Petition by
Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi
Mancano ancora in Italia regole che garantiscano trasparenza sui costi, i tempi e i criteri di compensazione e acquisizione di nuove armi. Questa lacuna accresce notevolmente il bilancio dell’Amministrazione della Difesa. Una condizione non più accettabile nella fase di crisi economica che sta vivendo attualmente il nostro Paese.
Ispirata al Nun-McCurdy Act in vigore negli Stati Uniti, la proposta di legge che rivoluzionerebbe il settore Difesa, è stata presentata ieri 27 marzo 2014 dal sottoscritto Paolo Bolognesi, Presidente dell’Associazione familiari delle vittime del 2 agosto 1980.
La legge introduce nuove norme in un settore fino ad oggi carente di trasparenza informativa e finanziaria su costi, tempi ed effettive necessità di acquisire missili, aerei, sommergibili e quant’altro.
Se approvata la legge impedirà di sprecare denaro pubblico nell’acquisto di armamenti e mezzi militari con programmi che durano decenni senza controllo sugli oneri e senza possibilità di sospenderli.
Chiediamo che venga dato credito a questa proposta di legge che darebbe nel settore della difesa trasparenza, controllo e verifica dei costi per l’acquisto di nuove armi.
Con questa legge si potenzierebbe il ruolo del Parlamento: alle Commissioni parlamentari competenti sarebbero trasmessi tutti gli schemi di contratto d’acquisto con il potere di bloccarli se non effettivamente necessari o se dovessero aumentare costi e tempi.
A vigilare sulla correttezza, trasparenza ed economicità delle procedure, verificando conti e contratti, vi sarebbe un’Autorità di vigilanza composta da esperti, presieduta da un Magistrato della Corte dei conti che se dubiterà che un contratto d’acquisto o ammodernamento di sistemi d’arma causi un danno erariale, lo segnalerà alla procura generale della Corte dei Conti.
Ogni anno infine il Ministro della Difesa sarebbe obbligato ad inviare una dettagliata relazione al Parlamento e all’Autorità di vigilanza con dati chiari su contratti stipulati, stato di realizzazione, costi e tempi.
Chiediamo che il Parlamento discuta e approvi la proposta di legge in questione, proposta che rivoluzionerebbe un settore strategico come quello della difesa, in parte ancora gestito con parametri antiquati e poco chiari.
Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati
Roberto Speranza, Capogruppo PD alla Camera dei Deputati
Matteo Renzi, Segretario PD
Mancano ancora in Italia regole che garantiscano trasparenza sui costi, i tempi e i criteri di compensazione e acquisizione di nuove armi. Questa lacuna accresce notevolmente il bilancio dell’Amministrazione della Difesa. Una condizione non più accettabile nella fase di crisi economica che sta vivendo attualmente il nostro Paese.
Ispirata al Nun-McCurdy Act in vigore negli Stati Uniti, la proposta di legge che rivoluzionerebbe il settore Difesa, è stata presentata ieri 27 marzo 2014 dal sottoscritto Paolo Bolognesi, Presidente dell’Associazione familiari delle vittime del 2 agosto 1980.
La legge introduce nuove norme in un settore fino ad oggi carente di trasparenza informativa e finanziaria su costi, tempi ed effettive necessità di acquisire missili, aerei, sommergibili e quant’altro.
Se approvata la legge impedirà di sprecare denaro pubblico nell’acquisto di armamenti e mezzi militari con programmi che durano decenni senza controllo sugli oneri e senza possibilità di sospenderli.
Chiediamo che venga dato credito a questa proposta di legge che darebbe nel settore della difesa trasparenza, controllo e verifica dei costi per l’acquisto di nuove armi.
Con questa legge si potenzierebbe il ruolo del Parlamento: alle Commissioni parlamentari competenti sarebbero trasmessi tutti gli schemi di contratto d’acquisto con il potere di bloccarli se non effettivamente necessari o se dovessero aumentare costi e tempi.
A vigilare sulla correttezza, trasparenza ed economicità delle procedure, verificando conti e contratti, vi sarebbe un’Autorità di vigilanza composta da esperti, presieduta da un Magistrato della Corte dei conti che se dubiterà che un contratto d’acquisto o ammodernamento di sistemi d’arma causi un danno erariale, lo segnalerà alla procura generale della Corte dei Conti.
Ogni anno infine il Ministro della Difesa sarebbe obbligato ad inviare una dettagliata relazione al Parlamento e all’Autorità di vigilanza con dati chiari su contratti stipulati, stato di realizzazione, costi e tempi.
Chiediamo che il Parlamento discuta e approvi la proposta di legge in questione, proposta che rivoluzionerebbe un settore strategico come quello della difesa, in parte ancora gestito con parametri antiquati e poco chiari.
Mancano ancora in Italia regole che garantiscano trasparenza sui costi, i tempi e i criteri di compensazione e acquisizione di nuove armi. Questa lacuna accresce notevolmente il bilancio dell’Amministrazione della Difesa. Una condizione non più accettabile nella fase di crisi economica che sta vivendo attualmente il nostro Paese.
Ispirata al Nun-McCurdy Act in vigore negli Stati Uniti, la proposta di legge che rivoluzionerebbe il settore Difesa, è stata presentata oggi dal sottoscritto Paolo Bolognesi, Presidente dell’Associazione familiari delle vittime del 2 agosto 1980.
La legge introduce nuove norme in un settore fino ad oggi carente di trasparenza informativa e finanziaria su costi, tempi ed effettive necessità di acquisire missili, aerei, sommergibili e quant’altro.
Se approvata la legge impedirà di sprecare denaro pubblico nell’acquisto di armamenti e mezzi militari con programmi che durano decenni senza controllo sugli oneri e senza possibilità di sospenderli.
Chiediamo che venga dato credito a questa proposta di legge che darebbe nel settore della difesa trasparenza, controllo e verifica dei costi per l’acquisto di nuove armi.
Con questa legge si potenzierebbe il ruolo del Parlamento: alle Commissioni parlamentari competenti sarebbero trasmessi tutti gli schemi di contratto d’acquisto con il potere di bloccarli se non effettivamente necessari o se dovessero aumentare costi e tempi.
A vigilare sulla correttezza, trasparenza ed economicità delle procedure, verificando conti e contratti, vi sarebbe un’Autorità di vigilanza composta da esperti, presieduta da un Magistrato della Corte dei conti che se dubiterà che un contratto d’acquisto o ammodernamento di sistemi d’arma causi un danno erariale, lo segnalerà alla procura generale della Corte dei Conti.
Ogni anno infine il Ministro della Difesa sarebbe obbligato ad inviare una dettagliata relazione al Parlamento e all’Autorità di vigilanza con dati chiari su contratti stipulati, stato di realizzazione, costi e tempi.
Chiediamo che il Parlamento discuta e approvi la proposta di legge in questione, proposta che rivoluzionerebbe un settore strategico come quello della difesa, in parte ancora gestito con parametri antiquati e poco chiari.
Sincerely,
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