Neanche il carcere e una condanna per ricostituzione del disciolto Partito fascista li hanno dissuasi dal lavorare a un nuovo progetto: il lancio, a livello nazionale, del movimento neonazista Militia. In questi giorni è partita la campagna di adesioni via internet della formazione capitanata da Maurizio Boccacci e dal suo braccio destro, Stefano Schiavulli, leader irriducibili dell’estremismo nero (finiti in manette, nel 2011, nell’ambito di una maxi-operazione dei carabinieri del Ros contro la loro formazione). Dal web alla realtà, pronti a dar vita ad azioni eclatanti: striscioni da far affiggere in città e blitz dimostrativi. Il 24 febbraio hanno ufficialmente lanciato il nuovo sito, sulla piattaforma WordPress, e incaricato i loro bracci operativi di aprire decine di pagine Facebook, sulle quali circolano già immagini e slogan neofascisti, oltre ad appelli ad ‘agire’. Su Vimeo è stato anche aperto un canale dedicato con il primo video promozionale. L’obiettivo è di quello di trasformare Militia, che nasce come movimento prettamente romano, in una formazione politica nazionale. Un piano che passa per l’organizzazione, a breve, di un congresso, da tenersi a Roma.
In tutta Italia stanno nascendo sezioni locali – per adesso solo virtuali – con responsabili e militanti spesso pescati nei movimenti studenteschi di estrema destra. E’ stato il coordinatore della sede locale di Rovigo di Militia a proporre a Boccacci di creare la neonata Militia Italia. «Con la benedizione dei camerati romani abbiamo iniziato a lavorare a questo movimento nazionale – fa sapere – In futuro è previsto un congresso al quale parteciperanno tutti gli esponenti delle sezioni italiane e che avrà come fine la riorganizzazione del gruppo e l’elaborazione del programma politico». Un programma che, come testimoniano i primi documenti resi disponibili da Militia, è incentrato su alcuni punti cardine: «Stop all’immigrazione; opposizione alla dittatura bancaria; espulsione delle forze militari Usa dal territorio italiano; opposizione al sionismo internazionale, il socialismo nazionale fascista come riferimento». «Militia – viene scritto nero su bianco – non è né di destra e né di sinistra: è fascista». Parole che certamente non sono passate inosservate ai carabinieri del Ros che, nel 2011, arrestarono cinque camerati, indagandone altri 11, con l’accusa di associazione a delinquere, diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico e apologia di fascismo. Per questo, Boccacci e Schiavulli sono stati condannati ad un anno di carcere. Un’indagine, quella del pm Luca Tescaroli, che si concentrò allora su alcune minacce nei confronti del presidente della comunità ebraica, Riccardo Pacifici (che si voleva colpire con un attentato) e del sindaco, Gianni Alemanno. I militanti di Militia deturparono con scritte naziste i muri della capitale e fecero affiggere manifesti xenofobi e antisemiti. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, gli arrestati «progettavano di impiegare ordigni esplosivi per colpire i loro obiettivi» e «agivano con l’obiettivo di porre le basi per una guerra rivoluzionaria».
E oggi la linea del movimento pare essere la stessa, a leggere con attenzione i proclami sulle decine di pagine Facebook attraverso le quali si cerca di far proseliti. «Per noi di Militia, Israele non ha diritto di esistere», tuonano sul popolare social network, mentre sul nuovo sito dicono di «abbracciare l’ideale fascista» e di essere pronti a «difenderlo a spada tratta». Per adesso hanno aderito al nuovo progetto politico Avanguardia Nazionale e il Movimento Nazionalsocialista dei lavoratori, ma si stanno cercando sponde in altri movimenti neri, inclusi gli skinhead. Per iscriversi a ‘Militia Italia’ occorrono pochi clic: basta compilare un modulo e si viene immediatamente “arruolati”. Ai nuovi iscritti viene richiesta un’adesione totale e incondizionata agli ideali neofascisti: «Mussolini disse che se non si è disposti a morire per un ideale, non si è degni di definirsi seguaci di tale ideale. Questo è ciò che noi ribadiamo ora. Qui non c’è spazio per opportunisti, ma solo per veri combattenti». L’obiettivo è quello di intercettare i delusi di altre formazioni estremiste di destra: «Camerati, il nostro momento è arrivato – recita un avviso sulla pagina Facebook di Militia Monteverde – il momento per schierarsi e lottare, il momento per unire le nostre forze a quelle di altri Camerati, in Italia e in Europa. Oltre le menzogne che ci hanno diviso, oltre le ipocrisie partitocratiche che hanno provato ad annientarci, oltre le leggi di questo sistema che vorrebbe piegarci e le nostre debolezze che ci conducono alla resa…Noi ci ergiamo più forti sopra le macerie e sopra ogni viltà. Se sei come noi, combatti in questa trincea, lotta con noi».
Boccacci, 55 anni, è stato a capo del Movimento Politico, una organizzazione di estrema destra fondata nel 1984 e disciolta nel 1994, grazie alla legge Mancino. Si definisce «soldato fascista», nega la Shoah e ammira Hitler (di lui dice: «Ammiro quello che Hitler ha fatto. Gli ebrei erano dei nemici che si opponevano ai suoi disegni»). Per i carabinieri del Ros, nonostante sia da tempo malato, non avrebbe abdicato al ruolo di ideologo del gruppo.