In 35 città di tutto il mondo gli attivisti hanno marciato per protestare contro l’uso del pesticida Round-Up e contro le colture Ogm.
Andrea Barolini @ barolini@valori.it
Da Parigi a Ouagadougou (in Burkina Faso) a Rio de Janeiro, migliaia di persone si sono riversate in piazza sabato per protestare contro il colosso americano della biotecnologia agricola Monsanto. Nel mirino della mobilitazione internazionale – che ha coinvolto anche la Svizzera, altri Paesi africani e il Medio Oriente – sono finiti soprattutto i cibi geneticamente modificati, i pesticidi ed altri prodotti chimici.
Solamente in Francia, grazie all’impegno del collettivo Alternatiba e Stop Tafta, sono state coinvolte 35 città. A Parigi hanno partecipato circa 3 mila persone, scandendo slogan come «Vade retro Monsanto» e «Monsanto no, salute sì». I manifestanti hanno sottolineato soprattutto la loro avversità al Round-Up, prodotto di punta della multinazionale statunitense, che è stato recentemente classificato «probabile cancerogeno» dall’Organizzazione mondiale della sanità. A Strasburgo, in particolare, circa mille persone si sono riunite di fronte alla sede del parlamento europeo, con l’obiettivo di osservare un minuto di silenzio «in omaggio alle vittime attuali e a quelle future, avvelenate dai pesticidi».
In Burkina Faso hanno marciato circa 500 attivisti, e in altri Paesi del continente si è protestato anche contro le colture di cotone Ogm. Manifestazioni anche in Brasile e a Santiago del Cile.