di MOWA
Oggi, in campo, abbiamo tutti gli ingredienti per poter affermare che Gianbattista Vico aveva ragione da vendere sui corsi e ricorsi della storia.
Stiamo parlando di ciò che è accaduto in alcuni periodi della storia, che ha coinvolto, solo, alcuni settori della nostra pre-Repubblica italiana e che ciclicamente si ripete.
Ci riferiamo espressamente al periodo pre-risorgimentale che va dall’insorgente (e “stimolato”) terrorismo organizzato-sovvenzionato dall’allora borghesia emergente all’aiuto avuto da altri Stati per “smantellare lo status quo”.
Nella fase pre-risorgimentale c’erano in campo “massoneria”, “terroristi”, “Stati stranieri ben disposti (per convenienza politico-economica) a sovvertire quest’area geografica” e…. molta, moltissima ed ignara, manovalanza umana. I primi soggetti in questione tramavano all’insaputa degli oppressi e che li condussero, infine, ad abbracciare una rivoluzione liberal-borghese. [1]
Attenzione, precisiamo che, nessuno vuole tornare alla monarchia (tutt’altro!) ma vogliamo, invece, ricordare, semplicemente, come si possano usare le circostanze per indirizzare la situazione verso ciò che è più confacente ai propri scopi e, in questo caso, in perfetta esecuzione con quanto affermato da Tancredi, nel libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il Gattopardo: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.”
Anche oggi sono valide le osservazioni dello storico Giorgio Candeloro: “Il profondo malcontento delle masse popolari delle campagne e delle città, sebbene avesse le sue radici nella miseria e quindi nella struttura di classe della società, si rivolgeva contro il governo prima ancora che contro le classi dominanti”. [2] Infatti, venivano usate parole d’ordine quali “per il popolo…, a favore del popolo…, in nome del popolo…” che avevano un chiaro impatto sull’emotività della popolazione.
Oggi come allora, sull’onda di queste parole d’ordine, si attivano personaggi che hanno un passato pieno di incognite e/o dubbi di lealtà rispetto a quello che dicono ma che, purtroppo, hanno un ascendente sui giovani o sugli sprovveduti e sono capaci di mobilitarli verso azioni che somigliano molto a quelle dei carbonari di mazziniana memoria.
Stiamo parlando di moltissimi centri sociali e movimenti politici, di attivisti del calibro di (ad esempio) Moreno Pasquinelli, Massimo De Santis ex Rifondazione Comunista, (qualche anno fa avremmo detto Toni Negri, Oreste Scalzone, Franco Piperno, ecc.) che sono tra i fondatori del MPL (Movimento di Liberazione Popolare) e che non hanno mai spiegato su quali basi parlino di “popolo” senza darne il senso filologico, tanto più quando si auto-definiscono marxisti, e poi partecipano ad iniziative in comune con la massoneria del Grande Oriente d’Italia Democratico [3] (sic! per l’aggettivo) che del popolo ha una bassa (per non dire nulla) ed utilitaristica considerazione.
Quella stessa massoneria che si rese protagonista dell’estromissione di Enrico Gotti Tedeschi dallo IOR per favorire la Chiesa più conservatrice (cardinal Tarcisio Bertone) attraverso un suo affiliato e “vicario del Gran Maestro venerabile della loggia del Monte Sion“, lo psicoterapeuta Pietro La Salvia. [4]
Ci si chiede come possa (in particolare) Pasquinelli far comprendere, alle nuove generazioni, la sua buona fede quando la sua storia personale, dalla passata militanza in Potere Operaio [5] (indi Quarta Internazionale, Gruppo Bolscevico Leninista, Gruppo Operaio Rivoluzionario) sino a quello di MPL, passando come dirigente della “Direzione 17 Campo Antimperialista” ed accusato di terrorismo, [6] parla da sola(?!).
Cosa, veramente, singolare su Pasquinelli (ma comprensibilissima per questo sito) è che a prenderne le difese sono persone di Nuova Acropoli [7] organizzazione di indubbia fede reazionaria. [8]
Parliamo anche, di quelle organizzazioni attive e presenti ad esprimere solidarietà ai manifestanti NO TAV o ad altre situazioni di conflitto sociale come, ad esempio l’Associazione Nuova Colombia (sostenitrice, tra l’altro, delle posizioni FARC-EP) che, però, non sa rispondere alle tante domande poste dalla magistratura sulla propria collocazione incerta nello scenario politico. [9] Per non parlare delle tante (troppe) equivocità e “scalchignate” giustificazioni date al Circolo Bolivariano Internazionale di Milano, sulle persone che sono passate nelle loro fila e criticate sia nel che che sul merito delle posizioni sostenute sulla partecipazione dell’allora (?) presidente Vainer Burani [10][11][12] a videoconferenze con esponenti della destra radicale. Oppure (Burani in qualità, sempre, di Presidente dell`Associazione Nuova Colombia) firmare appelli con noti esponenti della destra più pericolosa come Claudio Mutti, Franco Cardini, Alessandro Lattanzio, ecc. [13][14]
L’Associazione Nuova Colombia parla di difesa del “popolo” accusando, (errando l’analisi, come fanno le FARC-EP) che in Colombia esiste un regime fascista invece di dire che c’è una borghesia che utilizza strumentalmente i reazionari, infatti, in quello Stato non hanno rinunciato alla soppressione della stampa, alla possibilità di costruire partiti (inclusi Partito Comunista Colombiano, Partito del Lavoro di Colombia) o sindacati, tanto meno, al suffragio universale… Quella stessa borghesia che, giusto come contrapposizione strumentale, alterna in pseudo-trattative con le FARC-EP sulla questione della droga pur di mantenere, attraverso le elezioni, il consenso sugli oppressi. [15]
Insomma, la borghesia non smette mai di favorire chi vuole rappresentare non i comunisti dal “volto umano” ma, a tutti i costi, quelli truculenti e sanguinari [16] sul modello di quello che avvenne con i Khmer Rossi di Pol Pot che si scoprì, poi, fossero finanziati dall’imperialismo americano. [17]
Ci sono “compagni a-sini…stra” che credono nel mito obbligatorio della soluzione armata e non hanno compreso assolutamente che l’estremismo è, veramente, la malattia dell’infantilismo politico; “compagni a-sini…stra” che si rifanno ai miti nichilisti e assumono atteggiamenti anarchicheggianti alla Pierre Joseph Proudhon (guarda caso massone!) [18] perché non hanno minimamente compreso che ha fatto molto più male al capitalismo la politica verso la pace che imbracciare le armi perché i comunisti, a differenza della borghesia, sono per la vita e non per la distruzione.
Il progresso umano, desiderato dai comunisti, è l’abolizione delle discriminazioni di classe e, di conseguenza, di tutti i meccanismi che generano le differenze e, quindi, dei sistemi di accumulo della ricchezza fatta sia con regole liberali ufficiali che illegali.
Allora, come si possono conciliare i principi del comunismo (che significa, anche, giustizia) con lo smercio e la produzione delle droghe come è successo nel caso delle FARC in Colombia? [19]
La droga viene prodotta per annullare l’entità dei popoli e favorire, invece, la criminalità (come la ‘ndrangheta) che di comunista non ha proprio nulla ed è una delle tante deviazioni del sistema che si combatte. [20]
Tutti parlano del popolo e si ergono a difesa di esso ma perseverano nell’errore d’analisi rimanendo una irrilevante ed insignificante minoranza che forza la mano alla storia andando verso soluzioni non di consenso (Gramsci) ma di auto-proclamazione elitaria tipica della devianza borghese.
Tanto è la devianza piccolo borghese elitaria che si arriva, persino, a “calcare la mano” ai partiti che annunciano adesioni ad appelli e che si complimentano dei 50 anni di lotta a movimenti armati come le FARC-EP, [21][22] senza che il Partito Comunista interessato attraverso il proprio portale (sito ufficiale) [23] ne abbia mai pubblicato tale scelta.
Dimenticanza di uno o sgambetto dell’altro?
Oppure: l’uno detta la linea politica dell’altro (viste le date di pubblicazione)?
Troppe le coincidenze per non sentire un brivido che si somma alle perplessità anche di altri attenti osservatori dei fenomeni della destra e della sua capacità intrusiva nelle ideologie avversarie come accaduto, tempo fa, in un appello sull’Iraq promosso, tra gli altri, anche dal cosiddetto “Campo Antimperialista” dove vi erano persone come Cacciola, Tilgher, Delle Chiaie, Mutti, Tarchi, Rauti, ecc.. [24]
… E come si dice: “Il troppo stroppia!”
L’abbondanza esagerata diventa controproducente.
note:
[2] Giorgio Candeloro, Storia dell’Italia moderna: Dalla rivoluzione nazionale all’Unità, Feltrinelli, 1986
[4] Piero Messina Onorate società – Mafia e massoneria, dallo sbarco alleato al crimine globale, cento anni di trame oscure Ed. BUR pagg. 384-5