Cari,
Un altro ferroviere è morto sul lavoro.
Alessio Corradini, ferroviere di 34 anni, dipendente da Rfi Spa, è morto la mattina del 5 agosto 2014, folgorato alle 11.20 mentre stava lavorando sui fili dell’alta tensione della linea ferroviaria Firenze Roma, nella stazione di Fabro-Ficulle, in provincia di Terni.
La tragedia è avvenuta durante la manutenzione programmata della linea elettrica di alimentazione dei treni.
In Rfi le cautele le procedure di sicurezza per la manutenzione – sulla carta pressoché perfette – si continuano a rivelare tragicamente inadeguate.
Solo pochi giorni fa in Sicilia tre colleghi sono morti sotto ad un treno mentre lavoravano in linea.
Il tragico elenco dei morti sui binari continua ad allungati.
Ogni commento appare insufficiente ad esprimere i sentimenti di rabbia e di impotenza che si provano di fronte a infortuni così prevedibili e ripetitivi.
Ma qualcuno dovrà pure costringere Rfi, a interrompere questa strage ed a far rispettare le precauzioni necessarie.
Il governo si gingilla con ‘le riforme’ costituzionali ignorando colpevolmente che la Costituzione deve essere ancora applicata.
L’ansf scrive decreti senza preoccuparsi di controllare se vengono applicati.
Gli organi di vigilanza delle ASL e delle DPL vengono depotenziati e demotivati.
La magistratura apre le inchieste sempre dopo…..
Anche se sarebbe meglio per tutti che si intervenisse prima….
Il ministro sta per fare un altro bel comunicato di cordoglio….
E così i sindacati.
E se siamo fortunati, anche il presidente della Repubblica ne farà uno solenne.
Tanto domani i giornali parleranno d’altro.
E noi assieme a madri, vedove e orfani continueremo a piangere quando un compagno di lavoro non torna a casa.
Ma non basta, occorre reagire e rimettere al centro della discussione, almeno tra i lavoratori, le iniziative e le azioni necessarie a salvarsi.
Una vera riforma sarebbe quella che… La sera tutti tornano a casa dal lavoro!