Purtroppo per questioni di Siae abbiamo dovuto mettere un biglietto a 7 euro
Bibliografia essenziale
1914-1918 Scampare la guerra. A cura di L. Fabi. Centro Culturale Pubblico Polivalente, Ronchi,1994.
http://encyclopedia.1914-1918-online.net/home/
http://www.antiwarsongs.org/
https://www.ersterweltkrieg.bundesarchiv.de/
http://www.greatwar.nl/frames/default-shotatdawn.html
http://moulindelangladure.typepad.fr/monumentsauxmortspacif/essai_de_perception_nouve.html
http://www.nationalarchives.gov.uk/first-world-war/
http://www.stahlgewitter.com
Friedrich, E., Guerra alla guerra. Mondadori, Milano, 2004.
Isnenghi, M., Rochat, G., La grande guerra 1914-1918. Il Mulino, Bologna, 2014.
Jürgs, M., La piccola pace nella grande guerra. Il Saggiatore, Milano, 2005.
Keegan, J., La prima guerra mondiale. Carocci, Roma, 2004.
Lussu, E., Un anno sull’altopiano. Einaudi, Torino, 1990.
Malaparte, C., Opere scelte. Mondadori, Milano, 1997.
Melograni, P., Storia politica della grande guerra. Mondadori, Milano, 1997.
Pluviano, M., Guerrini, I. Le fucilazioni sommarie nella prima guerra mondiale. Gaspari, Udine, 2004.
La prima guerra mondiale. A cura di S. Audoin-Rouzeau e J.J.Becker. Einaudi, Torino, 2007.
Remarque, E.M., Niente di nuovo sul fronte occidentale. Mondadori, Milano 1971
Rossi, M., Gli ammutinati delle trincee. BFS, Pisa, 2014.
Svoljšak, P., Slovenski begunci v Italiji med prvo svetovno vojno. Zveza zgodovinskih društev Slovenije, Ljubljana, 1991.
Thompson, M., La guerra bianca. Il Saggiatore, Milano, 2009.
Wilmott, H.P., La prima guerra mondiale. Mondadori, Milano, 2004.
Oltre alla fondamentale collaborazione di Paolo, Čada e Olivia, questo spettacolo è stato reso possibile grazie al prezioso aiuto di Werner Koroschitz, Giuseppe Manto, Sandi Volk, Wu Ming 1, Gabriele Diamanti, Martino Prizzi, Lorenzo Masetti e dello staff del sito www.antiwarsongs.org.
Rifiuto la guerra
Pacifisti, renitenti, disertori, ammutinati: la grande guerra dalla parte di chi cercò di evitarla
Spettacolo storico-musicale di e con Piero Purini (voce narrante e sax)
e con
Paolo Venier (voce),
Aljoša Starc – Čada (pianoforte, fisarmonica, clarinetto),
Olivia Scarpa (fagotto)
Migliaia e migliaia di uomini provarono ad evitare la guerra: chi cercando di resistere alla montante esaltazione patriottica e alla propaganda bellicista, chi cercando semplicemente di sfuggire al fronte attraverso la diserzione o la renitenza, chi ancora rifiutando di eseguire gli ordini ed ammutinandosi. E’ una storia poco conosciuta e nascosta, come nascosti dalla propaganda dell’epoca furono le terribili condizioni dei giovani che vennero mandati a morire nelle trincee, gli episodi di fraternizzazione tra nemici, le rese di massa, le decimazioni e le esecuzioni “pour l’exemple”, il destino postbellico dei mutilati e degli “scemi di guerra”.
Rifiuto la guerra è uno spettacolo storico in cui si raccontano queste vicende poco note, accompagnate dalle canzoni di protesta e di rivolta che i soldati di tutte le nazioni coinvolte intonarono come atto di dissenso contro il conflitto.
Un doveroso omaggio a chi soffrì e morì in quell’immenso mattatoio che fu la grande guerra.
Programma
Kimegyek a doberdói harctérre (T. Cseh, P. Péterdi) – Ungheria
I didn’t raise my boy to be a soldier (A. Bryan, A. Piantadosi) – Stati Uniti d’America
Hanging on the old barbed wire (anonimo) – Inghilterra
Stille nacht – Holy night – Douce nuit (J. Mohr, F. Gruber)
Oj Doberdob, slovenskih fantov grob (anonimo) – Slovenia
Le deserteur (B. Vian)
O Gorizia tu sei maledetta (anonimo) – Italia
La chanson de Craonne (anonimo) – Francia
Ich bin Soldat, doch bin ich es nicht gerne (anonimo) – Germania
La ballata dell’eroe (F. De Andrè)
Gli arrangiamenti dei brani sono del maestro Aljoša Starc – Čada
Piero Purini (Trieste, 1968)
Storico:
si è laureato in storia contemporanea all’Università di Trieste sotto la guida del prof. Jože Pirjevec. Ha poi frequentato corsi di perfezionamento post laurea presso l’Università di Lubiana e quindi ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Klagenfurt sotto la guida del prof. Karl Stuhlpfarrer. Si occupa principalmente di movimenti migratori, di spostamenti di popolazione e di questioni legate all’identità e all’appartenenza nazionale; negli ultimi tempi si è dedicato a queste tematiche nel contesto del primo conflitto mondiale. Ha pubblicato “Trieste 1954-1963. Dal Governo Militare Alleato alla Regione Friuli-Venezia Giulia” (Circolo Virgil Šček, Trieste, 1995) e “Metamorfosi etniche: i cambiamenti di popolazione a Trieste, Gorizia, Fiume e in Istria. 1914-1975 (KappaVu, Udine, 2010), oltre a numerosi articoli e contributi su riviste e pubblicazioni italiane, slovene, austriache, croate e svedesi. È collaboratore di Giap, il blog della Wu Ming Foundation.
Musicista:
dopo gli studi classici di violino sotto la guida di Federico Agostini si è dedicato al saxofono, studiando con Edy Meola, Nevio Zaninotto e Gabriele Centis. Ha seguito corsi di perfezionamento e masterclass a Siena, Nova Gorica, Innsbruck e Capodistria tenuti da Gianluigi Trovesi, Amedeo Tommasi, Robert Bonisolo, Florian Bramböck, il Quartetto Accademia e Peter Epstein. Ha collaborato con musicisti della scena italiana ed internazionale quali Vlado Kreslin, Severina, Tamara Obrovac, Sami Hawat, Brenda Rattray, Claudio Cojaniz, Goran Krmac, Fabio Mini e con i gruppi Dej Še’n Litro, Serenade Ensemble, Red Star Big Band, Big Band Kras, Mr. Pampada, Extra3, Kraški Ovčarji, Tržaški Partizanski Pevski Zbor Pinko Tomažič, Elvis Jackson, ecc. Suona stabilmente con Aleksander Ipavec e Matej Špacapan nell’Etnoploč Trio, con la brass band slovena Donald TrumpeT, con la Niente Band del Pupkin Kabarett di Trieste, con la Trieste Early Jazz Orchestra e con l’Orchestra Civica di fiati “Città di Gorizia”.