di fabio sebastiani
Controlacrisi.org ha intervistato un funzionario della polizia di Roma Capitale che chiarisce cosa è accaduto la sera del 31 dicembre 2014. Il funzionario ha chiesto di mantenere l’anonimato per comprensibili motivi di opportunità. Si tratta di una persona iscritta al sindacato ma non rappresentante sindacale. Controlacrisi.org garantisce sulla autenticità dell’intervista. Anche perché il cumulo di falsità ed elementi non chiariti dalla maggioranza dei colleghi giornalisti, anche di testate importanti, sta raggiungendo un livello insopportabile.
Questi certificati di malattia dei vigili urbani di Roma per non essere in servizio la notte di capodanno hanno sollevato parecchie polemiche, un assist incredibile a chi vuole usare la mano forte e parlare apertamente di licenziamenti nel pubblico impiego. Detto questo, c’è uno scandaloso atteggiamento dei mass media che non spiega gli elementi sostanziali della vicenda. Vuole chiarirli lei?
L’organizzazione dei vigili urbani su base ordinaria non sarebbe sufficiente a coprire i servizi da effettuare. Per eventi particolari il Comune si inventa procedure emergenziali, prendendoci per la gola con retribuzioni ad hoc.
E questa volta cosa è accaduto?
E’ accaduto che proprio perché siamo in presenza di un tavolo contrattuale sul salario accessorio prima pretendevamo alcune garanzie. Il ragionamento dell’amministrazione capitolina invece è stato quello di tirare avanti fino alla fine dell’anno visto che il primo gennaio sarebbe entrato in vigore il nuovo regime. E allora è scattata la rivolta di massa.
Una rivolta privata, però…
Avevamo sentore che a fronte di una mancanza di personale avrebbero adottato delle forzature sul servizio per cercare di portare quanto più possibile personale il 31 dicembre, fino all’ordine di servizio. Sono andati perfino dal prefetto per far scattare un qualche tipo di emergenza. Quando abbiamo capito che giocavano poco pulito con l’ordine di servizio alcuni di noi hanno cercato di prendere delle precauzioni. E in molti li hanno seguiti. Fino a prova contraria poi le malattie sono certificate. E la donazione del sangue è comunque contemplata regolarmente. Il problema è venuto fuori perché la mancata adesione allo straordinario è stata di 600 vigili. Un fatto straordinario. Tutti gli anni l’adesione al servizio è alta. Solo quest’anno è accaduto questo fatto eccezionale.
Certo, un modo un po’ inusuale di portare avanti una trattativa sindacale.
Si sta discutendo di parecchie cose con la modifica del salario accessorio. Secondo un meccanismo perverso che loro hanno messo in piedi, il salario accessorio viene in teoria rispalmato sulle progettualità. Il fallo però sta nel fatto che anche se io mi impegnassi al massimo e l’obiettivo non arriva possono decurtarmi trenta punti. E quindi si scende di rango. Più giù stai e peggio è perché ti si blocca la carriera. Ho fatto un test su una nuova procedura di lavoro per una settimana, e ho visto che obiettivo è impossibile da raggiungere.
Come mai?
Non siamo strutturati per raggiungere l’obiettivo. Non parliamo poi del parametro della meritocrazia. Quelli che dovranno giudicare il mio lavoro non sono certo entrati con un criterio meritocratico. Senza tener conto che mezzi e strutture che dovrebbero servirmi nel mio lavoro sono del tutto carenti. Abbiamo dei computer che sono di una lentezza straordinaria. E sono le stesse macchine che dovrebbero aiutare il processo di elminazione della carta. Mi hanno dato una radio che gli manca solo di fare il caffè ma senza istruzioni e senza corso di formazione.
Molti di voi fanno resistenza ai cambiamenti…
Il discorso sui trasferimenti che per l’anticorruzione dovrebbe portare alla rotazione,è una contraddizione in termini perché va in netto contrasto con la specializzazione e quindi con il raggiungimento degli obiettivi. Quindi se non concordo una qualche forma di tutela è tutta una remissione da parte del lavoratore. Vuol dire che questo ci farà perdere il 30% della busta paga.
Ora però l’assist è stato regalato. Come si esce?
Innanzitutto si esce stando più uniti con gli altri lavoratori e smettendo di pensare alla polizia locale come a qualcosa di corporativo, a parte dal resto dei dipendenti di Roma Capitale. Abbiamo toccato con mano che iniziative personali sono facilmente strumentalizzabili. Ad un certo punto c’è stata un’aria di rivolta popolare. Il risultato immediato è stato quello di una vittoria, poi però devi fare i conti con le conseguenze.
03/01/2015