Redazione– Il suo nome compare nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale, in quanto sarebbe uno dei “picchiatori” preferiti da Massimo Carminati per il recupero crediti. Per questo motivo è stato arrestato nell’operazione di martedì.
Ora, però, Matteo Calvio fa discutre per un presunto scandalo che si cela dietro sè, legato al mondo della politica. Colpa, questo, di un post che lo stesso pubblicò su Facebook il 9 giugno del 2012: in esso scriveva di appartenere al Movimento Cinque Stelle, di essere diventato un membro del partito. “Stiamo aprendo presso le zone Infernetto, Acilia, Ostia uno studio dove daremo vita a questo movimento di Beppe Grillo. Chiunque fosse interessato ci contatti su Fb”, si leggeva.
Una volta compiute le verifiche del caso, però, il Movimento ha smentito nettamente la notizia: Matteo Calvio, infatti “non risulta iscritto negli elenchi del M5S”, si legge in un comunicato, “né hai mai ricoperto alcun incarico all’interno del M5S. Il M5S si riserva pertanto la possibilità di ricorrere alla magistratura nei confronti di chi intende accostare il nome del M5S a questo personaggio coinvolto nell’inchiesta su mafia a Roma”