di fabrizio salvatori
Ad una settimana dagli annunciati referendum per l’indipendenza nel russofono sud-est ucraino, l’esercito di Kiev rafforza la sua offensiva nella regione di Donetsk, mentre Odessa resta sotto i riflettori con un assedio alla sede della polizia che alla fine libera i filorussi arrestati dopo le violenze culminate nell’incendio di due giorni fa. Sul fronte diplomatico da Berlino si lavora per riallacciare i fili di un dialogo che potrebbe passare per una mediazione dell’Osce – il suo presidente sara’ a Mosca mercoledi’ – e per una nuova conferenza a Ginevra. Intanto, il quotidiano tedesco Bild rivela che Cia ed Fbi hanno sparso per l’Ucraina decine di 007 e agenti federali schierati a sostegno del governo di Kiev. Secondo quanto racconta Bild – citando fonti dell’amministrazione tedesca – l’amministrazione Obama sta lavorando sotto traccia per aiutare l’esecutivo ucraino a gestire una situazione che rischia di sfuggire definitivamente di mano. Obiettivo della task-force di specialisti che affiancano le autorita’ ucraine è quello di porre fine alla ribellione filorussa nell’est del Paese e di creare un dispositivo di sicurezza piu’ efficace, in grado di difendere realmente i confini orientali e la stabilita’ interna. Da Washington e’ infine arrivato anche un team specializzato in questioni finanziarie, impegnato soprattutto ad individuare l’origine della fortuna accumulata dall’ex presidente ucraino Viktor Ianukovich.
Insomma, secondo le ultime rivelazioni di Bild, ora appare piu’ chiaro il significato della visita a Kiev, il mese scorso, del direttore della Cia John Brennan, nell’ambito di un tour europeo. Visita che non a caso fece infuriare Mosca.
Del resto, i legami con i settori di destra filonazisti del nazionalismo ucraino da parte dell’Occidente sono di vecchia data. La chiave è Stepan Bandera, il leader dei nazionalisti che Germania e Stati Uniti adottarono in funzione anti-Urss. La figura di Bandera è stata rievocata da Artem Lutsak, responsabile della Regione di Lviv di Pravy Sektor, il gruppo radicale ucraino accusato tra l’altro di violenze ed uccisioni nel sud-est russofono del Paese, che pochi giorni fa ha tenuto un giro di conferenze in Italia.
Ad Odessa, gli agenti, in assetto anti sommossa sono stati presi ad ombrellate da alcune ‘babushke’ (anziane). “Fascisti”, “Liberta'”, “Russia”, gridava la gente. La protesta si e’ presto trasformata in un assalto, con lanci di pietre contro le finestre e il portone d’ingresso divelto, mentre i poliziotti si barricavano all’interno, preferendo alla fine liberare una settantina di arrestati. “Eroi, eroi”, li ha acclamati la folla, che li ha portati in trionfo.
05/05/2014