La Turchia verso una Repubblica Presidenziale si avvia a dire addio al laicismo di Stato voluto da Ataturk
Ennio Remondino
Il premier conservatore turco Recep Tayyip Erdogan ha vinto fin dal primo turno le elezioni presidenziali, ottenendo più del 50% dei voti secondo i dati parziali diffusi dai media di Ankara. Con il 65% delle schede scrutinate Erdogan, 60 anni, ottiene il 54,8% dei suffragi. Vittoria ormai certa
Come previsto, l’attuale premier turco, l’islamista conservatore Recep Tayyip Erdogan, ha vinto fin dal primo turno le elezioni presidenziali ottenendo più del 50% dei voti. Con il 65% delle schede scrutinate Erdogan, ottiene il 54,8% dei suffragi. Una vittoria ormai certa. I dati diffusi dal quotidiano Cumnhuriyet sono confermati da quelli pubblicati dalla tv di stato Trt. Secondo l’emittente pubblica, dopo lo spoglio del 50,12% delle schede, Erdogan ottiene il 55,96%, contro il 35,66% a Ihsanoglu (candidato di bandiera per laici e nazionalisti) e l’8,38% a Demirtas, il candidato della importante minoranza curda.
La Turchia in realtà era chiamata a decidere il suo futuro anche istituzionale, a quasi 100 anni dalla costituzione dal Padre della Patria Kemal Ataturk. Il presidente eletto dal popolo avvierà il paese verso un sistema semi-presidenziale in cui cambierà il ruolo del Premier e degli altri organi costituzionali. Tutto questo avverrà in assenza di una opposizione interna efficace. Negli ultimi 12 anni i partiti anti-governativi hanno perso 8 elezioni consecutive: caduta di credibilità del partito laico e di quello nazionalista che si richiamano ad Ataturk, da sempre in bilico tra laicismo con le stellette e voglie autoritarie.
Molti nemici interni, comunque per Erdogan. Tra tanti, l’esercito, sino a pochi anni fa custode della laicità della Repubblica e ora sottomesso al potere politico per giunta islamizzato. In realtà la vera partita politica turca si giocherà dopo domenica. A ritmi forsennati. Al momento il capo dello stato non ha poteri esecutivi ed Erdogan vuol trasformare la Turchia in una repubblica presidenziale. Serve una riforma costituzionale e quindi un nuovo parlamento. Elezioni politiche anticipate a novembre è la previsione di nostri amici di Istanbul. Su cosa sarà la Turchia di Erdogan, scommesse aperte.
10 agosto 2014