di MOWA
Quest’articolo non vuole ostacolare i propositi elettorali di Rivoluzione Civile ma (anche come potenziali elettori), solo tentare di capire la posizione da prendere rispetto alla scelta delle candidature.
Pongo questo quesito in quanto il sistema elettorale attuale pone, inevitabilmente, gli elettori in condizione di rivolgere l’attenzione al passato, quando i cittadini potevano optare per ogni candidato da eleggere, invece, di trovarsi una lista di persone pre-confezionata dalle segreterie di partito.
Oggi Rivoluzione Civile ha messo nella sua lista Roberto Soffritti, quel Soffritti che è stato accusato, nel 2007 dal compagno e senatore Rossi (1), di essere massone e anche solo il sospetto di quest’appartenenza avrebbe dovuto allertare chi di queste materie, sicuramente, in passato ha trattato e porre una barriera d’impedimento a questa candidatura tanto più se proveniente dalle file comuniste, perché la massoneria, lo ripetiamo per l’ennesima volta, è antitetica con i principi del comunismo. (2)
Non importa se Soffritti ha fatto per 17 anni il sindaco di Ferrara (dal 1983) ed ha militato nelle file del PCI per averne garanzia di correttezza anzi, il fatto che abbia fatto parte di questa formazione partitica per tanti anni senza mai dichiarare di essere massone, contravvenendo in questo modo a ciò che recitava lo Statuto del partito nelle prime pagine: “…Liberato il paese e liquidato il regime fascista, il Partito comunista italiano è stato ed è alla testa delle masse popolari per rinnovare gli istituti politici economici e sociali dell’Italia. Si è battuto perché la nuova Costituzione repubblicana si ispirasse ai principi della Resistenza. […] per salvaguardare i valori della Resistenza e attuare i principi della Costituzione…” che all’art.18 esorta: “I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.” lo rende spergiuro rispetto all’art. 5 (II – Dei doveri e dei diritti del militante) e doveva essere espulso (art. 51 1° co. lettera f) dal partito. Mentre, invece, il suo silenzio gli ha dato la possibilità di andare avanti nella carriera politica come se nulla fosse.
La cosa veramente singolare di questo Soffritti è che ha avuto l’ingenuità di denunciare Rossi per quanto gli aveva attribuito e che la sentenza, emessa in questi giorni, invece, gli si è, giustamente, ritorta contro. (3)(4) Anzi, l’articolo di “Estense.com” (5) avvalora il nostro manifestato sospetto anche sul segretario del PdCI, Oliviero Diliberto, per le sue mai chiarite frequentazioni con esponenti della massoneria. (6)
Nel Dens dŏlens precedente (7) avevamo avvisato Ingroia che i supporter della sua campagna elettorale non sarebbero stati una garanzia di affidabilità ma un rischio per la poca trasparenza degli obiettivi da perseguire e che i dirigenti della coalizione erano di dubbia sincerità; dimostrazione ne sono le crepe che, pian piano, vengono fuori nella sua lista. (8)
Una lista come quella di Rivoluzione Civile dovrebbe avere (così dichiarato pubblicamente) una prerogativa di integerrimità e moralità altissime invece le cronache di questi giorni, con il caso Soffritti, sono l’anticipazione di ciò che verrà in seguito se Ingroia non si preoccuperà di salvaguardarsi.
Inoltre voglio rammentare ad Ingroia, qualora se ne fosse dimenticato, che la malavita italiana è “…sempre intessuta di tanti fili diversi, ognuno rubato ad altre parti del tessuto sociale: i rituali massonici, le amicizie virili, il clientelismo, il comparatico, il lignaggio e i rituali di una religione svuotata di qualsiasi significato spirituale, i banchetti, il fascino di storie prese dalla letteratura…” (9) e se si guarda bene alle spalle le ritrova tutte. Perché la malavita, usa chiunque, ed è lì ad “aspettare” il momento opportuno per trarre i propri vantaggi; usando o creando le notizie dei media per aumentare i dissapori tra i magistrati (vedi Boccassini-Ingroia) (10) (11) con l’obiettivo evidente di decoesione in quell’istituzione, bruciando l’ipotesi di un futuro, eventuale, rientro di Ingroia tra le fila della Magistratura.
Chiudo l’articolo suggerendo allo stesso Ingroia di perdere pochi minuti del suo prezioso tempo per sfogliare (qualora non l’avesse ancora fatto) le pagine di questo sito e scoprirne l’utilità verificando coloro che ha “vicino” e che, forse, non sono come si sono presentati ai suoi occhi e, se non ha perso la prerogativa operativa di magistrato, potrà verificare di persona.
Solo allora saremo sicuri che rimarrà soddisfatto dell’attendibilità e dell’incontestabilità delle fonti.
Note:
1) http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/golpdf/uni_2007_02.pdf/22B0IA.PDF&query=soffritti Ferrara si sente tradita da Rossi – Sconcerto per il senatore uscito dal Pdci che ha affossato il governo e ora dice: «Voterò la fiducia a Prodi perché questo è il mio governo». Soffritti: «Speriamo che rinsavisca» L’Unità 22 febbraio 2007 “Anche in quel caso la reazione fu fuori dalle righe: «Partito massone e in metastasi avanzata».”
2) http://iskra.myblog.it/archive/2011/10/01/la-massoneria-il-vero-e-unico-partito-della-borghesia.html La massoneria il vero e unico partito della borghesia
3) http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2013/01/29/news/soffritti-perde-la-causa-contro-nando-rossi-1.6439488 Accuse di massoneria Soffritti perde la causa contro Nando Rossi – La Nuova Ferrara 29 gennaio 2013
4) http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/28/accusarono-di-essere-massone-lex-sindaco-di-ferrara-perde-causa/482248/ Lo accusarono di essere ‘massone’, l’ex sindaco di Ferrara perde la causa – Il Fatto quotidiano 28 gennaio 2013
5) http://www.estense.com/?p=273563 Soffritti e il Pdci perdono causa milionaria contro Nando Rossi “L’ex senatore aveva parlato di “appartenenza alla massoneria di Diliberto e dell’ex sindaco” – Estense.com 28 gennaio 2013
6) https://www.iskrae.eu/?p=260 Dens dŏlens 4 – Sinistro! “Il PdCI, benché piccolo, conserva un leader (OlivieroDiliberto) che non ha, ancora, sciolto le riserve sulle sue frequentazioni con il massone Giancarlo Elia Valori – uno dei personaggi più equivoci e pericolosi della storia italiana, con conoscenze “di dittatori di mezzo mondo”, che telefonava frequentemente a Francesco Cossiga, a cellulari e fissi del Ministero dell’Interno, al “super raggruppamento” del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ai cellulari di ufficiali della Guardia di Finanza finiti nel fascicolo di Why Not ed ex socio in un’azienda di Silvio Berlusconi ma anche con Caltagirone, amico di Luigi Bisignani (P2); uno che cena contemporaneamente sia con D’Alema che con esponenti del Bilderberg Club, come Antoine Bernhaim. Tutto ciò è spiegato e documentato molto bene nel libro “Il caso Genchi” di Edoardo Montolli.
Diliberto è un leader di partito con la “passione” bibliofila, che lo porta a condividere, l’Associazione (il termine è appropriato vista la frequentazione) Aldus Club con Dell’Utri. Sì proprio il condannato e sodale di Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri!”
7)https://www.iskrae.eu/?P=1149 Dens dŏlens 81 – “Le sirene della politica” “Infine… è sicuro Ingroia di avere dei supporter politici attendibili che siano intenzionati a sostenerlo nella sua campagna elettorale anziché usarlo solo per arrivare alla “poltrona ad ogni costo”?”
8)Http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=6693:roberto-soffritti-sindaco-di-ferrara-ai-tempi-dello-scandalo-del-palazzo-degli-specchi&catid=20:altri-documenti&itemid=43Roberto Soffritti sindaco di Ferrara ai tempi dello scandalo del Palazzo degli Specchi – “Roberto Soffritti, primo cittadino di Ferrara «dall’83 al ’99, poi Onorevole della Repubblica (in quota Diliberto), infine Tesoriere (del Pdci prima e della Federazione della sinistra poi), ora Roberto I° d’Este vorrebbe ritentare la scalata a Montecitorio, sperando stavolta nel vessillo della Lista Ingroia».
«Ma il nome dell’ex sindaco non comparirà nelle schede elettorali dell’Emilia Romagna: per la sua elezione ci si affida ai voti provenienti da Veneto, Liguria e Calabria. Sperando che non abbiano mai seguito le cronache ferraresi».
Come mai? La stampa continua a ricordarlo come il «garante del patto di ferro tra il Pci ferrarese e la Dc di Cristofori, sponsor dell’ ormai fallita Coopcostruttori, ostetrico di un aborto in vetrocemento chiamato “Palazzo degli Specchi”, centro direzionale costruito dal cavaliere del lavoro catanese Gaetano Graci».
All’epoca, Soffritti incontrava Graci nel suo ufficio «mentre tutti i giornali nazionali riportavano il coinvolgimento dell’imprenditore catanese in inchieste di mafia».
«I lavori vennero affidati alla Coopcostruttori di Giovanni Donigaglia per conto dei costruttori catanesi Gaetano Graci e Francesco Finocchiaro, titolari della “Società Estensi”, ma nel 1989, poche settimane dopo la chiusura del cantiere, da un dossier della criminalpol emersero legami tra gli imprenditori siciliani e la criminalità mafiosa e tutto si bloccò. Gaetano Graci fu arrestato con l’accusa di presunti rapporti col clan di Nitto Santapaola e colpito dal sequestro giudiziario di proprietà per un valore attorno ai 500 miliardi di lire. Il “gigante” di vetro e cemento agonizza da 23 anni nella periferia sud-ovest di Ferrara».”
9)John Dickie “Onorate società” ed. Laterza
10)http://tg.la7.it/politica/video-i659960
11)http://www.ilgiornale.it/news/interni/boccassini-ingroia-si-paragona-falcone-si-vergogni-880077.html Boccassini: “Ingroia si paragona a Falcone? Si vergogni” – il Giornale.it 29 gennaio 2013