Una breve sequenza della manifestazione svoltasi nelle strade statunitensi e che qualcuno ha messo in rete commentando l’arrivo di un nuovo 1969; anni in cui si chiedeva più democrazia e meno oligarchia.
Manifestazione di persone oneste che chiedono cose semplici: pace, lavoro e giustizia mentre, invece, l’oligarchia propina guerre, disoccupazione e discrimazioni.
Un movimento di persone che deve saper far tesoro della loro potenzialità di cambiamento verso una democrazia partecipata e non delegata.
Una democrazia che veda l’inclusività la forza del cambiamento e che si dovrà battere contro uno schema di delega che ha prodotto l’estromissione delle persone che ne avrebbero, comunque, diritto come regola.
L’oligarchia ha privato tutti, inventando false flag anche sul versante politico, pur di far si che le persone non scoprano quanto siano comuni i loro bisogni rispetto a quelli dei ricchi e che, questi ultimi, si siano fatti gioco di necessità, anche, primarie come casa, salute, sapere, cibo, spazi e, persino, felicità.
L’oligarchia, attraverso “cattivi maestri” (sempre in agguato), ha diviso i bisogni comuni delle persone in categorie che vanno dal colore della pelle alla religione, dalla nazionalità alla competitività tra le popolazioni, invece di solidarizzare e fare quadrato insieme su chi siano i veri retrogradi del progresso. Un progresso che non si misura a suon di tecnologia tout court ma con la capacità di mettere in comune i bisogni e migliorare come genere umano.
Un suggerimento. Non si cada, per l’ennesima volta, nel tranello (che sicuramente verrà proposto dai ruffiani del potere che si infileranno tra le fila) della violenza o del nichilismo che diventerebbe il tentativo dell’oligarchia di far scadere la giustezza delle richieste di una popolazione generosa ma, purtroppo, spesso, ingenua.
MOWA