di Elisseos Vagenas (KKE)
Cari compagni,
ringraziamo il TKP per l’organizzazione di questo incontro che ci dà la possibilità di coordinare la nostra attività contro l’organizzazione imperialista della NATO, che “spinge l’acceleratore” e prepara febbrilmente una nuova guerra imperialista, questa volta contro la Siria e l’Iran.
Il KKE lotta attivamente contro i piani della NATO e per il disimpegno del nostro paese da 61 anni, vale a dire dall’adesione della Grecia e della Turchia a questa organizzazione. In questi anni i comunisti in Grecia hanno partecipato a migliaia di manifestazioni contro i crimini della NATO e hanno accumulato una significativa esperienza militante.
Si farà riferimento ad alcuni aspetti di questa lotta:
Qualche settimana fa è stato reso noto che a Creta, dove è installata la grande base militare di Suda, che ha una particolare importanza per le guerre in Medio Oriente, nei Balcani, nel Mediterraneo orientale e in Africa, le forze della NATO hanno deciso di donare a una scuola un piccolo frigorifero, due stampanti e della carta per stampare. Il KKE, il Comitato greco per la distensione internazionale e la pace (EEDYE), il Fronte militante di tutti i lavoratori (PAME) hanno reagito immediatamente. La dichiarazione del comparto insegnanti del PAME sottolinea che: “Quelli che hanno le mani grondanti del sangue dei popoli della Jugoslavia, dell’Iraq, dell’Afghanistan, della Palestina, della Libia, quelli che stanno preparando un nuovo crimine in Siria, sono lupi che si presentano in veste di agnello, come “salvatori” dell’educazione, delle nostre scuole, dei nostri studenti. I loro sporchi regali sono stati estorti a persone uccise, bambini assassinati”.
Contemporaneamente, la Gioventù Comunista di Grecia (KNE) sta lottando contro i programmi di ricerca organizzati nelle università greche dalla NATO, con lo slogan “Fuori la NATO dalle università”. Le forze della KNE hanno impedito la realizzazione di seminari della NATO nel nostro paese con mobilitazioni di massa.
Il KKE è in prima linea nella lotta all’imperialismo, oggi contro i tentativi di intervento imperialista in Siria, come ieri nel caso della guerra in Libia, in Jugoslavia, in Iraq e in Afghanistan e in passato in Vietnam e Corea. Si è opposto all’ingerenza e alle guerre imperialiste con migliaia di dichiarazioni, proteste, manifestazioni, in Parlamento e nelle manifestazioni di massa davanti all’ambasciata americana. I comunisti hanno risvegliato il popolo soprattutto nella guerra contro la Jugoslavia, in cui la NATO ha utilizzato i territori del nostro paese contro un paese vicino. I comunisti hanno preso l’iniziativa e hanno bloccato le truppe della NATO, i loro treni e ritardato quanto più potevano la loro attività omicida. L’azione dei militanti antimperialisti di Salonicco passerà alla storia della lotta antimperialista: hanno confuso la segnaletica stradale e di conseguenza il convoglio militare della NATO non è arrivato alle frontiere, ma … al mercato ortofrutticolo locale.
Naturalmente, anche in questo caso, le mobilitazioni hanno ritardato la guerra, ma non hanno potuto impedirla. Tuttavia, la cosa più importante per noi è che queste azioni anti-NATO hanno impedito che le operazioni degli imperialisti fossero legittimate alla coscienza del popolo, hanno dato voce alla condanna della borghesia greca per la partecipazione in questi crimini. Questo è particolarmente importante perché ci prepara a uno scontro inevitabile e totale con l’organizzazione imperialista della NATO, uno scontro con gli altri meccanismi repressivi borghesi e, naturalmente, con il potere che difendono!
Queste attività di massa hanno contribuito e contribuiscono a denunciare le argomentazioni utilizzate dagli imperialisti per convincere i cittadini della necessità di sostenere la guerra, come l’invocazione alla “patria”, ai suoi “interessi”. Vi rammento alcune argomentazioni:
“Per fermare la pulizia etnica” e per presunti “motivi umanitari”, (così hanno spiegato la guerra contro la Jugoslavia);
“Contro il terrorismo” e “per consentire alle donne di abbandonare il burqa” (questo è quanto ci hanno detto nella guerra in Afghanistan);
“Per impedire l’uso delle armi di distruzione di massa” (nella guerra contro l’Iraq);
“per sostenere la primavera araba” (per la Libia, e ora per i sanguinosi sviluppi in Siria).
Queste sono le ragioni dei governi borghesi e dei media, della NATO e dell’UE, riprese in gran parte da varie forze della “sinistra”, vale a dire dalle forze opportuniste che mostrano così “indulgenza” per i crimini imperialisti.
In tutti questi casi, il KKE ha rifiutato decisamente di accettare i pretesti degli imperialisti. Ha chiesto ai lavoratori e ai giovani di non abboccare all’amo che i parassiti e i capitalisti gettano per trascinarli in nuove guerre imperialiste. Il KKE ha invitato i comunisti, i membri della KNE, ogni militante coerente e antimperialista a contribuire a confutare gli argomenti diffusi dagli imperialisti e dissolvere la paura, rivelando le vere cause della guerra e le difficoltà del sistema capitalistico nella sua fase imperialista, con il fine di rafforzare la lotta ideologica-politica e la lotta di massa per il rovesciamento del regime di sfruttamento.
E oggi nel caso della Siria, invitiamo il popolo greco a chiedersi: è possibile che la monarchia, i principi sauditi e i vari emirati abbiano a cuore i diritti democratici dei siriani? E’ possibile che gli imperialisti americani ed europei, che hanno massacrato così tante persone, agognino il presunto “ripristino della democrazia” in Siria?
Naturalmente, gli eventi che si svolgono in Siria hanno radici all’interno del paese, nei problemi economici, sociali e politici che la classe operaia e gli altri strati popolari stanno vivendo. Tuttavia, simultaneamente c’è l’ingerenza imperialista negli affari interni della Siria da parte di Stati Uniti, UE, NATO, Israele, Turchia, Qatar, Arabia Saudita.
Era evidente da subito che gli Stati Uniti, l’Unione europea e Israele erano interessati alla destabilizzazione e all’indebolimento del regime borghese siriano, che, secondo gli sviluppi, si oppone alle posizioni e ai piani imperialisti nella regione ed è un alleato delle forze in Palestina, Libano, ecc, in conflitto con gli Stati Uniti, la NATO e Israele. Non dobbiamo dimenticare che oggi territori siriani sono sotto occupazione straniera (israeliana)!
L’indebolimento di questo regime, o anche il suo rovesciamento, è collegato agli sforzi degli Stati Uniti e dell’Unione europea di impedire alle economie capitalistiche emergenti, Cina e Russia, di intrattenere stretti rapporti con l’Iran e la Siria. Questo intervento potrebbe accrescere l’appetito imperialista e portare all’attacco dell’Iran, con il pretesto del suo programma nucleare. Può anche portare a un nuovo smembramento degli stati della regione e a un effetto domino di destabilizzazione e sangue, con nuove guerre e interventi imperialisti.
In queste condizioni il nostro Partito concentra la sua attenzione sull’elemento più importante, che in questo periodo è la guerra imperialista o interventi analoghi nella regione, in vero con la partecipazione del nostro paese. La nostra opposizione all’intervento imperialista in atto in Siria o per un attacco simile contro l’Iran non significa rinunciare a un atteggiamento critico verso i regimi borghesi di questi paesi. Gli sviluppi in Siria riguardano il suo popolo. Sono i siriani che hanno la responsabilità di decidere del corso del loro paese.
Cari compagni,
Il KKE cerca di demolire le gabbie ideologiche che la classe borghese promuove in Grecia sulla NATO, ad esempio che la NATO e l’Unione europea contribuiscano alla sicurezza, alla pace, alla prevenzione dei conflitto militare con la Turchia garantendo alla Grecia un “forte vantaggio nei negoziati” per le cosiddette “questioni nazionali” mutuato dalla sua adesione alla NATO-UE.
Il KKE rigetta in maniera motivata le argomentazioni di cui sopra e dimostra che la NATO e l’UE non sono un “rifugio sicuro” per gli interessi popolari, lo sono per la plutocrazia che cerca di salvaguardare la redditività del capitale nazionale attraverso l’adesione della paese a queste unioni imperialiste. La NATO e l’Unione europea sono in realtà la fonte delle contraddizioni imperialiste, degli interventi, delle guerre e dello spargimento di sangue non solo per il popolo greco, ma anche per gli altri popoli.
In realtà gli sviluppi nel Sud-Est del Mediterraneo sono profondi, esplosivi e formano una situazione molto pericolosa, gravida di conseguenze per la vita dei lavoratori che pone ancora più insistentemente il rapporto capitalismo-crisi-guerra.
Sono le persone che possono e devono porre fine a questa barbarie! Devono lottare per il disimpegno dei nostri paesi dai piani imperialisti, dalla guerra imperialista, da ogni unione imperialista: cosa che solo il potere operaio può garantire. Oggi, dopo due guerre mondiali e decine di guerre imperialiste locali e regionali, la risposta dei popoli al dilemma “socialismo o barbarie”, emerso per la prima volta alla vigilia della prima guerra mondiale, deve essere inequivocabile: socialismo!
In tal senso il nostro Partito elogia l’attività dei comunisti in Turchia contro la NATO ed è pronto a contribuire e coordinare la sua azione con il TKP, con gli altri partiti comunisti e operai, con tutte le forze antimperialiste coerenti.
04/02/2013