Si sollevano obiezioni sul comportamento degli israeliani nei territori palestinesi e si chiede, nel contempo, su più fronti, l’intervento dell’ONU. Infatti, anche Pax Christi Italia chiede (a modo suo) di rimediare alle sofferenze subite dai palestinesi …
Noi ci chiediamo se quest’altro articolo, in realtà, non porti a diverse conclusioni su come sia andato il rapimento degli israeliani.
Pax Christi Italia condanna duramente il rapimento dei tre giovani cittadini Israeliani, abitanti di una delle colonie illegali presenti nella città di Hebron in Palestina, avvenuto la scorsa settimana nei dintorni della città stessa.
Condanniamo altresì le reazioni del governo israeliano a questo drammatico evento, reazioni che poco hanno a che fare con la legittima richiesta di liberazione dei ragazzi rapiti.
Pax Christi Italia segue ormai da 10 anni, con la Campagna Ponti e non Muri, la difficile situazione israelo-palestinese. Conosciamo bene la situazione di assoluta illegalità della occupazione israeliana nella terra di Palestina, e osserviamo con forte preoccupazione e sdegno gli eventi di questi ultimi giorni.
Il governo israeliano ha dato istruzioni al proprio esercito di occupazione della Cisgiordania di arrestare centinaia di cittadini palestinesi colpevoli soltanto di appartenere alla popolazione che legittimamente da secoli vive in questa area. Queste persone si aggiungono alle migliaia già detenute nelle carceri israeliane, compresi numerosi bambini. “Detenzioni amministrative”, come vengono chiamate in gergo giuridico, da considerarsi in tutto e per tutto rapimenti illegittimi sotto qualsiasi forma di diritto.
Abbiamo appreso inoltre di uccisioni arbitrarie, di perquisizioni notturne, di danni a centri medici e commerciali, di minacce di taglio dell’elettricità e delle linee telefoniche. Il vero scopo di tutto ciò non è certamente localizzare i ragazzi rapiti ma colpire indiscriminatamente la popolazione sotto occupazione e renderne impossibile la vita quotidiana, al fine di continuare impunemente l’opera di pulizia etnica del territorio palestinese. Di fronte a tutto questo:
- Pronunciamo un forte no a questa inumana punizione collettiva nei confronti dei palestinesi;
- Auspichiamo una rapida e incruenta liberazione dei tre giovani israeliani, ma anche di tutti i prigionieri palestinesi illegalmente detenuti da Israele;
- Diciamo sì ad un forte impegno della comunità internazionale affinché obblighi il governo israeliano a rientrare nella legalità adempiendo alle risoluzioni dell’ONU che da anni ignora con disprezzo;
- Chiediamo al governo italiano che si faccia interprete presso il governo israeliano delle istanze di giustizia e legalità che da decenni l’ONU sostiene presso Israele, e che rimangono ancora disattese.
Pax Christi Italia
Campagna Ponti e non muri