Foto: Snowden Edward
In un paese dove l'”élite” si fa gioco delle regole e soggioga i propri abitanti (che vengono mandandati a combattere in paesi stranieri ed essere uccisi per i loro sporchi interessi) è il minimo che gli possa succedere.
Questo nuovo probabile “Snowden” non è altro che una risorsa di verità per i suoi abitanti e, sicuramente, più statunitense di quelli che fanno tanti discorsi sulla democrazia da esportare.
Questo nuovo “Snowden” non è altro che una persona umana; un cittadino del mondo che ha saputo pensare con la propria testa e capire di non essere concepibile ammazzare altri suoi simili per arricchire un’oligarchia. Un’oligarchia che priva i suoi concittadini di senso critico per valutare autonomamente cosa fare.
Un’élite” che ha privato, anche in casa propria, i propri concittadini di diritti e libertà (Patriot Act) con la scusa del terrorismo con il solo fine di conservare il potere non merita “guanti bianchi” o riguardi particolari.
Questo nuovo “Snowden” non è un traditore ma un portatore di conoscenza agli oppressi che si sono stancati di subire le “vili furbizie” dei potenti.
Non merita nessuna censura quell’élite” che è stata capace di uccidere , senza scrupoli ed in più occasioni, i suoi stessi concittadini per fare soldi e chiama traditori chi svela le sue sporche trame. Anzi…
Invece, dovremmo ringraziare questo nuovo “Snowden e dirgli: “Benvenuto tra noi esseri umani”…
MOWA
Le fughe di notizie sono continuate anche dopo che Snowden era impossibilitato: ci sono altre falle nel sistema di sicurezza americano.
Desk2
Quello che fino a qualche mese fa era soltanto un sospetto, adesso è una conferma: c’è un altro Edward Snowden. A confermarlo sono stati alcuni documenti riservati della National Security Acengy, che sono stati pubblicati dal magazine americano online The Intercept.
L’articolo in questione cita infatti dei file top secret dell’Antiterrorismo Usa dell’Agosto 2013, quando Snowden aveva già lasciato gli Stati Uniti e quindi era impossibilitato a ricevere queste informazioni. Dunque ci sarebbe un’altra falla all’interno della Nsa, che potrebbe provocare un secondo Datagate.
Glenn Greenwald, il fondatore del sito web, del resto già a luglio scorso e anche nel documentario di Laura Tipper che uscirà nelle sale cinematografiche americane il 24 ottobre 2014, aveva rilevato di avere un’altra “gola profonda” tra gli 007 Usa e, dopo che i giornali americani hanno riportato la notizia della “seconda talpa”, ha commentato sul suo profilo twitter, scrivendo: «A questo punto sembra chiaro».
Il governo americano, intanto, sta investigando per scoprire chi è il nuovo Snowden. Non è infatti ancora chiaro quanti documenti siano usciti fuori dalle stanze dell’Nsa e quanti danni possano fare alle relazioni internazionali americane. Quello che al momento si sa è che le carte erano catalogate nelle categorie “secret” e “noform”, ovvero da non condividere assolutamente con i Paesi stranieri.
11 ottobre 2014