L’oppositore venezuelano Leopoldo López si è consegnato ieri, martedì 18, ai funzionari della Guardia Nazionale Bolivariana (GNB) a Caracas, hanno informato vari media locali della stampa.
Il portale Noticias 24 ha informato che López ha fatto un discorso in piazza Brión de Chacaíto, quindi si è consegnato alle autorità del Venezuela che lo ricercavano per l’accusa d’istigazione a delinquere, intimidazione pubblica, danni alla proprietà pubblica e omicidio intenzionale eseguito per motivi futili e ignobili.
Il canale di notizie TeleSur, il quotidiano El Universal e molte agenzie di stampa accreditate nel paese hanno informato dell’arresto.
López era clandestino da una settimana, da quando un tribunale aveva emesso l’ordine del suo arresto. Il dirigente oppositore è accusato d’essere il responsabile di tre morti e più di 60 feriti, il saldo dei fatti dei violenza registrati al termine di una manifestazione che si è svolta nel centro di Caracas il 12 febbraio.
Domenica 16, il presidente Nicolás Maduro ha chiesto a López di accettare la mediazione della prefettura e di consegnarsi alla giustizia. Inoltre lo ha assicurato che la destra più reazionaria ha intenzione di ucciderlo per accusare il governo e generare un crisi politica.
Leopoldo López è un politico venezuelano ultra reazionario, ex sindaco ed ex pre candidato presidenziale, inabilitato per fatti di corruzione e vincolato a istituzioni finanziate dell’Agenzia Centrale d’Intelligenza degli Stati Uniti.
Dall’inizio del 2014, Lòpez realizza convocazioni per cercare di rompere l’ordine costituzionale, incitare alla disobbedienza civile e provocare l’abbandono del presidente Nicolás Maduro per vie antidemocratiche.
Le sue incitazioni hanno provocato focus di violenza in varie città del paese, ma soprattutto nella capitale (Traduzione Granma Int.)
L’Avana. 19 Febbraio 2014