di MOWA
«Le democrazie vengono sempre ingannate durante la guerra… Non sono solo bugie degli analisti dell’intelligence, sono bugie della grande macchina mediatica» (Julian Assange) [1]
Una “Storia” del genere umano che si ripete, anche se con le differenze dovute al caso e al periodo, ma che porta, comunque, verso l’autoritarismo del potere élitario che, pian piano, reprime, soffocandola, la critica tra l’indifferenza e l’ignoranza delle persone. Tutto ciò non è accettabile.
Una volta (ad esempio nel Medioevo) il “potere élitario”, nell’intento di controllare la massa (potenzialmente soverchiante del proprio status quo) che era temuta e, quindi, tenuta costantemente sotto osservazione, per precludere il rovesciamento del regime esistente, la indirizzava o distraeva verso “sfoghi” anche “forti” arrivando al punto di organizzare spettacolari esecuzioni di piazza con il taglio delle teste e arrivando a legittimare, così, una duplice valenza, deviare la morte su altri soggetti e ottenere l’accettazione pubblica dell’omicidio di esseri viventi. Questo risultato oggi si ottiene, preavalentemente, con il supporto dei media.
I motivi del controllo da parte di quell’élite sulla massa è sempre il solito, la bramosia del fantomatico “potere”. Per questo, la massa, che è incline a sperare di avanzare di classe sociale deve essere usata e indirizzata, così da impedirle di poter entrare nel pantheon dei “prescelti” a costo di farla morire in guerre volute da altri come ben riportato nella Vita di Pompeo di Plutarco:
«Appena Pompeo fu approdato con la sua flotta presso Cartagine, settemila uomini disertarono le file nemiche per passare alle sue; egli aveva condotto in Africa sette legioni complete. Là gli accadde un comico fatto. Alcuni soldati scoprirono per caso un tesoro e ne ricavarono una considerevole somma di denaro. Appena la cosa fu nota, tutti gli altri soldati immmaginarono che quella regione fosse piena di ricchezze, sepolte dai cartaginesi al momento della sventura. Pompeo per molti giorni non potè intraprendere nulla con i suoi soldati, che pensavano unicamente a ricercare tesori. Egli ne rise e stette a guardare molte migliaia di uomini che scavavano e rovistavano il terreno. Finalmente quelli si stancarono della cosa, e invitarono Pompeo a guidarli dovunque volesse; erano stati puniti a sufficienza per la loro stoltezza.» [2]
Questa descrizione di Plutarco (seppur in tempi moderni) richiama sia quanto accade oggi (lo si può vedere quotidianamente nelle immagini che giungono da quel popolo martoriato), in terra di Palestina ad opera dei soldati e coloni del fanatico sionismo israeliano, che in quanto accaduto o che accade in tutte le altre guerre recenti dei nostri tempi.
Esiste una ritualizzazione nelle guerre di conquista, lo sfoggio delle vittime. [3] Fra gli antichi Assiri era usanza che i soldati si sforzassero di ottenere il maggior numero di teste dei nemici, da ammucchiare in tende dove venivano conteggiate dagli scribi insieme ai tesori, come illustrato su un manufatto del tempo, del re Assurbanipal. E oggi? Si va dalle immagini di soldati che saccheggiano banche e case [4] [5] dei paesi conquistati e si vantano di aver sottratto oggetti e denaro… immagini raccapriccianti. [6]
E per la durata delle guerre, anche quando si è perfettamente consapevoli che sono praticamente perse da tempo?
Le si continua pur di tenere legata la massa e di non disgregarla…
NOTE:
[1]
“Democracies are always lied into war… It’s not just lies by intelligence analysts, it’s lies by the big media machine” – Julian Assange pic.twitter.com/L3n1sEg9mu
— WikiLeaks (@wikileaks) July 20, 2024
[2] Plutarco, Vita di Pompeo,11
[3] https://youtu.be/ZCzLGo8Pc2o
[4] https://altreconomia.it/i-soldati-israeliani-stanno-sistematicamente-saccheggiando-le-case-di-gaza/
[6] https://www.invictapalestina.org/archives/52303