Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota ufficiale dell’Ambasciata venezuelana in risposta alle diffamazioni a mezzo stampa del rappresentante politico in Puglia del partito denominato SEL, Onofrio Introna, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia.
Ci risulta assolutamente irricevibile che un partito che si autodefinisce “di sinistra”, dopo quindici anni dal trionfo della Rivoluzione bolivariana, si faccia ancora abbindolare dalle infami menzogne di una certa opposizione che non ha nulla da invidiare al fascismo.
Ci auguriamo che tutti coloro che aderiscono al cartello elettorale europeo, della denominata Lista Tsipras, prendano con determinazione le distanze da simili inaccettabili posizioni.
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In riferimento alle affermazioni diffamatorie del Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Onofrio Introna l’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Repubblica italiana dichiara quanto segue:
PERCHÉ SI DIFFAMA IL VENEZUELA?
Il diritto di esprimere le nostre opinioni termina dove inizia quello degli altri. Quando si afferma che in Venezuela si mettono in galera le persone senza processo e ai cittadini vengono confiscati i loro beni, si tratta di diffamazione.
A diffamare sono gli italo venezuelani che hanno mentito al Consiglio Regionale della Puglia. Quando l’odio politico e sociale viene trasformato in opinione corrente per affermare che in Venezuela si assassina per ragioni di Stato, si tratta di diffamazione.
Irresponsabile, o per lo meno molto superficiale, è chi fa eco alle denunce false e diffamanti che espongo un Governo e un popolo all’odio.
Perché un funzionario pubblico si presta a divulgare simili falsità con il solo fine di fare opposizione a un Governo?
Perché si reca nocumento alla dignità e alla reputazione di alcuni governanti solo perché non sono quelli che rispondono agli interessi dei diffamatori in questione?
A tal proposito, bisogna chiarire alcune questioni che vengono toccate nell’articolo di cui sopra: Roberto Annese è morto a Maracaibo a causa dell’esplosione di un ordigno artigianale, che gli è scoppiato in mano. L’ordigno misurava 8.9 centimetri di diametro e il suo peso era di 300 grammi.
Sei persone che erano con Annese hanno spostato il suo cadavere alterando la scena dell’incidente con l’intento di depistare l’indagini e l’informazione. Dopo aver abbandonato il corpo, le persone implicati si sono dati alla fuga. Purtroppo una giovane vita non c’e’ più ma non è stata la pistola di un poliziotto a togliergliela. Solo questo dovrebbe bastare per togliere ogni credibilità ai diffamatori.
Nota: Si allega alla presente il documento ufficiale di denuncia che il governo venezuelano ha presentato a vari organismi internazionali, tra cui UNESCO, FAO ect., relativo alla campagna diffamatoria di un’ala dell’opposizione, oltre ad una raccolta di foto che non sono state divulgate dalla stampa, che dimostrano le azioni violente messe in atto negli ultimi tre mesi nel nostro paese.
Attentamente,
Embajada de la República Bolivariana de Venezuela
en la República Italiana
Via N. Tartaglia, 11
00197 – Roma
Tel: +39 06 807 9797
Fax: +39 06 808 4410
e-mail: embaveit@ambavene.org
Documento integrale:
Denuncia_internazionale_Venezuela_05.05.2014
LE IMMAGINI DI DOCUMENTAZIONE:
Venezuela-foto-violenza-opposizione