di Francesco Dall’Aglio
Mentre ieri notte eravamo tutti giustamente impegnati a commentare i primi risultati delle elezioni, Kadirov pubblicava sul suo canale Telegram la notizia che le truppe cecene hanno conquistato l’abitato di Ryzhivka, accompagnandola con un filmato che mostra una raccolta di spezzoni di attività militare – colpi di mortaio, cannonate, droni eccetera, con qualche colpo sulle case.
Onestamente non mi sono messo a geolocalizzare i colpi perché tutta l’operazione mi pare strana. Non che voglia dubitare di Kadyrov, per carità!, ma Ryzhivka non ha alcuna utilità pratica: al di là del fatto che è disabitata dall’inizio delle ostilità e non pare vi fosse alcuna presenza di militari delle FFAA ucraine (in pratica è la continuazione della cittadina russa di Tetkino, il confine l’hanno messo un po’ a caso), non è in una posizione particolarmente vantaggiosa, non è particolarmente difendibile né dagli ucraini né dai russi, e controllandola non si arriva da nessuna parte dalla quale non arriveresti da ogni altro settore del confine.
Se questa è l’avanguardia della prevista operazione nel settore di Sumy mi sa che c’è ancora parecchio da marciare, anche perché non si segnalano altri combattimenti nella zona o altri ingressi di truppe russe. Prendere il villaggio potrebbe avere senso esclusivamente se fosse stato utilizzato come base da gruppi di sabotaggio ucraini per incursioni in territorio russo o se fossero arrivate informazioni che lo sarebbe stato.
Ad ogni modo, il Ministero della Difesa russo non ha detto una parola sulla questione: va però anche detto che prima di comunicare una conquista ci mettono sempre un paio di giorni – per dire, la presa di Staromajorske è stata annunciata lunedì mattina.
Lasciando perdere Kadyrov, Ryzhivka e Staromajorske, sempre mentre eravamo distratti dai risultati delle elezioni (e qualcuno, con una certa dose di Schadenfreude, passava la mattinata sui profili twitter dei radical-calendiani divertendosi assai) si è aperto a Nižnij Novgorod il vertice dei Ministri degli Esteri dei paesi BRICS.
Nulla di sostanziale finora, siamo ancora ai discorsi introduttivi, se non l’annuncio che il Pakistan non andrà al vertice di pace in Svizzera.
11 giugno 2024