Milano. 4 dicembre 2014 ore 17,30.
Siamo nel cortile del Palazzo dei Capitani in via Beccaria.
E’ gremito di lavoratori e lavoratrici della Polizia Locale, che, riuniti in assemblea, discutono e cercano una soluzione rispetto le nuove direttive emanate dall’Amministrazione comunale di Pisapia che intende disdire, unilateralmente, gli accordi contrattuali decentrati e procedere allo stravolgimento salariale e organizzativo del Corpo.
L’attuale Amministrazione, non si è, sinceramente, mai differenziata nei contenuti da quelli del centro-destra propinati da Formentini, Albertini, Moratti, e sta dimostrando, politicamente, una perfetta continuità con chi li ha preceduti alla faccia di coloro i quali credevano questi amministratori di “sinistra”. Ora, pare che il Comune voglia dare un segnale di distinzione (sic!) peggiorando, ulteriormente, le già precarie condizioni di vita dei dipendenti pubblici che lavorano in situazioni di forte disagio che vanno dalle pessime qualità delle tecnologie fornite (obsolete o riciclate) alle carenze d’organico che hanno portato questi lavoratori, molto spesso, a fare ore straordinarie per supplire al personale mancante.
Novità di questi ultimi giorni è stata la disdetta del contratto decentrato che priverebbe di diverse centinaia di euro settori dell’ente e tra questi quello, appunto, della Polizia Locale.
I lavoratori verrebbero messi alla mercé dell’amministrazione che toglierebbe le vecchie voci del salario accessorio (tranne l’indennità di turno) sostituendole con altre legate al raggiungimento di obiettivi prefissati ed assegnati secondo la valutazione della performance individuale e organizzativa (pagelline). Meccanismo questo che è stato applicato in diverse realtà italiane che ha, però, incentivato nei dirigenti, forti discrezionalità (simpatia-antipatia e non oggettività) nel gestire la parte economica con i lavoratori.
Questa parte economica (salario accessorio), tra l’altro, una volta tolto, inciderebbe sui versamenti figurativi della futura pensione perché andrebbe ad abbassare le già misere quantità economiche mensili erogate con l’attuale sistema contributivo.
I sindacati, in tutto ciò, però, hanno svolto una parte pessima.
Infatti, non hanno saputo (o voluto?) incalzare l’amministrazione sulle responsabilità.
La prima cosa che avrebbero dovuto fare le organizzazioni sindacali sarebbe stata quella di informare i cittadini che i disservizi sono la causa delle scelte di questa amministrazione che intende attuare politiche anti-popolari. Invece, le sigle sindacali (comprese quelle amanti del conflitto come USB) hanno assunto un atteggiamento ondìvago, prima con una alzata di scudi nei confronti dell’amministrazione, e poi di, ingiustificata, arrendevolezza tanto da far votare ai lavoratori presenti all’assemblea un accordo che chiede al punto 1° non la revoca ma di “sospendere le due delibere di giunta” che sono quelle che hanno innescato la miccia della modifica del contratto decentrato e dei relativi tagli economici.
Capiamo che diversi sindacalisti della vertenza dei famosi 18 mesi del 1997/98, che hanno fruttato un buon accordo ai lavoratori della Polizia Locale di Milano, sono andati in pensione ma farsi “infinocchiare” in questo modo sulle modalità è inconcepibile e oltraggioso nei confronti di chi vive onestamente di lavoro.
Ci chiediamo dove sia andata a finire la preparazione dei funzionari sindacali, specie di fronte alle esagerate ore straordinarie elargite da parte di questa amministrazione ormai in modo continuativo fino a considerarle strutturali per supplire la carenza d’organico. Avrebbero, invece, dovuto fare pressione (almeno sull’opinione pubblica) chiedendo responsabilità dei politici nell’assumere più personale visto la “fame” di occupazione che c’è oggi, invece di usare il già logoro personale esistente.
Seguiremo la vicenda e vedremo cosa avranno in mente le organizzazioni sindacali per sbrogliare la matassa.
Vedremo, anche, se questi lavoratori e lavoratrici, saranno capaci di agire come nella predetta vertenza del 1998, e di sfruttare il momento propizio delle festività natalizie per far comprendere la giustezza delle loro richieste o se, invece, l’amministrazione farà valere il detto: “Passate le feste gabbato lu santo”.
Lo staff di iskrae.eu
2 Comments
Ho partecipato all’assemblea che si è tenuta nella serata del 4 dicembre scorso in Beccaria.
Ho necessità di sottoporvi le mie riflessioni, sia come delegato sindacale sia come lavoratore.
Per chi vi ha partecipato, ben sa che vi sono stati dissensi, ma temo che molti colleghi non abbiano meditato a sufficienza sui contenuti di questo documento.
Ve lo dice il sottoscritto, che nonostante abbia partecipato a tutti gli incontri con gli assessori, ha avuto a lungo perplessità in merito.
La prima fra tutte: ” ma come, proprio quando la ns lotta potrebbe raggiungere la max incisività, noi gli sottoponiamo una tregua? Loro si portano a casa gli Obej Obej e noi?”.
Ho dovuto ragionarci a lungo, ma poi mi sono convinto che questa preintesa è convincente.
Invito tutti i colleghi, soprattutto gli scettici, a seguirmi in questo ragionamento.
L’Amministrazione voleva imporci un decentrato basato su progetti ed obiettivi, fortemente penalizzante, MA NOI LI ABBIAMO COSTRETTI A RINUNCIARVI.
Avrebbero voluto imporcelo anche disdettandolo unilateralmente, ma questa forzatura è stata respinta grazie agli impegni da loro sottoscritti in questa preintesa.
Ma c’è un altro elemento rilevante ottenuto in questa preintesa: “fino alla stipula di nuovi contratti, restano validi i contratti decentrati attualmente in vigore. Il nuovo contratto decentrato dovrà partire dai contratti già esistenti.”
SECONDO VOI E’ COSA DA POCO? E’ ESATTAMENTE QUELLO CHE CHIEDAVAMO NOI.
LORO VOLEVANO ALTRO E NOI ABBIAMO DETTO NO.
E ADESSO CE L’HANNO SOTTOSCRITTO GLI ASSESSORI BISCONTI, GRANELLI ED IL DIRETTORE GENERALE DEL COMUNE DI MILANO TOMARCHIO.
Questi sono i fatti. Dopodichè sia ben chiaro che non abbiamo vinto la guerra.
Il tavolo di trattativa deve ripartire e l’esito finale nessuno può prevederlo, ma certo è che noi ci presenteremo più forti di prima.
Più forti, perchè la categoria ha saputo dimostrare una compattezza della quale io per primo dubitavo.
Con grandi sacrifici personali, l’astensione dagli straordinari non è mai stata inferiore al 90/95%.
Questa è la grande forza che abbiamo dimostrato all’Amministrazione ed è forse questo l’elemento che li ha sbaragliati.
Badate che questo strumento rimane valido in qualsiasi momento, soprattutto in vista di EXPO.
Già oggi oltre il 40% dei servizi che la città ci richiede, sono svolti in regime straordinario. Perchè siamo ben al di sotto di quei 5000 vigili che Albertini aveva ipotizzato.
Figuratevi cosa succederà con EXPO… e quindi il ns potere contrattuale potrà solo aumentare, non certo diminuire. Ecco perchè ritengo un successo la firma di quella preintesa.
NEI PROSSIMI GIORNI RIPARTIRA’ IL TAVOLO.
QUELLO CHE CHIEDO A TUTTI I COLLEGHI E’ DI STARE VICINO A NOI DELEGATI SINDACALI NEL MOMENTO IN CUI ANDRANNO PRESE DECISIONI IMPORTANTI.
LA GARANZIA SARA’ COMUNQUE IL REFERENDUM, CHE PERMETTERA’ AD OGNI LAVORATORE DI ESPRIMERSI NEL MERITO.
NEL FRATTEMPO, STRINGIAMOCI TUTTI LA MANO, PERCHE’ ABBIAMO FERMATO UN ATTACCO IMPETUOSO CHE AVREBBE POTUTO ANNIENTARCI.
INVECE SIAMO ANCORA TUTTI INTEGRI E PRONTI A DIFENDERE E RINNOVARE I NS DIRITTI.
DANILO TOSARELLI delegato RSU USB Polizia Locale Milano
Ringraziamo Tosarelli per il commento ma vorremmo ricordargli che sia i dipendenti di Firenze che di Roma, come quelli di altri comuni, si stanno preoccupando non tanto per gli accordi “provvisori” ottenuti localmente ma del fatto che le Amministrazioni hanno paura del pronunciamento della Corte dei Conti (il Mef) che vedrebbe i loro “sogni di gloria” sfumare e superati da una legge nazionale obbligandoli a dover restituire il tutto.
La mobilitazione dei dipendenti pubblici dovrà estendersi e trovare nuovi alleati se si vuole uscire dalla ghettizzazione localistica per poter fare quadrato contro una legge da modificare nei suoi due capisaldi fissi: patto di stabilità e spending review…
Come mai le sigle sindacali, che lo sanno, non si attivano in tal senso?
Queste sono le domande che dovranno essere poste ai dirigenti sindacali altrimenti parliamo, solo, di aria fritta.
Lo staff di iskrae.eu