Siamo rimasti esterefatti quando abbiamo appreso la notizia che il pagatissimo giornalista della RAI, Bruno Vespa, veniva condannato ad una pena detentiva (sostituita con il pagamento di 2.500 euro) per aver violato le leggi italiane.
Siamo rimasti, infatti, basiti nel sapere che il suddetto giornalista, campione di ricostruzioni sceniche con plastici, aveva fatto eseguire lavori edilizi, nella villa in località Cala Feola, violando i vincoli paesaggistici.
Adesso siamo curiosi di sapere, visto che la condanna nei confronti di Bruno Vespa c’è stata, se la RAI intenda applicare le regole che si sono dati per il buon nome del servizio pubblico.
Ricordiamo, inoltre, ai distratti che il Codice Etico della Rai (2.1 Onestà e osservanza della leggi, 7.5 Doveri del personale) vale per tutti coloro che hanno a che fare con l’azienda pubblica… Nessuno escluso e precisa: “tutti gli Esponenti Aziendali (Amministratori, Sindaci, Direttore Generale, dirigenti, dipendenti) e dei Collaboratori Esterni (consulenti, rappresentanti, intermediari, agenti, ecc.) della Società, di seguito indicati come “Collaboratori” – che, come si dirà nel Capitolo 1, costituiscono i Destinatari del Codice è di importanza fondamentale per il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione di RAI, nonché il suo impegno in relazione alla prevenzione dei reati di cui al D.Lgs 231/2001, fattori tutti che costituiscono un patrimonio decisivo per il successo e lo sviluppo delle imprese del Gruppo RAI)“.
Detto ciò, seguiremo con interesse.
A proposito. La notizia è stata data in televisione?
Se sì, su quale canale?
MOWA
Abusi edilizi nella villa di Ponza, Vespa patteggia: multa da 16.500 euro
Per il giornalista Rai ammenda di 14.000 euro e 10 giorni agli arresti. Ma la pena detentiva è stata sostituita con il pagamento di 2.500 euro. La procura indagò su un esposto anonimo.
Si chiude con un patteggiamento la vicenda giudiziaria di Bruno Vespa per gli abusi edilizi e violazione dei vincoli paesaggistici nella sua splendida villa sull’isola di Ponza. Per la precisione nella bellissima località di Cala Feola con affaccio su Palmarola. Il conduttore di Porta a Porta (Rai1) ha patteggiato ieri nell’udienza preliminare dinanzi al giudice del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, “la pena di dieci giorni di arresto” e 14 mila euro di ammenda. Pena detentiva sostituita con una “pena pecuniaria dell’ammenda: pari a 2.500 euro per complessivi 16.500 euro”.
I magistrati hanno anche ordinato il dissequestro dei locali perché è stato ripristinato lo stato dei luoghi. Ma ripercorriamo i fatti. Il popolare giornalista televisivo aveva subito due anni fa gli accertamenti da parte della Guardia forestale ed era stato indagato per abuso edilizio e violazione dei vincoli paesaggistici. Il magistrato Nunzia D’Elia della Procura di Latina gli aveva contestato alcune modifiche apportate nella proprietà che avevano portato alla realizzazione di alcuni vani dentro la parete naturale di tufo. L’anchorman si era difeso dicendo che quelli eseguiti erano “lavori di consolidamento statico nell’intercapedine di aerazione”.
Ilfattoquotidiano.it nell’aprile 2013, aveva anche pubblicato on line una serie di foto esclusive che raccontavano alcuni degli interventi di muratura eseguiti negli anni passati da Bruno Vespa nella bellissima dimora nella roccia. Tra questi anche il cantiere per la realizzazione di una piscina. I lavori erano terminati nel 2007. Vespa aveva anche dichiarato al Fatto Quotidiano: “La Procura di Latina si è mossa sulla base di un esposto anonimo”. E ad alcune cronache locali lo stesso Bruno Vespa aveva aggiunto: “Prima ancora dell’intervento della Procura, per evitare equivoci mi ero già dichiarato disponibile a ripristinare le dimensioni originarie del cunicolo scavato nel tufo”.
Di D.P e N.T.