremisti di destra Pierluigi Concutelli, Guido Virzì, Roberto Vale, Francesco Mangiameli (responsabile di Terza Posizione) sia con la mafia che con la massoneria.
Mangiameli, inoltre, era affiliato all’Ordine Martinista di ispirazione templare, frequentava Francesca Mambro, Valerio e Cristiano Fioravanti, Gaspare Cannizzo (massone e martinista dell’Ordine Templare) che era direttore del periodico esoterico palermitano “Le Vie della tradizione” e sul quale scrive Claudio Mutti (alias Umar Amin) molto legato al leader libico Gheddafi e fondatore dell’associazione Italia-Libia. Mutti oltre ad aver aderito all’organizzazione di destra Giovane Europa era dirigente della nazi-maoista Lotta di Popolo e coinvolto nelle stragi sia di piazza Fontana che della stazione di Bologna.
Arrivati a questo punto c’è da chiedersi se, questa nostra penisola sia ancora, come in passato, motivo d’interesse strategico per i mercanti di petrolio e l’isola siciliana obiettivo di separatismo da parte del “blocco occidentale” per avere “zona franca” dei propri traffici con tutta l’area. Visto come stanno andando le cose nel Nord Africa, e particolarmente in Libia dopo la “deposizione” forzata di Gheddafi si direbbe che stia andando secondo le previsioni di chi vuole ottenere mano libera nei guadagni e conservare il primato sull’estrazione petrolifera.
L’uso criminoso delle stragi a danno di innocenti è solo l’iceberg di una strategia più ampia di “possesso” che mette in gioco nello scacchiere internazionale quelle che sono le vere motivazioni per cui “nascono” le nuove primavere arabe e medio-orientali ma che sono finalizzate ad avere vie più veloci per il passaggio delle materie prime… ricordate quando il Canale di Suez venne osteggiato dagli autoctoni che volevano, giustamente, avere un guadagno maggiore dal transito delle navi cosa fecero gli israel-franco-inglesi per farli desistere? Quanti furono gli attentati?!
In Italia, purtroppo, si sta verificando (possiamo dire da sempre) una colonizzazione sia militare che economica e, quindi, i fronti per ottenere ciò da parte dei “mercanti” sono su più livelli e le “milizie” messe in campo sono molteplici… questa strategia viene usata, tra l’altro, in tutte le parti del globo con “actors” sia sul fronte lecito che illecito. Quello lecito lo troviamo negli ambiti isituzionali e quello illecito nella criminalità organizzata e molte volte (per non dire sempre) la massoneria fa da collante.
Ricordate le parole di Licio Gelli alla giornalista Raffaella Fanelli della rivista “Oggi” del 16 febbraio 2011? “Io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l’Anello”.
Le vicende che si sono succedute e che vanno dalle stragi con bombe, agli agguati a persone o cose, hanno avuto, sempre, come esito il contenimento delle prerogative democratiche e l’inasprimento della repressione contro le forze sane di quel paese fino (se necessario e, quindi, non escluso) alla soppressione fisica degli “ostacoli”… umani o meno.
Chiudo con un brevissimo stralcio tratto da una nota del SISDE del 12 dicembre 1979 scritta in merito alle valutazioni del PCI su chi abbiamo “portato in casa per liberare l’Italia”: “…al vertice del PCI si viveva un singolare e acuto stato d’animo nei confronti del fenomeno della mafia del quale viene data una valutazione addirittura di congiura politico-internazionale. Più precisamente si ritiene che allo stato attuale delle cose la mafia sia stata strumentalizzata per una funzione destabilizzante del Paese, il che spiega i crescenti indizi di collusione col terrorismo. Il fenomeno verrebbe guidato da centrali estere intenzionate da una parte a gettare il Paese nel caos, dall’altro a terrorizzarlo, eliminare fisicamente gli uomini politici che in modo più influente potrebbero guidare il Paese verso una soluzione di solidarietà nazionale o compromesso storico..” […] “… Giova ricordare che simili preoccupazioni di congiure già nel passato hanno turbato varie volte i dirigenti comunisti assai sensibili a queste ipotesi: vedansi gli episodi De Lorenzo, Borghese, strategie della tensione, complotti internazionali…”(2)e domandiamoci se possiamo veramente liberarci della mafia o terrorismo senza cacciare anche i protettori?
note:
(1) Collana a cura di Regione Toscana “I servizi segreti – Come funzionano. A cosa servono. Come controllarli” – Centro di Documentazione Cultura e Legalità Democratica.
(2) Paolo Mondani-Armando Sorrentino “Chi ha ucciso Pio La Torre? – Omicidio di mafia o politico? La verità sulla morte del più importante dirigente comunista assassinato in Italia” ed. Castelvecchi.
Per aiutarci a comprendere meglio chi sono i “creatori” della paura andiamo a vedere:
http://iskra.myblog.it/2012/04/27/dens-dolens-54-il-bilderberg-group-e-gli-stati-nazionali/
da: http://iskra.myblog.it/2012/05/30/dens-dolens-57-il-caos-come-normalizzatore-sociale/