di Jonathan Cook
23 settembre 2014
Oggi gli Usa — assistiti da stati arabi “moderati” come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar e la Giordania — hanno iniziato a bombardare il territorio di un altro stato sovrano, la Siria, senza una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu o una plausibile motivazione che stesse agendo per autodifesa. Questo lo rende un crimine di aggressione, definito a Norimberga come “il supremo crimine internazionale che differisce dagli altri crimini di guerra in quanto contiene in sé il male accumulato dall’intera guerra”.
Un segno che la guerra di Obama all’ISIS in Siria potrebbe rapidamente estendersi in una guerra contro il presidente siriano Bashar Assad, è costituito dall’abbattimento di un jet siriano avvenuto stamattina all’interno della Siria con un missile Patriot finanziato dagli Usa. Secondo Israele, il velivolo siriano aveva sconfinato di 800 metri nel suo territorio prima di dirigersi nuovamente verso la Siria, in quella che i mezzi d’informazione israeliani dicono essere stata una sortita contro “ribelli” che operavano vicini al confine israeliano (proprio così — la gente che Obama in questo momento sta bombardando ma le cui ferite vengono curate in ospedali israeliani).
Ovviamente, abbiamo solo la parola di Israele sul fatto che il velivolo avesse brevemente sconfinato in territorio israeliano, ma state a vedere con che coralità i media occidentali riterranno la versione di Israele l’unica versione valida.
Supponiamo per un attimo che l’affermazione di Israele sia vera. Perfino i media israeliani, presumibilmente echeggiando le forze armate israeliane, ritengono che il velivolo non stesse minacciando di attaccare Israele in alcun modo, e deve aver sorvolato il territorio israeliano per qualche secondo, o forse per frazioni di secondo. Ma il velivolo è stato abbattuto in Siria perché secondo le forze armate israeliane “la norma prevede che qualsiasi velivolo che viola l’autorità territoriale dev’essere abbattuto per evitare rischi per la sicurezza”. Tradotto, alla Siria dev’essere data una lezione su chi è che comanda. Israele, va ricordato, ha volato regolarmente sul territorio siriano e libanese.
L’altra forte possibilità è che a Israele sia stato detto dagli Usa di aiutarli a tenere i cieli siriani sgombri da aerei siriani mentre gli Usa fanno il loro lavoro di infrangere il diritto internazionale. Stare a vedere quanta attenzione riceve nella copertura mediatica occidentale.
CORREZIONE:
Mi è stato fatto notare che in effetti l’articolo di Haaretz sottintende che quanto il velivolo siriano, stando a quanto riferito, ha attraversato il “territorio israeliano” stava molto probabilmente passando rapidamente sopra il Golan — cioè territorio siriano occupato da Israele dal 1967.
Sono grato per la correzione. Che denuncia un ulteriore livello di disinformazione in tutta questa storia.
www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.617329
Jonathan Cook è un giornalista britannico residente a Nazareth, in Israele dal 2001. Nel 2011 ha vinto il premio di giornalismo Martha Gellhorn Award; la motivazione dei giudici diceva: “Il lavoro di Jonathan Cook sulla Palestina e su Israele, in particolare la sua decodifica della propaganda ufficiale e la sua eccellente analisi di eventi spesso offuscati nel mainstream, hanno fatto di lui una delle voci di verità in Medio Oriente”.