di Maddalena Celano – ilsudest.it
Condannato l’assassinio di donne per motivi strettamente legati al loro genere
Mentre un Pubblico Ministero del Venezuela, Francis Hernández, quest’estate (precisamente in agosto) ha segnalato di aver ricevuto 60 casi di femminicidio solo nel primo semestre del 2014, dei quali 42 casi si trovano ancora in fase d’indagine, ha sottolineato anche, presso la Direzione per la Difesa della Donna della Procura Generale, che questi fatti costituiscono l’apice della violenza contro la donna, solo per la sua condizione di genere.
«Questa situazione si è trasformata in un problema di salute pubblica che deve essere affrontato con responsabilità dallo Stato venezuelano», ha aggiunto la funzionaria.
Nel frattempo, il presidente venezuelano Nicolás Maduro, questo martedì ha approvato la modifica della legge sul diritto delle donne a una vita libera dalla violenza. Il femminicidio è ormai considerato un crimine in Venezuela: punito tra i 25 e i 30 anni di carcere. Il testo della legge, raccolto dall’agenzia di stampa ufficiale AVN indica che per femminicidio si intende la violenza che finisce con l’omicidio di donne per motivi strettamente legati al loro genere, vale a dire, per il semplice fatto di essere donne. Si intende una violenza basata su rigide ruolizzazioni e polarizzazioni del genere femminile, che va dalla molestia, allo stupro, all’omicidio a sfondo sessuale. Tutte forme di oppressione e mortificazione delle donne, perché ci si aspetta dalle donne determinati atteggiamenti o “servigi” per via del loro stesso genere.
La proposta fatta dalla pubblica accusa è stata approvata dal Parlamento del Venezuela e il martedì è stata emanata la legge da Maduro, durante la creazione del Consiglio di Presidenza del governo popolare delle donne nel Teatro Teresa Carreño di Caracas, iniziativa che ha coinvolto 2.500 donne in tutto il paese.
La Procuratrice Generale della Repubblica, Luisa Ortega Díaz, ha sottolineato che «le donne nella storia repubblicana del Venezuela non sono mai state così predominanti».
Inoltre, ha assicurato che tutte le agenzie del Ministero Pubblico forniranno «tutti gli strumenti giuridici necessari per la tutela delle donne».
dicembre 4, 2014