Domenico Marino *
L’anticomunismo ha cercato sempre di screditare il comunismo soprattutto sulle piccole cose – con un lento ma inesorabile lavorio di falsificazione – che poi non sono altro che espressione della società del consumo (Made in USA). L’Urss ha avuto grandi e innegabili meriti e risultati in campo scientifico, tecnologico e culturale che si ripercuotono in modo importante nella società di oggi; ma, o sono stati attribuiti ad altre nazioni, USA in primis, o sono stati sapientemente obnubilati.
A tal proposito vorrei raccontare un aneddoto che mi capitò in gioventù. All’epoca, era il 1987, studiavo alle elementari, frequentavo per l’esattezza la quinta classe e a quei tempi la geografia internazionale si studiava. Io ero molto appassionato di geografia e scartabellando tabelle e guardando cartine mi accorsi di una cosa strana: che il monte più alto d’Europa non era (non è) il Monte Bianco, come ci insegnavano e come tutt’oggi insegnano a scuola, con i suoi 4.792 metri, ma il Monte Elbrus (5.642 m) che si trova nel Caucaso russo.
Controllai e ricontrollai ma il “responso” fu sempre lo stesso. Andai dalla maestra prima e dal preside poi per avere dei chiarimenti. Volevo sapere come mai questo monte, che si trovava in uno Stato, l’URSS – o meglio in quella parte definita geograficamente Russia Europea per distinguerla a livello continentale da quella Asiatica (Siberia) – di fatto europeo non fosse a diritto considerato il monte più alto d’Europa.
Inizialmente i professori cercarono di sminuire la mia ricerca dicendo che il monte si trovava al confine con altri stati asiatici, quindi era un monte asiatico. Purtroppo per loro le cartine geografiche davano ragione a me. Poi il preside con una pacca sulle spalle mi disse: “Sei un bravo e studioso giovanotto ma devi capire, che spesso quel che sembra non è…. L’Urss fa parte del Patto di Varsavia, il resto dell’Europa, quella più bella e giusta, sta dall’altra parte con la Nato; quindi in base a questa divisione il monte più alto dell’Europa è a pieno diritto il Monte Bianco”.
Io lo guardai scettico e perplesso, anche perché all’epoca sapevo poco di politica, di guerra fredda e sfere di influenza, comunque ribattei: “Forse ha ragione lei…ma la geografia non è un opinione la politica a quanto pare si!”.
Non cambiai opinione, per me il monte più alto d’Europa rimane l’Elbrus. Per tutta risposta in seguito diventai anche un convito comunista. Le bugie non mi son mai piaciute, e capii da allora che nessun primato “poteva” e “doveva” essere comunista, nemmeno quello di un monte, perché, anche se legittimo, non era “politicamente corretto”.
* segretario Circolo Enrico Berlinguer di Pisa