Esprimiamo incondizionata solidarietà sia al giornalista Lirio Abbate che ai poliziotti della scorta dopo lo strano episodio accaduto nelle ore scorse.
Giornalista/scrittore che documenta con serietà professionale quanto la criminalità organizzata sia in combutta con il potere e quanto il potere usi questo fenomeno per propri fini di arricchimento.
Non è una novità che chi scrive di queste cose abbia difficoltà sia a raccogliere informazioni che a pubblicarle ed è per ciò che la società onesta deve essere messa in grado di reagire e non possa lasciar correre come se tutto fosse normale…
Scavi, ora, sino in fondo la Magistratura sui legami dell’arrestato e quali trame ed intrecci siano protagonisti i delinquenti che lo finanziano.
Noi, a difesa di queste cose, ci siamo e ci saremo sempre!
Lirio non sei solo.
Lo staff di iskrae.eu
Inseguita e speronata l’auto di scorta dell’inviato dell’Espresso Lirio Abbate
I poliziotti riescono a fermare uno dei fuggitivi. Il giornalista è sotto protezione da sette anni per le minacce di morte ricevute dalla mafia. L’ultimo episodio sospetto martedì sera in pieno centro di Roma. Le indagini della squadra mobile
All’interno dell’auto un ventenne romano, incensurato, che è stato consegnato agli agenti della squadra mobile che adesso indagano sulla vicenda. Dai primi riscontri non sarebbero emersi legami tra il ragazzo e i clan. Gli investigatori ritengono però quantomeno sospette le modalità con cui è avvenuto l’incidente e la reazione di fuga. Nel corso della perquisizione dell’auto da parte degli agenti è stato ritrovato anche un documento che appartiene a un cittadino straniero sul quale si stanno concentrando le indagini.
Gli investigatori hanno interrogato a lungo il giovane fermato e che si trovava alla guida dell’auto. Accertamenti sono stati fatti sul suo conto, mentre è partita la ricerca di filmati e immagini delle telecamere fisse di sorveglianza in città lungo il tragitto dell’inseguimento. In questura il giovane fermato non ha saputo spiegare il suo gesto. Anche i controlli alcolici e su sostanze stupefacenti sono risultati negativi.
Di certo, se ha agito per conto di qualcuno, questo qualcuno ha scelto molto bene e con cura l’esecutore dell’intimidazione che è persona incensurata senza collegamenti apparenti con la criminalità organizzata.
I detective della Mobile continueranno a indagare sull’episodio cercando di capire se c’è un collegamento con le precedenti minacce, anche recenti, ricevute da Lirio Abbate. Intimidazioni che, in alcuni casi, l’Espresso ha scelto di non raccontare per non intralciare le indagini ancora in corso.
Abbate ultimamente si è occupato di criminalità organizzata romana, raccontando il potere dei quattro Re di Roma, (Casamonica, Senese, Carminati, Fasciani), e dei rapporti tra alcuni boss della mala e gli ambienti politici e neofascisti della Capitale.