Dichiarazione del CC del VKPB del 5 febbraio 2014
Mentre si aggrava la crisi politica in Ucraina e proseguono gli spudorati tentativi delle forze di evidente orientamento fascista, fantocci di Usa e UE, di insediarsi al potere a Kiev e nelle regioni occidentali, i cittadini ucraini sono inondati sempre di più dalle informazioni di svariati “centri analitici”, “esperti” e “politologi” sulla necessità di “federalizzare l’Ucraina” , poiché diversamente, secondo loro, sarebbe impossibile evitare la divisione del paese. La situazione è resa più grave dal fatto che alcuni politici al potere, i quali per il loro status dovrebbero tutelare l’unità dell’Ucraina, dichiarano senza mezzi termini che la repubblica è ormai destinata alla divisione. Alla schiera dei pessimisti si sono associati persino alcuni esponenti dello schieramento di sinistra.
Simili dichiarazioni provocatorie corrispondono per filo e per segno alle aspirazioni degli imperialisti occidentali, in primo luogo dell’imperialismo sionista-americano. Come abbiamo ripetutamente detto, il dominio mondiale è l’obiettivo dei circoli imperialistici USA. La Russia, però, intralcia il loro cammino verso questo obiettivo e quindi è divenuta il principale bersaglio della politica estera americana. La conquista dell’Ucraina è tanto agognata dagli americani, proprio perchè offrirebbe loro la possibilità di piazzarsi a ridosso di siti di vitale importanza in Russia. Quanto alla politica dei paesi EU riguardo all’Ucraina, l’operato di queste marionette degli USA è del tutto subordinato alla strategia complessiva dell’imperialismo sionista-americano.
I metodi con i quali gli imperialisti americani tendono a conseguire il loro obiettivo non hanno niente di nuovo. Sono quelli usati anche ai tempi dell’Impero russo, quando si seguiva principio del “divide et impera” o del “mentire, mentire, mentire”. Purtroppo, il torbido miscuglio di questi “principi” ha funzionato anche nel caso della distruzione dell’Unione Sovietica, così come nella successiva distruzione della Jugoslavia, potente stato balcanico, spina nel fianco per l’Occidente, e della Libia indipendente e non subalterna ai sionisti .Ora in Siria l’imperialismo USA agisce nello stesso modo. Gli Stati Uniti ed i loro mantenuti europei applicano la metodologia della “controrivoluzione pacifica” anche nelle attuali vicende dell’Ucraina, di cui si vorrebbe annullare l’identità nazionale e l’unità dello stato.
Il popolo ucraino ha conquistato la propria unità statale nel corso di una lotta secolare per l’indipendenza, persa dopo i tragici avvenimenti dei secoli XIII e XIV. L’anno 1644 segnò una svolta decisiva in questa sua lotta: allora la Rada di Perejaslav, convocata dall’illustre figlio del popolo ucraino Bogdan Chmelnytsky, approvò la storica decisione di unificare l’Ucraina con la Russia. In quel frangente, tuttavia, si unì alla Russia soltanto l’Ucraina della riva sinistra e la lotta per la riunificazione di tutte le terre ucraine continuò ancora per quasi trecento anni. Le ultime terre vennero incluse nello stato unitario ucraino, la Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina, negli anni ’30-’40 del secolo scorso: nel 1939 quelle dell’Ucraina occidentale (Galizia, le odierne regioni di Lvov, Ivano-Frankovsk e Ternopol, e Volinia, le odierne regioni di Volyn’ e Rovensk), nel 1940 quelle della Bucovina settentrionale (l’odierna regione di Cernovcy) e nel 1945 quelle della Rus’ subcarpatica (l’odierna regione transcarpatica).
La nazione ucraina riunita nella Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina ha ottenuto enormi successi in campo culturale, scientifico, industriale e agricolo. Essa ha evidenziato in questa fase tutti i tratti distintivi di una nazione: comunità di territorio, di relazioni economiche, di lingua letteraria, di cultura e carattere. Questi tratti restano evidenti ancora oggi.
Le affermazioni di alcuni politologi secondo cui l’Ucraina sarebbe diversa (c’è l’Ucraina occidentale e quella orientale, le regioni del Mar Nero e del Polesje) non possono intaccare l’unità della nazione ucraina. Le diversità esistono sostanzialmente in tutte le nazioni in quanto retaggio del loro sviluppo storico, come ben sanno tutti gli etnografi del mondo.
Sono ridicoli i tentativi di alcuni “specialisti” di collocare nel pantheon degli ucraini occidentali banditi come Bandera e Shuchevic. Come i criminali Hitler, Goebbels ed Himmler non possono rappresentare la nazione tedesca, così gli organizzatori del terrore fascista in Ucraina non possono rappresentare i galiziani, vale a dire gli ucraini occidentali.
La storia dimostra che gli ucraini occidentali hanno per secoli manifestato la loro aspirazione all’unità con gli ucraini orientali. A metà del XIX secolo in Galizia e nella capitale Lvov, che allora facevano parte dell’Austro-Ungheria, operava un potente movimento moscofilo, sostenitore dell’ unificazione con la Russia di allora e dell’uso come lingua letteraria di un particolare idioma combinazione di paleoslavo e termini polacchi e russi chiamato lingua “dei russi”. Uno dei massimi dirigenti del movimento era l’insigne poeta, scrittore, scienziato e uomo politico ucraino Ivan Franko. Sono gli uomini come lui che possono figurare tra gli eroi dell’Ucraina occidentale.
Possiamo aggiungere che nella toponomastica della Galizia (nei nomi di alcuni centri abitati e strade) si è conservato il termine “russkij” e alcuni galiziani si sono attribuiti fino alla metà del secolo scorso il nome di “rusin”, ereditato dalla Rus’ di Kiev, e non quello di “ucraino”.
Purtroppo alla vigilia della Prima guerra mondiale gli austriaci sciolsero il movimento moscofilo e cominciarono ad appoggiare i nazionalisti ucraini pro-occidentali. La stessa cosa hanno fatto gli hitleriani. Tuttavia, nonostante tutte queste contraddizioni, nel XX secolo il popolo ucraino unito ha saputo costruire con il sostegno del popolo russo la grande e fiorente Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina, che per grado di sviluppo è sempre stata nelle primissime posizioni sia in Unione Sovietica che nel mondo intero. Basta ricordare che circa il 45% della produzione siderurgica e il 33% del carbone dell’URSS venivano dall’Ucraina. La repubblica si distingueva pure nella produzione agricola, fornendo il 60% della barbabietola da zucchero, il 48% del girasole ed il 30% del frumento.
In Ucraina fu costruito un possente complesso produttivo collegato con le altre repubbliche dell’Unione Sovietica.
Cosa hanno ottenuto i popoli ucraino, russo e delle altre repubbliche dell’URSS dalla controrivoluzione borghese, dal passaggio al modello di economia di mercato? La prosperità, un vigoroso sviluppo? No, niente di tutto questo. In tutte le ex repubbliche dell’URSS si osserva lo stesso spettacolo: chiudono le fabbriche, si riducono i terreni coltivati, i campi sono invasi dalle erbacce, aumenta la disoccupazione, salgono i prezzi dei beni di prima necessità, cresce l’impoverimento dei lavoratori. Si vede ad occhio nudo che IL CAPITALISMO VUOL DIRE ROVINA, DISTRUZIONE E CRISI. Lo spezzettamento dell’Ucraina distruggerà definitivamente il suo apparato economico. Questo vogliono i suoi “benefattori” occidentali. Costoro non intendono affatto rianimare l’economia dell’Ucraina, il loro obiettivo è quello di trasformare il paese in una repubblica delle banane. In altri termini in una colonia. Inoltre, a parte il danno economico, la divisione del paese può provocare la guerra civile con tutte le sue terribili conseguenze. La tragedia è che i lavoratori ucraini dovranno sacrificare la loro vita per gli interessi della borghesia, alcuni per gli interessi della borghesia compradora (pro-occidentale), altri per quelli della borghesia nazionale.
Pertanto il Comitato Centrale del VKPB esorta i lavoratori dell’Ucraina ad opporsi a qualsiasi tentativo del potere e dell’opposizione di trasformare il paese da stato unitario in una federazione di entità regionali, la qual cosa, vista l’attuale instabilità, porterà inevitabilmente alla divisione della repubblica e di questo approfitterà di certo la NATO per spingere fin qui le sue truppe.
Noi facciamo appello ai lavoratori di tutte le regioni dell’Ucraina affiché manifestino solidarietà, si oppongano a qualsiasi irresponsabile dichiarazione di politici-disintegratori e dicano loro con chiarezza ed in modo inequivocabile: “NO ALLA DIVISIONE DELL’UCRAINA!”
Nei nostri precedenti documenti abbiamo già detto che in Ucraina è in atto un tentativo di colpo di stato fascista da realizzare attraverso l’ingerenza diretta e palese negli affari interni della repubblica di politici e diplomatici americani ed europei attivamente coadiuvati da organizzazioni non governative. I combattenti del “Settore Destro” e degli altri gruppi paramilitari ultranazionalisti e neonazisti, foraggiati con i soldi dell’Occidente e addestrati nei campi dei paesi baltici e in Ucraina sotto la guida di istruttori della NATO, hanno rapidamente trasformato la “pacifica protesta dei cittadini per la scelta europea” in un scontro armato contro il regime al governo per destituire Janukovic e il Partito delle regioni e trasformare l’Ucraina in uno stato nazional-fascista completamente controllato e diretto dal capitale occidentale. Dopo di che, senza alcun dubbio, l’imperialismo USA-NATO avanzerà contro la Russia, provocherà un conflitto fratricida fra due popoli fratelli e la definitiva trasformazione tanto dell’Ucraina, quanto della Russia in appendici coloniali dell’Occidente per accaparrarsi le loro materie prime.
Contro questa offensiva reazionaria vi è un antidoto fondamentale – l’unità della classe operaia e di tutte le forze democratiche. Perciò esortiamo tutte le forze di sinistra e democratiche ad opporsi compatte contro il golpe fascista.
Per scongiurare la rovina dell’economia ucraina e garantire la reale indipendenza della repubblica esortiamo i lavoratori ucraini a favorire l’adesione dell’Ucraina all’Unione doganale, creando così condizioni più vantaggiose per la lotta comune dei lavoratori di Ucraina, Russia, Bielorussia e Kazakistan contro il potere del capitale.
Solo ricostituendo per via rivoluzionaria la Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche i lavoratori ucraini potranno ripristinare una economia dallo sviluppo dinamico e aprire la strada al progresso e alla prosperità.
N.A.Andreeva
Segretario Generale del CC del VKPB
Traduzione dal russo di Stefano Trocini
Leningrado, 5 febbraio 2014
Fonte: www.vkpb.ru