L’ex contractor consegna un documento al parlamento europeo e accusa: un sistema di sorveglianza di massa con l’aiuto dell’Europa.
La Nsa “non solo permette e guida ma condivide alcuni sistemi di sorveglianza di massa” con i Paesi Ue. È questa l’ennesima rivelazione dell’ex contractor della Cia Edward Snowden in un rapporto all’Europarlamento. La talpa del Datagate lancia accuse durissime nel documento diffuso dai deputati nell’ambito della loro inchiesta sullo spionaggio degli Usa contro i partner europei. Nel documento si legge che ci sono molti altri programmi di spionaggio “non ancora rivelati che avrebbero un impatto sui diritti dei cittadini europei”.
Asilo politico: Washington blocca – Snowden afferma poi di aver chiesto asilo a Paesi dell’Unione europea e di essere ancora in attesa di una risposta positiva, che sarebbe ostacolata, secondo quanto gli sarebbe stato riferito da “deputati in governi nazionali”, dagli Stati Uniti. Snowden spiega, infatti, la refrattarietà degli stai europei con un esplicito divieto imposto da Washington. “Deputati in governi nazionali mi hanno detto che gli Stati Uniti non permetteranno ai partner europei di offrirmi asilo politico”, ha aggiunto sottolineando che accoglierebbe con favore “un’offerta di transito garantito o di asilo permanente” pur riconoscendo che “questo richiederebbe un atto di straordinario coraggio politico”.
Leggi per consentire spionaggio di massa – Nelle risposte scritte alle domande degli eurodeputati, Snowden dice inoltre che la National Security Agency, attraverso la Direzione per gli affari esteri, ha “tra le sue attività più importanti, quella di incentivare gli Stati Ue a modificare le loro leggi per consentire lo spionaggio di massa”. Snowden scrive anche che “gli avvocati della Nsa e dell'(agenzia di intelligence) britannica, Government Communications Headquarters, lavorano duramente alla ricerca di scappatoie legali per giustificare le indiscriminate operazioni di sorveglianza di massa”.
In pericolo la privacy dei cittadini europei – Nel rapporto consegnato all’europarlamento Snowden ha anche aggiunto che la privacy dei cittadini europei è fortemente minacciata dai programmi di spionaggio della National Security Agency americana che, con le sue pressioni nei confronti dei paesi membri, ha trasformato “l’Europa in un bazar”.
Il risultato degli accordi che l’Nsa ha preso, più o meno segretamente, con gli stati europei per permettere lo spionaggio di massa, precisa la talpa del Datagate, è “un bazar europeo in cui ad esempio la Danimarca potrebbe concedere all’Agenzia americana l’accesso ad un centro raccolta dati ottenendo in cambio che i suoi cittadini non siano spiati. E lo stesso potrebbe fare la Germania”. Il punto però, sostiene Snowden, è che essendo i centri per la raccolta dei dati di Danimarca e Germania collegati, alla fine l’Nsa può ottenere tutte le informazioni che vuole.
7 marzo 2014