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La situazione in Ucraina è critica. Il capitale europeo tenta con tutti i mezzi di conquistare nuovi mercati, nuove fonti di materie prime e manodopera e utilizza come testa di ariete i gruppi di fascisti pronti al colpo di stato. L’analisi della SE falsamente equilibrata, tende di fatto a legittimare la posizione dei dirigenti europei.
Il Partito della Sinistra Europea (SE) ha pubblicato, il 30 gennaio, una dichiarazione sulla situazione in Ucraina, rimandando tutto all’incomprensione tra il governo e gli agitatori filo-europeisti guidati da partiti di estrema destra (come Svoboda) e da gruppuscoli apertamente fascisti.
Responsabile della crisi per la SE è il governo servile a Mosca!
Dalla prima riga del comunicato, la responsabilità cade su una parte: “L’attuale crisi in Ucraina è legata al rifiuto del governo di firmare – sotto la pressione della Russia – l’accordo di associazione con l’UE”.
In seguito la SE sostiene che la colpa degli attuali disordini è quindi del servile governo a Mosca, al suo rifiuto di firmare il primo passo pacifico verso l’integrazione dell’Ucraina nell’Unione europea.
La SE non difende l’accordo di associazione con l’UE?
La SE difende un accordo di associazione con l’UE … che “non si limiti all’espansione dei soli mercati senza cooperazione” (sic)
Secondo la SE bisogna che l’Unione europea faccia un “accordo utile per i lavoratori e i cittadini ucraini che non sia solo un’espansione dei mercati con una finta collaborazione”.
La SE si propone come consigliere del Principe (di chi, van Rompuy, Barroso, Draghi?) suggerendo di fare di questo accordo un vero e proprio accordo politico, non è “solo” un progetto economico legato agli interessi dei grandi monopoli, così come sarà comunque. Questo si chiama sostegno al progetto!
Governo sovrano, gruppi fascisti e ingerenze della UE?
La SE continua nel suo “giudizio equilibrato”, riferendosi all’incomprensione del governo verso gli agitatori fascisti filo-europei:
“Condanniamo la repressione e tutte le violenze nelle strade. Siamo preoccupati della reinsorgenza di gruppi di estrema destra che beneficiano del clima sociale travagliato e delle misure che limitano i diritti di espressione e di manifestazione prese dal governo”.
Che cosa vuol dire? Se, domani, in Francia, gruppi di estrema destra rifacessero un 6 febbraio 1934 [data dei moti anti-governativi di destra (15 morti), ndt], e tentassero di fare un colpo di stato contro la repubblica, parleremo di scontro tra “repressione del governo” e “rinascita di gruppi di estrema destra”?
Peggio ancora, la SE sostiene – nella formulazione ambigua – che è la repressione del governo che alimenta la “rinascita di forze di estrema destra”, ed è dunque la causa originaria!
No, la posizione della SE non si accorda con l’analisi del Partito Comunista di Ucraina (KPU)!
Infine la SE conclude con un riferimento molto ipocrita alla proposta del Partito comunista d’Ucraina (KPU), quello di un referendum per lasciare decidere il popolo ucraino sulla politica d’integrazione del paese: a fianco dell’Unione europea o della Russia e dell’ex URSS:
“Ecco perché noi apprezziamo le posizioni avanzate dal Partito Comunista dell’Ucraina in merito alla richiesta di un referendum per chiarire l’orientamento per la cooperazione con l’estero”.
Solo che il Partito comunista fa un’altra analisi della SE, un’analisi di classe.
Certo, il KPU denuncia il peso delle responsabilità del governo nella crisi per la sua politica economica in favore delle oligarchie, il suo disprezzo per la partecipazione popolare. Ma denuncia anche i tentativi di colpo di stato pilotati da una frazione delle oligarchie, pronte a tutto per approdare al blocco imperialista dell’Europa occidentale, fino a utilizzare dei partiti fascisti come Svoboda… anch’essi sopraffatti dai gruppuscoli neonazisti, anticomunisti, antisemiti e antidemocratici.
Il Partito comunista d’Ucraina ha anche denunciato i tentativi di interferenza russa ed europea. Ma soprattutto quelli dell’Unione europea che mira a riservarsi un bacino di manodopera, materie prime e nuovi mercati a qualsiasi prezzo per risolvere la sua crisi.
Il KPU senza illusioni circa le prospettive offerte dalla Russia, deve organizzare la resistenza al colpo di stato fascista, denunciando le manovre europee e il miraggio dell’Unione europea.
La SE fa un’analisi inversa e cerca di dare nuova legittimità alle manovre europee per riciclare la destabilizzazione nelle strade, in linea con la pseudo “Rivoluzione arancione” del 2004.
Non è sorprendente! La SE risponde alla sua missione, quella attribuita dalla Commissione europea che la finanzia: trasformare i partiti comunisti in forze di “sinistra” filoeuropeiste e riformiste, canalizzando la rabbia popolare verso la difesa dell’Unione europea.
Negli statuti della SE, si sostiene che essa deve “promuovere l’idea di Europa e integrazione europea”. Devo dire che la SE fa un buon lavoro!
Possiamo solo rattristarci che i partiti comunisti, come quello francese (Pierre Laurent è ancora il presidente della SE), spagnolo e italiano partecipino a questo “partito europeo” insieme ad organizzazioni anti-comuniste come il Blocco di sinistra o SYRIZA, che a casa lottano contro i partiti comunisti portoghesi e greci.
Solidarietà con i nostri compagni comunisti ucraini: il colpo di stato fascista, anche sostenuto dai leader dell’Unione europea, non passerà!
11/02/2014