Anticipiamo ai membri del collegio chiamato ad elegge il Presidente della Repubblica, la lettera che invieremo al futuro presidente della Repubblica, confidando che nell’eleggerlo sappiano sceglierlo tenendo conto della grave e gravosa responsabilità che competerà al futuro Capo dello Stato oltre che a loro stessi, in merito al potere e dominio del governo sul Parlamento, che è stato inserito di soppiatto nel rigo 27 dell’art. 12, della legge di “revisione costituzionale”. Come viene documentato nell’allegata lettera-comunicato, con la quale abbiamo trasmesso l’inedita notizia e “scoperta” – sin li totalmente taciuta o ignorata – come notizia inedita alla stampa e ai mezzi di comunicazione informatici che l’hanno pubblicata rompendo in merito a ciò un totale e omertoso silenzio – che nel rigo 27 dell’art. 12, della legge di “revisione costituzionale” è stato inserito di soppiatto il dominio del governo, sul Parlamento, come viene documentato nell’allegata lettera-comunicato.
Al Presidente della Repubblica….
sentiamo la necessità di richiamare l’attenzione del Capo dello Stato su quanto incombe a carico della forma di governo parlamentare introdotto nella Carta del ’48, l’unica che da centralità al Parlamento, come proiezione della dialettica tra le forze sociali e le forze politiche portatrici della sovranità popolare.
Infatti, non si è esitato a specificare le modalità di inserimento di un potere governativo volto ad interferire nell’O.d.G. della Camera dei Deputati, sul presupposto che “un disegno di legge indicato come essenziale per l’attuazione del programma di governo, SIA ISCRITTO CON PRIORITA’ all’O.d.G. e sottoposto a votazione finale entro 60 giorni dalla richiesta” (art. 12 rigo 27).
Tanto più che tale meccanismo evoca alla memoria l’emanazione della Legge fascista del 1925 con cui si è tra l’altro drasticamente interferito sull’attività politico–parlamentare conferendo al capo del Governo il potere di determinare addirittura la formazione dell’O.d.G. della Camera.
Siamo consapevoli della preoccupazione che un simile snaturamento della forma di governo parlamentare abbia già prima suscitato e susciti ancor più dopo la sua elezione a Capo dello Stato, le Sue preoccupazioni circa la manipolazione che – col pretesto di attaccare il “bicameralismo eguale” ha introdotto il “monocameralismo imperfetto”, ovvero un obliquo “bicameralismo perfetto”: tenuto conto del fatto che al termine del lungo e accidentato iter parlamentare, sarà Lei che in qualità di Presidente della Repubblica dovrà farsi garante della coerenza del sistema democratico con gli obiettivi di trasformazione sociale economica del Paese sanciti dalla nostra Carta fondamentale.
Mentre seguiremo l’iter delle duplici fasi di lettura e approvazione da Parte delle due Camere della legge, che attualmente, in seconda lettura – dopo quella del Senato – é all’attenzione della Camera dei Deputati, seguiteremo ad approfondire la Legge di “revisione costituzionale”, la natura e le conseguenze di tale norma che sulla sua complessiva normativa (dopo che anche alcuni organi di stampa hanno ripreso le nostre sollecitazioni in merito alla grave distorsione del forma di governo parlamentare introdotta all’art 12 della Legge di revisione costituzionale) sentiamo il dovere di inviarle questa nota e il documento testé allegato.
Le alleghiamo lettera in merito, trasmessa come notizia inedita, sottaciuta e forse mai nemmeno “scoperta” da chi per scienza o per obbligo istituzionale avrebbe dovuto.
Lettera
Il dominio del governo sul Parlamento è stato inserito di soppiatto nella “revisione costituzionale”, nel rigo 27 dell’art. 12, dove si è assegnato al governo il Potere di chiedere all’organo del “monocameralismo”, cioè alla Camera, di deliberare che “un disegno di legge, INDICATO COME ESSENZIALE per l’attuazione del programma di governo, SIA ISCRITTO CON PRIORITA’ ALL’O.d.G. e sottoposto alla votazione finale entro 60 giorni dalla richiesta”, con quel che segue.
In questo modo nel silenzio omertoso di quanti dicono di essere contrari alla “deriva autoritaria”, c.d. “democrazia autoritaria”, è stata già introdotta l’alterazione della forma di governo parlamentare, sia mediante il “monocameralismo” sia mediante il ricorso ad un metodo discriminatorio tra governo e parlamento e le forze politiche, addirittura rievocando il principio introdotto dal fascismo in nome del primato del capo del governo.
Carlo Andreini Salvatore d’Albergo Angelo Ruggeri – p. il Movimento Rilancio e difesa integrale della Costituzione, e Movimento dei sostenitori del documento “per la difesa integrale: della Costituzione dei suoi valori economico-sociali, dell’art.18 e dello Statuto dei Lavoratori”
Con osservanza
a nome del Movimento Nazionale Difesa e Rilancio della Costituzione.
Angelo RUGGERI – del Centro studi e ricerche socio politiche e dei Comitati “per la difesa integrale della Costituzione, per la difesa integrale e l’autentico significato dell’Art. 18 e dello Statuto dei lavoratori